lunes, 16 de noviembre de 2015

L'attentato di Parigi e l'ipocrisia infinita dell'occidente

Attilio Folliero, Caracas 16/11/2015 - Aggiornato 17/11/2015

Prima di tutto la mia solidarietà ai familiari di tutte le vittime. Ancora una volta, con una immensa tristezza nel cuore e le lacrime agli occhi siamo costretti a commentare la morte di tanti esseri umani, di tante vite spezzate, di tante persone, soprattutto giovani andati a teatro o a ristorante per divertirsi, per passare una bella serata ed invece hanno incontrato la morte.

La sera del 13 novembre vari attentati sincronizzati hanno sconvolto Parigi: tre esplosioni nei pressi dello stadio, dove era in corso una partita tra Francia e Germania, in cui era presente anche il presidente francese, prontamente evacuato con un elicottero, e sei sparatorie in diversi luoghi pubblici di Parigi, la più cruenta delle quali all'interno del teatro Bataclan, dove sono rimaste uccise oltre cento persone. E' veramente triste dover assistere a simili fatti.

Chi è stato? E' subito circolato il nome dello Stato Islamico. Ma ovviamente oggi è facile sapere chi compie attentati, dato che tutti i terroristi quando vanno a fare degli attentati la prima cosa a cui pensano (e sicuramente è scritto nel "Manuale del moderno terrorismo", prima lezione) è mettere in tasca i propri documenti da far ritrovare sul luogo della loro azione criminale! Tutti i terroristi vanno in giro con passaporto, ritrovato sul posto delle loro azioni; è successo negli attentati delle torri gemelle, dove aerei e grattacieli sono letteralmente rimasti polverizzati assieme a circa 3.000 persone, ma i passaporti degli attentatori vennero ritrovati intatti; è successo nell'attentato a Charlie Hebdo, sempre a Parig lo scorso gennaio ed ovviamente non poteva non succedere in quest'ultimo attacco, dove è stato trrovato il passaporto di un terrorista siriano.

Loro, i nostri amati leader europei, che tanto si prodigano per la tutela di noi cittadini, sanno chi sono gli attentatori e quindi da oggi in avanti anche l'Europa, a ruota degli USA, potrà incrementare le proprie azioni militari in oriente medio per difenderci da futuri attentati.

Questi nostri amati leader, se fino ad ora potevano incontrare un minimo di resistenza in una parte di opinione pubblica, adesso grazie a questi attentati da vendicare prima possibile (ed infatti sono subito iniziati i raid francesi in Siria) anche quella parte di opinione pubblica che si resisteva ad accettare la guerra infinita è vinta. Dunque, via libera ad una guerra infinita, magari anche con le truppe di terra pronte ad invadere questo o quel paese; certamente qualche militare dovrà morire, ma morirà felice per il bene di centinaia di milioni di europei.

All'orizzonte duqnue non solo bombardamenti aerei, ma anche militari dispiegati sul territorio, pronti ad invadere quanti stati mediorientali sia necessario

L'altro grande risultato che dobbiamo aspettarci è la restrizione delle libertà, libertà di espressione, libertà di circolazione; anche in Europa un "Patriot act" come quello degli USA; ma c'è da capirli, loro i nostri amati leader europei restringeranno le nostre libertà per il nostro bene; per il nostro bene incrementeranno i controlli e le restrizoni. Forse non essendo sufficienti i controlli fisici, sarà necessario aumentare i controlli anche in Internet e restringere le nostre libertà anche nella rete; infatti, qualche nostro amato e solerte leader ha prontamente accusato Internet (e non erano passate neppure 24 ore dall'attentato), proponendo nuovi strumenti di controllo. Vedasi: "E la Boldrini, dopo Parigi, accusa Internet e vuole nuovi strumenti di controllo della rete".

12 novembre 2015: attentato a Beirut, 41 musulmani morti. Non è notizia per i media occidentali e mondiali

L'ipocrisia dell'occidente. Il giorno prima degli attentati di Parigi, un altro grave atto terroristico, sempre ad opera dello Stato Islamico, aveva provocato decine di vittime in Libano, decine di musulmani morti; uno dei tanti attentati terroristici che si consumano più o meno ogni giorno; però, mentre per gli attentati terroristici di Parigi ne parla tutto il mondo e per giorni e giorni, come è giusto che sia ovviamente, per gli altri attentati nessuno ne parla, magari due righe dell'ANSA e qualche trafiletto nascosto negli altri giornali. Morti di serie a e morti di serie b. L'ipocrisia infinita dell'occidente.

In conclusione anche grazie a questi attentati potrà estendersi la guerra, una manna dal cielo per la disastrata economia europea; si sa la guerra è benefica per l'economia e non importa se si dovrà piangere qualche militare morto, sacrificare un po delle nostre libertà, sopportare restrizioni ai nostri movimenti e controlli infiniti. Tutto va bene purchè arrivi la benedetta ripresa economica o semplicemente per evitare una nuova recessione.


L'ipocrisia dell'occidente che fa finta di non capire. Riporto alcuni passi di una intervista di Federico Dal Cortivo a Padre Jean Marie Benjamin, già funzionario Onu. Leggendo questi passi capirete perché li ho riportati.

<<Mi chiede che idea mi faccio al riguardo degli eventi di Parigi di sabato scorso? Non mi faccio un’idea, constato, come dice il proverbio “Chi semina vento raccoglie tempesta”. Fare 3 milioni di morti in Iraq dal 1991 ad oggi, torturare migliaia di iracheni nelle prigioni, fare migliaia di vittime in Libia, mettere questi paesi nel caos e nelle mani degli islamici e poi chiedersi perché sono arrabbiati contro di noi, è fantastico>>.

