Subito dopo aver pubblicato quest'articolo sono arrivate le prime avvisaglie su quanto da noi preventivato: Padoan parla di un graduale aumento dell’età pensionabile (Vedasi articolo di Signoraggio) ed allo stesso tempo arriva la conferma di un regalo di 380 milioni alle
banche private (Vedasi articolo di Rischio Calcolato).
A
circa una settimana dal voto per l’elezione dei deputati al parlamaento europeo
riflettiamo su questi riusultati.
E’ stato detto tutto? I media di regime,
la stampa e la TV ufficiale hanno esaltato la grande vittoria del PD, ora “legittimato”
a continuare a ridimensionare i diritti dei cittadini e dei lavoratori, a tagliare le pensioni, ad
aumentare l’età pensionabile, a tagliare
la spesa pubblica, a privatizzare o meglio svendere le imprese pubbliche
rimaste in mano dello stato, a privatizzare la sanità, l’educazione, etc..
I
media alternativi in línea di massima hanno imprecato contro gli italiani che
hanno votato chi li
sta affogando con la política dell’austerità, con l’incremento delle tasse, lo smantellamento dei diritti acquisiti in decenni di lotte sociali e sindacali; gli italiani non avrebbero capito che questo governo, cui hanno dato la fiducia, sta operando esattamente come tutti quelli che si sono susseguiti dalla caduta del muro di Berlino e la fine dei grandi partiti ideologici. Infatti, dopo la dissoluzione dei grandi partiti ideologici (Democrazia Cristiani, Partito Comunista, Partito Socialista, etc.), tutti i governi non hanno fatto altro che portare avanti una poltica incentrata sulla riduzione del debito pubblico, attraveso un aumento delle tasse ed un taglio alla spesa pubblica. I due governi Amato, il Governo Ciampi, i quattro Governi Berlusconi, il Governo Dini, i due Governi Prodi, i due Governi D’Alema, il Governo Monti, il Governo Letta ed oggi il Governo Renzi hanno sempre e solo parlato di austerità, che in poche parole si traduce in un taglio algli investimenti nel campo sociale (educazione, sanità, previdenza ed asssitenza sociale) e nello smantellamento dei diritti acquisiti, duqnue minor protezione per le classi più deboli, facilità di licenziamento, sempre più precarietà e disoccupazione. Molti si sono chiesti come sia possibile che il popolo voti per il partito di governo che lo sta impoverendo.
sta affogando con la política dell’austerità, con l’incremento delle tasse, lo smantellamento dei diritti acquisiti in decenni di lotte sociali e sindacali; gli italiani non avrebbero capito che questo governo, cui hanno dato la fiducia, sta operando esattamente come tutti quelli che si sono susseguiti dalla caduta del muro di Berlino e la fine dei grandi partiti ideologici. Infatti, dopo la dissoluzione dei grandi partiti ideologici (Democrazia Cristiani, Partito Comunista, Partito Socialista, etc.), tutti i governi non hanno fatto altro che portare avanti una poltica incentrata sulla riduzione del debito pubblico, attraveso un aumento delle tasse ed un taglio alla spesa pubblica. I due governi Amato, il Governo Ciampi, i quattro Governi Berlusconi, il Governo Dini, i due Governi Prodi, i due Governi D’Alema, il Governo Monti, il Governo Letta ed oggi il Governo Renzi hanno sempre e solo parlato di austerità, che in poche parole si traduce in un taglio algli investimenti nel campo sociale (educazione, sanità, previdenza ed asssitenza sociale) e nello smantellamento dei diritti acquisiti, duqnue minor protezione per le classi più deboli, facilità di licenziamento, sempre più precarietà e disoccupazione. Molti si sono chiesti come sia possibile che il popolo voti per il partito di governo che lo sta impoverendo.
