domingo, 18 de octubre de 2015

Kissinger richiama Obama: "Serve nuovo ordine mondiale"

IRIB World Service, 18/10/2015


E' un ritorno in grande stile quello del vecchio Henry Kissinger. E il messaggio è chiaro: serve un nuovo ordine mondiale, con le grandi potenze che devono tornare a dialogare e, soprattutto, a trovare soluzioni.

Sul Wall Street Journal ha indirizzato parole chiare al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando della crisi siriana: "Tutti gli equilibri geopolitici del Medio Oriente sono a pezzi. L'America ha bisogno di una nuova strategia, oggi stiamo perdendo la nostra capacità di condizionare gli eventi. Un accordo con Vladimir Putin può essere compatibile con i nostri obiettivi: la distruzione dell'Isis è più urgente della cacciata di Assad".

E giovedì parteciperà in videoconferenza al "secondo Congresso di Vienna", l'evento che vedrà riuniti esperti di geopolitica che arriveranno nella capitale austriaca da Usa, Russia, Cina, Europa, Medio Oriente, alla presenza di osservatori di diversi governi. 

L'organizzazione dell'evento è curata da una fondazione canadese che lavora per la pace, la Chumir Foundation for Ethics in Leadership, col sostegno del governo austriaco. I contributi arrivano da grandi università di tutto il mondo come Harvard, Columbia, Georgetown, Oxford, grandi think tank internazionali, oltre alle accademie di Stato di Mosca e Pechino. Tra gli osservatori anche la Comunità di Sant'Egidio. 

Regola per il confronto la "Chatham House Rule", ovvero niente virgolettati o nomi dei partecipanti. Lo scopo, sia chiaro, non è quello di celebrare il passato ma di pensare a un nuovo ordine per il futuro. Come spiega Kissinger, l'obiettivo deve essere "trovare un meccanismo attraverso cui le maggiori potenze possano consultarsi e cooperare sui temi più importanti".
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2 comentarios :

  1. Come dire "Putin ce 'lha messo in quel posto e dobbiamo negoziare"
    Volevo stappare un buon Schiopettino ma mi accontenterò di un grappino "Lunga vita a Putin" onore e merito ad un grande che ha costretto i burattinai ad uscire allo scoperto con grande scorno per chi ci etichetta come complottisti.
    Prosit pure a te Attilio

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