<<...Fonti provenienti dal Medio Oriente e dal Maghreb confermerebbero le rivelazioni dell’ex impiegato dell’Agenzia Nazionale di Sicurezza americana, Edward Snowden. Snowden aveva rivelato che i servizi di informazione britannico e americano, come anche il Mossad, avrebbero collaborato insieme per la creazione dello Stato islamico in Iraq e in Oriente. Snowden ha indicato che i servizi segreti di tre paesi, Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele, hanno collaborato insieme con lo scopo di creare un’organizzazione terrorista che fosse in grado di attirare gli estremisti islamici sparsi nel mondo, verso un solo luogo: “l’unica soluzione per proteggere Israele è creare un nemico vicino alle sue frontiere”. L’operazione è chiamata “nido di calabroni”. Secondo Snowden, Bakr al-Baghdadi, avrebbe seguito una formazione militare intensiva, della durata di un anno, sotto la guida del Mossad. Questa versione assicurerebbe lo scenario di un film hollywoodiano ma è molto probabile che in realtà il nostro futuro “califfo” sia stato semplicemente rilasciato per errore, e che il nostro uomo abbia senz’altro fatto il doppio gioco. Ora quando fanno un errore, né la CIA né il governo americano lo dicono ad alta voce>>.

<<Molti si chiedono come mai le popolazioni arabe sono “irritate” con l’Occidente. Irritate è una parola leggera, io direi: sono indignate e disgustate dall’arroganza e dalla violenza degli interventi militari dell’Occidente. In Iraq, ad esempio, la popolazione è massacrata dalle bombe americane dal 1991, con centinaia di migliaia di vittime, a questo si aggiungono le torture per le persone recalcitranti alla democrazia, e a tutto questo si aggiungono ancora centinaia di crimini commessi sul territorio iracheno dai soldati americani, gratuitamente, senza ragione (si possono vedere su You tube soldati americani sparare da un elicottero su civili innocenti, o sparare su un’auto che passa e sterminare un’intera famiglia solo per divertirsi). Ci sono, poi, le “prodezze” della Blackwater (che ha proprio il nome giusto) e i crimini sulla coscienza dei propri membri, soldati di una tale barbarie che in confronto a loro i tagliagola dello Stato islamico fanno la figura dei chierichetti. Che non si capisca come mai le popolazioni arabe siano furiose contro di noi è abbastanza sconcertante>>.

<<Sono 4 anni che il presidente francese François Hollande fa dichiarazioni settimanali contro Bashar El-Assad, il presidente Siriano. Quando lui (Assad) dichiarava che faceva la guerra ai terroristi, Holland e i suoi compagni alleati rispondevano che era propaganda, che non era vero, che il terribile dittatore massacrava il suo popolo. . ecc. Si sono messi al fianco dell’ISIS contro Assad. Risultato: oggi l’ISIS ha conquistato la metà della Siria. Francia, Inghilterra, America e altri alleati hanno appoggiato, direi anche corposamente sostenuto lo Stato islamico di Abu Bakr al-Baghdadi, pensando che l’organizzazione del califfato avrebbe fatto fuori al-Assad. Dunque, pieno appoggio all’ISIS da parte dell’Occidente. Interviene allora un evento inaspettato: V. Putin, dopo aver ricevuto una sberla dall’Europa e dagli Stati Uniti con l’embargo ed essere stato trattato da dittatore (e ben altro) dai media occidentali, organizza la sua piccola “rivincita” e manda le forza armate Russe in Siria dicendo “volete. voi occidentali, liberarvi dell’ISIS che avete sostenuto fino adesso? Non preoccupatevi, ci penso io”. Risultato, oggi per l’America, Francia, Inghilterra e alleati non serve più sostenere l’ISIS, allora entrano in guerra al fianco di Bashar el-Assad e di Putin. Fantastico, no?! Credo che raramente la Francia abbia fatto una brutta figura simile con la sua politica estera. Prima a testa bassa contro Assad e Putin, oggi a loro fianco contro l’ISIS. Se fanno fuori i salafiti dell’ISIS sostenuti dall’Arabia Saudita, Kuwait e Emirati, l’Occidente comincerà ad avere seri problemi con questi paesi. Siamo solo all’inizio>>.

<<Ho dedicato numerose pagine del mio libro alla questione dei crimini di guerra degli americani in Iraq. Voglio solo ricordare questo: nel 1999 l’UNICEF ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla situazione dei bambini nel mondo, questa volta interamente dedicato ai bambini in Iraq sottomesso all’embargo. che riporta che in Iraq l’embargo provoca la morte di un numero compreso tra i 5000 e i 6000 bambini al mese, circa 600. 000 in undici anni. In occasione di una conferenza stampa, la Segretaria di Stato americana, Madeleine Albright era stata interpellata da un giornalista: “L’UNICEF ha dichiarato che circa mezzo milione di bambini sono morti a causa dell’embargo. Si tratta di un numero di bimbi morti più elevato che a Hiroshima. È questo il prezzo da pagare?” Madeleine Albright ha risposto: “È una scelta difficile, ma ne vale la pena”. La morte di 600 000 bambini iracheni… certo, non sono bambini americani, ne vale la pena. Quando si sente il Segretario di Stato americano rilasciare dichiarazioni così orribili, mentre questa gente si riempie la bocca con parole quali “democrazia”, “diritti dell’uomo” e pretende di dare al mondo intero lezioni di morale, c’è di che restare irritati e indignati. Queste dichiarazioni non li turbano, ma li turba la barbarie dello Stato islamico quando vengono a fare vittime a casa nostra>>.

Intervista completa
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