Alcuni
(Vedasi il sito Anticorpi) per spiegare l’inaspettata vittoria del PD hanno
ipotizzato anche brogli elettorali, adducendo una serie di ragioni, tra cui il
fatto che nessun sondaggio aveva previsto una vittoria cosi schiacciante del PD
ed alcuni “Exit Poll” italiani diffusi in Gran Bretagna negli ambienti della
finanza alle ore 20 della domenica, quando in Italia erano ancora in corso le
votazioni; questi exitt poll annunciavano il soprpasso del M5S ai danni del PD:
30% circa contro il 29% circa. A volte, anzi spesso gli exit Poll sono stati un
disatro, ma mai il voto ufficiale ha ribaltato questi sondaggi in tali
proporzioni.
Personlamente
non ho prove per dire che i risultati delle elezioni siano stati manipolati, ma
francamente non ho nessuna fiducia nel sistema elettorale italiano, per il
semplice fatto che mi sembra assurdo che
le elezioni siano organizzate e gestite dal Ministero degli Interni, ossia un
organo di parte, interessato e direttamente coinvolto nel risultato.
In
Italia si parla spesso (senza mai apportare soluzioni) di conflitto di
interesse; uno dei principali conflitti di interesse riguarda proprio
l’organizzazione delle elezioni. Le elezioni dovrebbero essere organizzate e
gestite da un organo imparziale. In molti paesi civili esiste un organo
indipendente chiamato generalmente “Consiglio Nazionale Elettorale” dedito esclusivamente
all’organizzazione di tutte le operazioni elettroali di un determinato paese.
In Italia non esiste; le elezioni sono gestite dal Ministero degli Interni, un organo
del Governo, sempre interessato al risultato delle elezioni. E’ come dire che
una partita di calcio sia arbitrata dal presidente di una delle due squadre!
Nel mondo del calcio sarebbe una assurdità, però nel caso delle elezioni
italiane succede proprio questo: il rappresentante di uno dei partiti in lotta,
il Ministro degli Interni, è l’arbitro, colui che organizza e gestisce le elezioni. Per me questa
situazione non garantisce imparzialità. In política si parla di divisione
dei poteri, ma poi si finisce per assegnare ad una parte in competizione la
gestione delle elezioni. Anche senza avere prove di possibili brogli elettorali,
con questo sistema vigente non si possono escludere.
Specificato
questo ed assumendo che i risultati elettroali di domencia scorsa non siano stati
manipolati passiamo ad analizzarli nella sostanza.
I
media di regime, i servi del regime ovviamente hanno esaltato la vittoria del
PD, facendo enfasi sul fatto che il 40%, anzi il 41% del popolo italiano lo abbia
votato.
Innanzitutto
la vittoria del PD non è cosi stratosferica come vogliono farla apparire. Questo
partito è un carrozzone nato dalla confluenza di ampi settori dei principali
partiti di un tempo; infatti nel PD sono confluiti una parte consistente della
DC, del PCI, del PSI, del PSDI e di altri piccoli partiti. I media di regime
esaltano la percentuale del 41% di voti presi dal PD, ma dimenticano di
evidenziare il numero di voti effettivi, pari a 11.203.231. Sia nelle elezioni
europee del 1979 che in quelle del 1984 e del 1989 la DC da sola prendeva più
voti che l’attuale PD. Non dimentichiamo che Renzi non solo storicamente
appartiene ad una famiglia democristina, ma lui stesso proviene dalle file
della DC e del partito Popolare successore della DC, prima di confluire nel PD.
Insomma
i principali partiti confluiti nel carrozzone PD insieme sommavano 28,5 milioni
di voti nel 1979, 28,4 milioni nel 1984 e 27,1 milioni nel 1989. Poi questi
partiti come detto si sono sciolti e ampi settori sono successivamente confluiti
nel carrozzone del PD.
E’
una grossa bugia che il popolo italiano abbia votato massivamente per il PD.
