sábado, 17 de diciembre de 2016

Su Aleppo (Lettera aperta di Marinella Correggia a Corrado Formigli, Piazza pulita, La 7)

Marinella Correggia, Torri in Sabina (Ri), 16/12/2016 


Dr Nabil Antaki, Aleppo, Siria
Gentile Formigli,
l’attenzione alle fonti e alle “prove” delle notizie è fondamentale, soprattutto nelle guerre, dove la prima vittima è la verità. Menzogne e notizie non verificate hanno provocato o alimentato tragici conflitti. Ma mi focalizzo su Aleppo, v. Piazza pulita del 15 dicembre 2016.

Sulle immagini da voi mostrate: le immagini mostrano esponenti del corpo dei “White Helmets” mentre soccorrono persone estratte dalle macerie. Quali le fonti? Fonti di parte: “attivisti” locali dell’opposizione. Dove sono state girate? Quando? Non si sa. Qual è stata la causa del crollo, erano forse scudi umani (come denunciato da più parti e dagli stessi abitanti una volta usciti da Aleppo Est) che l’opposizione armata tratteneva, nelle migliori tradizioni dei terroristi di tutto il mondo? Chi ha bombardato? In quali circostanze?


Sui “White Helmets”, ecco chi sono davvero:

Sul discorso generale in trasmissione. Ripetete i tratti comuni della narrazione sulla Siria…

1. Non voglio certo dire che le vittime civili, ad Aleppo Est come dovunque, non ci siano. E’ una tragedia. Ma perché vi fidate ciecamente – e con voi anche certe Ong internazionali e perfino commissioni Onu - di fonti che sono sempre locali e favorevoli all’opposizione armata, come White Helmets, Aleppo Media Centre, Sams ecc? Avete fatto lo stesso per la Libia, salvo poi scoprire che era una montatura. Occorrono prove, non immagini che semplicemente e tragicamente attestano distruzioni e vittime senza dire come, perché, chi è stato. 

2. Legga qui il sollievo del francescano vescovo di Aleppo, mons Abu Khazen: http://oraprosiria.blogspot.it/2016/12/aleppo-respira-aleppo-e-libera.html. La stragrande maggioranza degli abitanti di Aleppo si sente liberata da un incubo durante 4 anni. Anche i cittadini siriani non filogovernativi, come Nizar Mayouf, esultano per questa tappa.. 

3. Perché si parla dei civili di Aleppo Est senza dire che era dominata dall’Al Qaeda siriana, e che potenze straniere - Arabia saudita, Qatar, Turchia, Usa, Uk, Francia, Uae - hanno armato, finanziato, protetto i gruppi terroristi? Dal 2012 questi controllano Aleppo Est e da lì terrorizzano Aleppo Ovest. Le ingerenze hanno fomentato la guerra, creato la tragedia. E le menzogne hanno fornito il pretesto necessario a queste ingerenze “umanitarie”. 

4. Perché non parlate di Aleppo Ovest, bersagliata da 4 anni da missili e ordigni provenienti dai gruppi armati di Aleppo Est e assediata per anni? Hanno avuto morti anche negli ultimissimi giorni. Al fondo di questo messaggio una lettera di Nabil Antaki, medico ad Aleppo Ovest. 

5. Se l’Italia avesse avuto una parte del paese occupato da gruppi armati con migliaia di combattenti da decine di nazioni, come avrebbe reagito? 

6. Non c’è schizofrenia dei media nostrali nel parlare di atrocità sui civili commesse dalle truppe lealiste e allo stesso tempo di "corridoi umanitari" per farli uscire? Perché non si dice che sono stati aperti vari corridoi per i civili e gli armati prima di lanciare l’offensiva finale, ma che molti civili erano trattenuti dagli armati? 

7. Può trovare molto altro in articoli online. E sugli ospedali in Aleppo Est, dichiaratamente non segnalati, tenuti nascosti, camuffati dall’opposizione, per poi strillare ai “bombardamenti deliberati”, possiamo mandarle una ricerca. 

