Fabrizio Marchi, L'Interferenza, 07/03/2016
Da molto tempo la festa dell’8 marzo è diventata come il Natale (anzi, peggio), ricorrenza religiosa ridotta per lo più a kermesse consumistica. La sola differenza fra le due consiste nel fatto che a Natale si compra il panettone mentre l’8 marzo si comprano le mimose. Altro non c’è.
Anzi c’è. Il 25 dicembre di duemilasedici anni fa pare che sia nato Gesù Cristo ma non ne siamo sicuri. Mentre, e a quanto pare ormai ne siamo certi, per lo meno stando alle ricerche di due storiche femministe, Tilde Capomazza e Marisa Ombra (a cui tributiamo onore e rispetto perché non è da tutti/e un simile tasso di onestà intellettuale) che hanno scritto un libro dal titolo “Storie, miti e riti della giornata internazionale della donna” (nuova edizione Jacobelli), sembra proprio che la ricorrenza dell’8 marzo, data scelta per la Festa internazionale della Donna, sia stata costruita su una bufala, su un falso storico.