Gli elettori iscritti a votare erano in totale 50.662.460; il PD avendo preso
11.203.231 di voti significa che solamente il 22% degli italiani lo ha votato, ossia
solamente un italiano su 5!
I
media di regime hanno nascosto, o meglio non hanno evidenziato come avrebbero
dovuto fare, il dato dell’astensionismo: 21.671.202 italiani non si sono recati
a votare, 579.353 hanno preferito votare scheda bianca e 959.231 hanno
annullato la scheda (Voto nullo); in totale 23.209.786 di italiani sono
contrari a tutti i partiti presenti in questa competizione. Ovviamente qualcuno
di questi avrebbe voluto voare, ma non è potuto andare magari per una malattia;
ma indubbiamente la stragrande maggioranza di questi oltre 23 milioni di
italiani non è andato a votare perchè non condivide nessun partito o addirittura
non condivide il sistema. Gli italiani che non hanno votato sono più del doppio
di coloro che hanno votato per la “Nuova Democrazia Cristiana”, ovvero il PD.
E’ un dato di fatto inconfutabile, totalmente sottaciuto dai media di regime.
Il
dato dell’astensionismo in Italia è in forte aumento, se si pensa che nel 1979
gli astenuti (sommando coloro che non sono andati a votare a coloro che hanno
votato scheda bianca o nulla) erano 7.160.804 (il 16.97% del totale degli elettori);
sono stati 9.806.700 nel 1984 (21,82%); 11.542.644 nel 1989 (24,90%), 15.512.067
nel 1994 (32,01%), 18.215.883 nel 1999 (36,97%), 17.287.841 nel 2004 (34,71%) e
19.718.313 nel 2009 (39,17%).
Dal
grafico sottostante si evince chiaramente il continuo aumento dell’astensionismo
e la relativa riduzione dei voti validi.
Nota: Elaborazione Attilio Folliero su dati del Ministero degli Interni
Qualcuno
sicuramente dirà che nella democrazia rappresentativa contano solo i voti
espressi. Certamente un governo sarà sempre costituito sulla base dei soli voti
espressi, anche se a votare fossero solo poche migliaia di persone. Ciò, però non
significa che il popolo appoggi un governo uscito dalle urna.
Dove ha preso i voti
il PD? Diciamo
subito che anche da queste elezioni esce una Italia divisa in due: i cittadini
delle regioni ricche del centro nord sono andati a votare ed hanno votato per
il PD, mentre quelli delle regioni più povere del sud si sono astenuti ed al PD
hanno dato meno voti.
In
otto regioni (Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise
e la nordica Valle d'Aosta) ha prevalso maggioritariamente l’astensione; in
Sicilia l’astensionismo ha superato il 60%. Nelle otto regioni citate erano
iscritti 16.694.068, dei quali 9.295.931 (il 55,68% degli aventi diritto) hanno
scelto di non votare; inoltre coloro che hanno votato non hanno certo appoggiato
il PD. La disoccupazione, la precarietà, il malcontento, la diffidenza verso lo
stato ed il governo “ladro” hanno convinto la maggioranza dei cittadini del sud
a boicottare le urna e penalizzare il principale partito di governo, il PD, che
qui raccoglie il voto del 15,65% degli iscritti, ossia solamente 2.612.541 di
cittadini hanno votato per il PD.
In
cinque regioni (Trentino Alto Adige, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Liguria)
l’astensionismo è stato superiore al 40%: su 9.048.373 di cittadini iscritti a
votare ben 4.075.639 si sono astenuti, ovvero il 45,04%. Il PD ha preso 1.900.748
voti, ossia è stato preferito dal 21.01% degli iscritti di queste regioni.
Infine,
ci sono sette regioni (Veneto, Marche, Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria ed Emilia
Romagna) dove l’astensionismo è stato inferiore, pur essendo sempre abbastanza
alto: 36,19%. In queste regioni, notoriamente tra le più ricche d’Italia, il PD
ha raccolto 6.659.572 di voti; il 28,32% dei cittadini di queste regioni. In
queste regioni si concentra di fatto il 60% di tutti i voti che ha preso il PD
in Italia.
