Dante Lepore, 18/03/2017 - Estratto in anteprima dal Cap. V del libro "Schiavitù del terzo millennio"
Vedi anche "Italia: si è arrivati a pisciarsi addosso per paura di perdere il lavoro"
Cap. V. Schiavi né vecchi né nuovi: «iSlaves» o «Schiavi 2.0». Nel regno della schiavitù supertecnologica
Confesso che ci ho impiegato un po’ a capire cosa fossero gli «iSlaves» e tutto ciò che è «2.0» o, come pure si scrive, «due punto zero». Poi sono dovuto entrare (virtualmente, s’intende!) in Foxconn e in Amazon… (chiamata pure la …4.0, ma qui mi fermo davvero!) ed ho capito la stupidità di questo linguaggio che, usato dalla propaganda, ancora una volta, evita, finché può, di contrassegnare gli elementi di questa figura sociale dello schiavo degli anni dal 2000.
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Nota di Attilio Folliero, Caracas 19/03/2017. Pubblico in anteprima, col consenso dell'autore, questo estratto del Cap. V del libro "Schiavitù del terzo millennio" per l'enorme importanza e l'attualità che riveste il tema trattato. Io vivo in Venezuela e qualcuno qua pensa che i lavoratori europei, statunitensi, i lavoratori dei paesi altamente sviluppati siano dei privilegiati, con orari di lavoro ridotti, tantissimi giorni di ferie, permessi retribuiti a non finire; pensano che le donne, quando rimangono incinte, abbiano diritto a non si sa bene quanti mesi di permesso retribuito prima e dopo il parto e lo stesso permesso viene esteso anche ai mariti. Insomma il lavoro nei paesi sviluppati è visto come una specie di hobby. Recentemente ho avuto una discussione in Facebook con qualcuno che ha postato tutti i benefici, o meglio i presunti benefici di cui godrebbero i lavoratori italiani. Questo libro interviene a fare chiarezza. Il lavoro salariato è sempre stato duro ed oggi, come mai nella storia, è ancora più duro. Con la caduta progressiva dei saggi di profitto, il capitale non fa altro che aumentare lo sfruttamento del proletariato, con turni di lavoro sempre più massacranti e riducendo e smantellando, col consenso dei politici di turno, quei diritti che i lavoratori avevano ottenuto con anni di dure lotte, scioperi, morti, feriti, denunce e condanne a lunghissime pene detentive.