Sull’appello di R. Jebreal “Perché dobbiamo fermare il genocidio di Aleppo” (Fonte La7):

1) Jebreal sostiene che «Assad lo squartatore punta adesso allo sterminio totale di Aleppo»; il miglior commento sono le parole di Abu Khazen 

2) Jebreal afferma: «dobbiamo fermare l’olocausto» e «il genocidio», «come il Ruanda» Oltre al fatto che il termine genocidio ha una connotazione ben precisa nel diritto internazionale, può Jebreal dare i numeri dei morti dei quali sono responsabili l’esercito nazionale russo e siriano, prima di parlare appunto di genocidio? 

3) Jebreal afferma che «il regime ha massacrato gli oppositori rivoluzionari pacifici e aperto le carceri liberando jihadisti e terroristi». Ma legga: http://ilmanifesto.info/isis-assad-unalleanza-impossibile/

4) Jebreal dice che le truppe di Assad hanno usato lo stupro come arma di guerra e che 20 donne si sono suicidate. Chi glielo ha detto? Ricordo che la stessa accusa era stata lanciata alle truppe “di Gheddafi” e Cherif Bassiouni dell’Onu, dopo un’inchiesta l’aveva totalmente smentita. 

5) Jebreal dice che il regime ha usato armi chimiche e a grappolo. Prove? Semmaidel loro uso da parte dei gruppi armati. http://www.lrb.co.uk/v35/n24/seymour-m-hersh/whose-sarin

Marinella Correggia, Torri in Sabina (Ri) 

Dal dottor Nabil Antaki, ecco un’altra pagina di verità sulla tragedia e sulla riconquistata libertà degli Aleppini. 

''Pubblico la mia risposta ad una amica che è stata interpellata da due persone dopo la diffusione della nostra ‘’lettera da Aleppo n. 28’’

Cara F.,
comprendo bene la confusione di uno dei due tuoi interlocutori o il disagio dell’altro, e comprendo anche la tua domanda: ‘qual è la verità?’

Capisco molto bene la reazione di queste persone sottomesse alla martellante propaganda mediatica occidentale di parte. Una propaganda manichea con i buoni definiti ribelli o rivoluzionari (dimenticando che essi fanno parte dei due gruppi (Daesh e al-Nusra) che la Comunità internazionale ha classificato come organizzazioni terroristiche. 

Si dimentica anche che 90.000 jihadisti stranieri sono venuti nel nostro Paese per fare la jihad. E si dimentica che il fine di questi terroristi è la realizzazione di uno Stato islamico. 

Dall’altro lato, ecco i malvagi, demonizzati da una massiccia disinformazione, sin dagli inizi degli avvenimenti, per accelerare la caduta del regime.

I ribelli-terroristi che invasero i quartieri est di Aleppo nel luglio del 2012 e Mosul nel 2014 sono gli stessi che commisero gli attentati a Parigi nel 2015.

A Parigi, erano terroristi che bisognava eliminare.

A Mosul, voi applaudite (giustamente) l’assalto dell’esercito iracheno appoggiato dai raids aerei statunitensi e della coalizione, per liberare la città dai terroristi di Daesh, (ben sapendo che questi raids faranno ovviamente delle vittime civili, senza che in Occidente qualcuno se ne dispiaccia).

Ad Aleppo, voi invece condannate l’assalto dell’esercito dello Stato siriano il cui scopo è liberare una parte della città, controllata da quattro anni e quattro mesi dagli stessi terroristi di al-Nusra. (Ricordiamo che Daesh e al-Nusra erano un unico gruppo, scissosi in due circa due o tre anni fa, poiché al-Nusra voleva seguire al Qaïda e giurare fedeltà al delfino di Ben Laden, mentre Daesh voleva giurare fedeltà al califfo auto-proclamatosi Baghdadi).

Dov’è la verità? Non certo presso i giornalisti e i media.