Tabella 1
Riepilogo del voto nelle
venti regioni italiane
Nota:
Elaborazione Attilio Folliero su dati del Ministero degli Interni. Cliccare per ingrandire
Tabella 2
Riepilogo del voto nelle
diverse circoscrizioni
Nota:
Elaborazione Attilio Folliero su dati del Ministero degli Interni. Cliccare per ingrandire
Tabella 3
Nota:
Elaborazione Attilio Folliero su dati del Ministero degli Interni. Cliccare per ingrandire
Chi ha votato per il
PD? Indubbiamente
le classi oligarchiche e le classi ricche di questo nostro paese hanno votato
il PD, il partito di governo, perchè con la sua política tutela proprio queste
classi. Ovviamente in Italia non ci sono 11 milioni di oligarchi e ricchi;
significa che altre classi hanno votato per il partito di governo. Ha votato
per il PD la classe media alta e quella parte di italiani che dai media di
regime sono ormai considerati dei “privilegiati”, ossia una parte dei 18
milioni di pensionati ed una parte dei milioni di impiegati e dipendenti
pubblici. Coloro che hanno un reddito mensile sicuro derivante dal lavoro
impiegatizio o dalla pensione sono ormai considerati dei privilegiati a fronte
dei milioni di precari, part-time, sfuttati, disoccupati e sottoccupati che un
reddito fisso stabile se lo sognano. Ovviamente noi non consideriamo un
impiegato, un dipendente pubblico o un pensionato come un privilegiato.
Consideriamo dei privilegiati coloro che hanno dei redditi e delle pensioni
altissime, e non certo chi pur avendo uno stipendio mensile o una pensione a
mala pena arriva alla fine del mese.
Non
è duqnue un caso che il PD abbia preso più voti proprio nelle regioni più
ricche. In sostanza ad appoggiare il PD non sono certo le classi più umili. Ad
appoggiarlo sono quelle classi tutelate dal governo, quelle stesse classi che
da 20 anni appoggiano il neoliberismo e che prima appoggiavano il regime
democristiano e prima ancora il fascismo.
In
conclusione, i media di regime hanno esaltato la vittoria del PD, quando
bisognava mettere in evidenza che solamente un italiano su cinque circa lo ha
votato. Il vero vincitore di questa elezione è l’astensione. Comunque, grazie alla propaganda di regime, tutti o quasi, inclusi coloro che fanno
informazione alternativa sono caduti nella trappola di pensare e scrivere che
il PD abbia l’appoggio di una gran parte degli italiani, quando in realtà ha
l’appoggio solamente di un italiano su 5. Ed ora grazie alla legittimazione non
dei risultati usciti dalle urna, ma dei media di regime il governo potrà continuare
tranquillamente nella sua política tendente a ridurre i diritti di cittadini e
lavoratori, potrà aumentare le tasse, potrà tagliare le pensioni, aumentare l’età
pensionabile, ridurre gli investimenti nel sociale (educazione, sanità,
previdenza), potrà tranquilamente continuare a svendere, a prezzi di saldi le ultime
imprese pubbliche e potrà continuare a finanziare banche e banchieri. Insomma potrà continuare a togliere ai poveri per dare ai ricchi. Il tutto nel silenzio generale e soprattutto con la
convinzione di tutti che sia necessario.
Di seguito, le prime pagine dei principali quotidiani italiani all'indomani delle elezioni europee. Trionfo, vittoria, valanga, boom, campioni d'Europa ... questi i principali titoloni per esaltare la vittoria di Renzi. Nessuno ha evidenziato l'enorme astensionismo, nessuno ha evidenziato che la maggioranza degli italiani non ha affatto votato per Renzi.
Attilio Folliero, Caracas 29/05/2014
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