domingo, 23 de noviembre de 2014

Elezioni regionali in Italia: stravince l'astensionismo, crolla il Movimento di Beppe Grillo

Attilio Folliero, Caracas, 23/11/2014

Oggi si sono svolte in Italia le elezioni regionali in due regioni, Emilia Romagna al nord e Calabria al sud; in entrambe ha stravinto l'astensionismo: complessivamente ha votato solamente il 39,94% degli aventi diritto; più precisamente, in Emilia Romagna ha votato il 37,68% ed in Calabria il 44,07%. In conclusione il 60,04% non è andato a votare.

Queste elezioni servivano ad eleggere il Presidente della Regione ed i Consigli regionali. In quanto al risultato per l'elezione dei Presidenti, in entrambe le regioni, a scrutinio ancora in corso è in testa il candidato del cosiddetto centro-sinistra. In realtà fra i due schieramenti, cento-destra e centro-sinistra non c'è differenza alcuna, tant'è vero che entrambe le forze sostengono il governo nazionale presieduto dal democristiano (di fatto, di formazione e di tradizione familiare) Matteo Renzi. L'unica vera differenza può essere individuata nel fatto che il centro-sinistra rappresenta la stampella sinistra del capitale ed il centro-destra quella destra. Per il resto le differenze, soprattutto nelle questioni economiche, sono veramente minime.

Una novità c'è: il tracollo del Movimento 5 Stelle, il Movimento politico formato e portato avanti da Beppe Grillo, spacciato per un movimento antisistema ed antipolitico, un movimento che - si diceva - destinato a raccogliere il malcontento del popolo italiano.
Sebbene la base di tale movimento è rappresentata effettivamente dagli scontenti e da coloro che non si sentono più rappresentati dai partiti tradizionali, in realtà tale movimento non era altro che il "Piano B" della classe oligarchica dominante in Italia. La classe oligarchica italiana è rappresentata politicamente dal centro-sinistra e dal centro-destra, ma è cosciente del malcontento crescente nel paese e del pericolo di un tracollo dei partiti tradizionali, ovvero degli schieramenti che si dicono di centro-sinistra e di centro-destra; ha quindi pensato bene di tirare fuori dal cilindro un partito di riserva, chiamato movimento e destinato ad accogliere l'eventuale malcontento. Non a caso il "padrone" del movimento, Giuseppe Piero Grillo, in arte Beppe Grillo ha incontrato segretamente (per prendere ordini?) l'ambasciatore USA a Roma (1), fomenta il razzismo (2) ed il partito/movimento in questione è una emanazione della massoneria (3).

Effettivamente nel corso degli ultimi anni il malcontento è cresciuto in Italia ed i cittadini stanchi della vecchia classe politica hanno riversato il loro appoggio sul Movimento "antisistema" di Beppe Grillo. Nelle ultime elezioni politiche (24 e 25 febbraio 2013) Il Movimento 5 Stelle ha preso quasi 9 milioni di voti alla Camera dei Deputati, diventando il terzo partito con il 25,6% dei voti, contro il 29,5% del primo partito, il Partito Democratico dell'attuale Primo Ministro, Matteo Renzi ed il 29,1% del secondo partito, Il Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi, che ugualmente sostiene l'attuale governo; anzi i due principali partiti italiani, uno di centro-destra e l'altro di centro-sinistra insieme hanno sostenuto gli ultimi tre governi. Oggi, però ad un anno e mezzo di distanza dal successo elettorale il movimento di Beppe Grillo è letteralmente crollato in Calabria, dove si attesta al 4% circa ed è al 13% in Emilia Romagna. Ricordiamo che gli scrutini sono ancora in corso. 

Oggi, la maggior parte degli italiani sembra aver preso coscienza della situazione ed ha capito che il cambiamento, il nuovo non può avvenire attraverso le elezioni democratiche, che sono al servizio unicamente della classe dominate. Il popolo italiano, o meglio una parte del popolo italiano sembra aver capito che sia i partiti tradizionali, che quelli che si dicono antisistema (il Movimento di Beppe Grillo) sono due facce della stessa moneta e quindi ha deciso di starsene lontano dalle urna. Il 60% dei votanti in quest'ultima tornata elettorale si è astenuto; nello scorso maggio, nelle ultime elezioni europee l'astensionismo aveva raggiunto quasi il 46% (4). L'astensionismo strategico, ovvero l'astensionismo come strategia politica continua a crescere in Italia ed è un segnale positivo.

Note
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(1) Vedasi ad esempio: Gianni Lannes, "Il Grillo a stelle e strisce!", Url: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/11/il-grillo-stelle-e-strisce.html;
(2) Vedasi Gianni Lannes, "Attenti alle farneticazioni razziste del Grillo!", Url: http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2014/11/attenti-alle-farneticazioni-razziste.html
(3) Vedasi: "Mo-V: MoVimento 5 bravi massoni", Url: http://hirpusxwm.blogspot.it/2012/05/mo-v-movimento-5-bravi-massoni.html;
(4) Vedasi: Attilio Folliero, "L’analisi dei risultati delle elezioni europee in Italia", Url: http://umbvrei.blogspot.com/2014/06/lanalisi-dei-risultati-delle-elezioni.html.


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