lunes, 25 de octubre de 2010

Lettera pubblica a Roberto Saviano

Attilio Folliero, Caracas 25/10/2010

Egr. Sig. Roberto Saviano,

attraverso un articolo letto in Internet (1) sono venuto a sapere di una sua – a mio giudizio - “infelice affermazione”, pronunciata nel corso di una trasmissione televisiva. Lei ha affermato che non le piacerebbe ritrovarsi a vivere in un paese antidemocratico come il Venezuela.

Io non ho visto la trasmissione, ma la lettura dell’articolo in questione mi induce a pensare che lei abbia effettivamente pronuciato tale frase, per cui mi permetto di scriverle questa lettera per chiarire alcune cose che lei ignora del Venezuela.

Le dico subito: “Magari l’Italia avesse la democrazia del Venezuela! Magari!” Come italiano penso che in Italia ci sia poca democrazia! Ben poca, signor Saviano.

Chi scrive è un italiano che un giorno, stanco della falsa democrazia esistente nel suo paese, in Italia appunto, ha deciso di andarsene all’estero.

viernes, 22 de octubre de 2010

La crisi del Regno Unito

Attilio Folliero e Cecilia Laya, Caracas 22/10/2010

Un paese fortemente impegnato a finanziare il debito pubblico degli Stati Uniti. Un governo che “spreme” i propri cittadini per trovare le risorse da passare agli USA

Qualche mese fa, in un nostro articolo per Selvas intitolato “La crisi bussa alla porta inglese” (1) avevamo preannunciato l’arrivo della crisi in Inghilterra. La crisi è arrivata. Il governo inglese, infatti, ha annunciato tagli record alla spesa pubblica per 83 miliardi di sterline, equivalenti ad oltre 130 miliardi dollari! E’ il più grande taglio alla spesa pubblica dai tempi della seconda guerra mondiale. Questo taglio significa il licenziamento di quasi mezzo milione di impiegati pubblici, tra i quali 20.000 militari inglesi dislocati in Germania.

Migliaia di persone sono scese in strada a protestare, ma ovviamente di ciò non c’è praticamente traccia nei grandi organi di informazione italiani. I principali media italiani stanno censurando le grandi manifestazioni di protesta che stanno avvenendo ovunque in Europa, dalla Francia all’Inghilterra, alla Romania, fino alla Polonia, dove scesi in strada perfino i poliziotti.

miércoles, 20 de octubre de 2010

Gli Stati Uniti verso la bancarotta.

Attilio Folliero e Cecilia Laya, Caracas, 20/10/2010 (*)

Articolo pubblicato da numerosi siti, tra i quali cito: Il caffe degli economisti invisibiliNexus; Selvas.

Passato, presente e futuro del debito pubblico di un paese destinato al default

1) Il passato ed il presente del debito pubblico USA

Il debito pubblico degli Stati Uniti, al 30 settembre scorso, giorno di chiusura dell’anno fiscale, ha raggiunto i 13.561,62 miliardi di dollari. Al 19 di ottobre è già salito a 13.676,11 (1). Il debito USA ha superato per la prima volta i 13.000 miliardi lo scorso primo giugno. Se consideriamo il tempo necessario per accrescersi di mille miliardi di dollari (Tabella n. 1), ci rendiamo conto che il debito USA ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni.

jueves, 7 de octubre de 2010

Un ricordo personale di Milva, in concerto a Lucera il 16 agosto del 1969

Attilio Folliero, Caracas 07/10/2010 - Aggiornato con i video 14/08/2017 

Milva Biolcati nel 1980
Il 16 agosto del 1969, in occasione della festa patronale di quell'anno si esibì nella Piazza Duomo di Lucera, la mia città, la cantante Milva, una delle più importanti personalità del panorama musicale e teatrale italiano. Quando venne a Lucera era già affermata e famosa.

Io ero un bambino di 4 anni e mio padre mi portò ad assistere al concerto di questa grande cantante. La piazza era gremita all'inverosimile e noi eravamo all'entrata della piazza, nei pressi del Bar Saraceno, lontanissimi dal palco. Era impossibile andare oltre!

Milva canta "Simon Bolivar" e altre canzoni (Musica)

Attilio Folliero, Caracas 07/10/2010 - Aggiornato 14/08/2017

Vedasi anche
- Canzoni di Milva in questo blog
- Discografia di Milva in Wikipedia

Inti Illimani e Milva cantano "Simon Bolivar"

viernes, 1 de octubre de 2010

Il debito pubblico statunitense al massimo storico e l'oro alle stelle

Attilio Folliero e Cecilia Laya, Caracas 01/10/2010

Pubblicato anche da Mario Gangarossa e Il pane e le rose

Obama e Bush
Al 30 settembre, il debito pubblico statunitense ha raggiunto l’ennesimo massimo storico, arrivando a 13.561,62 miliardi di dollari. Barack Obama, dal giorno dell’insediamento, il 20/01/2009 al 30 settembre ha totalizzato 618 giorni di presidenza. In così poco tempo è riuscito a far aumentare il debito pubblico statunitense di 2.934,75 miliardi, ossia esattamente il 60% del debito accumulato dal suo predecessore George Bush nei suoi 2.922 giorni (8 anni) di presidenza. Al ritmo attuale di crescita del debito statunitense di 4,75 miliardi al giorno, entro il novembre del 2011 e quindi in soli 2 anni e 10 mesi di presidenza l’attuale presidente avrà accumulato lo stesso debito di Bush nei suoi 8 anni di governo, ossia 4.899 miliardi.

Elezione parlamentare in Venezuela del 26/09/2010: Il Partito Socialista di Chávez vince e conquista la maggioranza assoluta dei seggi (Scritto per "La Voce d'Italia" di Caracas)

Attilio Folliero, Caracas 30/09/2010
Pubblicato anche in "La Voce d'Italia" del 01/10/2010, Pag. 6

Il 26 settembre scorso, ancora una volta si sono svolte delle elezioni in Venezuela; la dodicesima negli ultimi undici anni, da quando Hugo Chávez è al governo. Tutte le precedenti, con la sola eccezione del referendum approvatorio della riforma costituzionale del 2006, sono state favorevoli ad Hugo Chávez ed ai partiti che lo appoggiano. Anche questa elezione parlamentare è stata vinta da Hugo Chávez e dai partiti che lo appoggiano, tra i quali il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). I numeri sono chiari e non lasciano alcun dubbio.

A questa elezione erano presenti ben 167 partiti, dei quali solo 16 presenti in tutti e 24 gli stati (le regioni) che conformano il Venezuela e ben 108 presenti in una sola regione! Il sistema elettorale vigente è un sistema maggioritario puro, per cui in ogni circoscrizione viene eletto il rappresentante che prende più voti, affiancato da un “voto di lista” a livello regionale che in certo modo penalizza le liste risultate vincitrici a livello di circoscrizione. Di conseguenza ogni circoscrizione è una elezione con una propria storia. Di per se, il sistema maggioritario invoglia tutte le persone che ritengono di avere un certo seguito nella propria circoscrizione, a candidarsi, spesso al di fuori dei grandi partiti nazionali.