Essa si trova presso coloro che vivono qui. Presso gli abitanti di Aleppo-ovest (che non sono soltanto cristiani, dato che siamo rimasti in pochi), che ieri sera hanno manifestato la loro gioia nelle strade all’annuncio della liberazione di una gran parte di Aleppo-est. Coloro che hanno subito durante quattro anni e mezzo bombardamenti quotidiani da parte dei terroristi di Aleppo-est con decine di vittime tutti i giorni (naturalmente ignorati dai media occidentali e nessuno che abbia sentito imbarazzo). I terroristi li hanno privati d’acqua potabile per più di due anni (1 milione e mezzo di abitanti a cui si è tagliata l’acqua corrente è un crimine di guerra e contro l’umanità) e nessuno ne è stato sconvolto. Sono stati gli Aleppini a supplicare l’esercito ed il governo di liberare i quartieri orientali ed era dovere dello Stato intervenire.

La verità sta presso gli abitanti liberati dei quartieri orientali di Aleppo, che erano ostaggi dei terroristi, anzi scudi umani. Bisogna vederli scoppiare di gioia, mentre si gettano tra le braccia dei soldati, e piangere quando ritrovano membri della propria famiglia. Bisogna ascoltarli raccontare le sofferenze per ciò che i terroristi gli hanno fatto subire. Naturalmente, tutto ciò è documentato con dei video in arabo che non vi mostrano.

I bombardamenti russi e siriani, che tanto hanno disturbato i nostri amici europei [sensibili e cinici a fasi alterne o a seconda della collocazione topografica delle vittime. N.d.T.], ebbene sì, hanno fatto vittime tra i civili e noi lo deploriamo. Ma voi, voi siete altrettanto addolorati per le vittime civili fatte dalla coalizione occidentale nei bombardamenti di Mosul? O la bomba americana è forse più intelligente della russa ?. In Siria no. Infatti i raids della coalizione occidentale sui terroristi hanno mietuto ogni volta vittime civili e l’ultimo raid aereo francese ne ha fatte 110 in un colpo solo, ma non ve lo dicono. Durante una presa di ostaggi, dopo negoziazioni e tentativi infruttuosi per liberarli pacificamente, la polizia non dà forse l’assalto pur essendo consapevole che potrebbero esserci delle vittime tra gli ostaggi? 

Non esistono guerre pulite (dimenticate che stiamo vivendo in guerra da cinque anni e mezzo), però i media europei hanno esagerato i fatti, modificando e amplificando la realtà. Il martellamento che avete subito è intessuto di menzogne. Vi hanno annunciato dieci volte in sei mesi la distruzione dell’ultimo ospedale di Aleppo-est: come se per un colpo di bacchetta magica l’ospedale potesse risorgere in due settimane. Vi hanno mostrato il ‘Sindaco di Aleppo-est’ in tutte le salse: conferenze-stampa, ricevuto da Hollande, imbarcandosi con Duflos in un farsesco viaggio ad Aleppo. Ma si dà il caso che questo signore non sia sindaco di Aleppo e neppure di Parigi. Egli è semplicemente un impostore fatto uscire come un coniglio dal cappello di un prestigiatore per appoggiare la campagna mediatica messa su per arrestare l’avanzata dell’esercito lealista, pretendendo una tregua per ragioni ‘umanitarie’: cioè per permettere ai terroristi (geneticamente modificati dagli Occidentali in ‘ribelli moderati’) di riprendersi.

I Siriani, che hanno sofferto troppo per questa guerra e gli Aleppini in particolare, non accetteranno la proibizione di esprimere la loro gioia nel vedere la disfatta dei terroristi (almeno in Aleppo), i loro concittadini di Aleppo-est liberati, e di poter vivere senza piangere ogni giorno la morte di un parente, di un amico, di un vicino, uccisi dai proiettili di ribelli-terroristi.

Nabil Antaki

P.S La campagna mediatica è stata orchestrata alla perfezione: un martellamento quotidiano di menzogne che le persone, pur di buona volontà e con un certo spirito critico, arrivano a credere, non avendo una conoscenza diretta della situazione sul terreno. ‘Non possono mentirci tanto, sicuramente c’è del vero’ pensano. Se voi mentite, mentite e continuate a mentire, qualcosa delle vostre menzogne sarà creduto.’’ 
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