miércoles, 24 de agosto de 2011

Pensioni e privilegi

Fonte: Nunzio Miccoli, Virus Libertario, 27/07/2011
Tratto da Sanguisughe” di Mario Giordano, Mondadori Editore

In Italia si chiede di allungare la vita lavorativa, anche esibendo false statistiche sull’allungamento della vita, perché l’Inps è ancora attiva, ma da parte di economisti, professori e politici non si chiede di eliminare le pensioni privilegiate; il pensionato più ricco d’Italia prende 90.000 euro nette di pensione il mese, un ex deputato prende la pensione dopo essere stato in parlamento solo un giorno, un ex presidente del consiglio, dopo aver tagliato le pensioni altrui, prende 31.000 euro al mese di pensione, un ex presidente della repubblica prende una pensione netta di 4.766 come ex magistrato, pur avendo svolto quest’attività solo per tre anni; ci sono le baby pensioni, le doppie pensioni, le triple pensioni e le pensioni ai mafiosi che gli americani non corrispondono.

Un dirigente delle Banca d’Italia è andato in pensione a 44 anni con 18.000 euro netti il mese, un dirigente dello Stato è andato in pensione nel 2009, a 47 anni, e prende 6.000 euro il mese e ora, poiché ha ancora voglia di lavorare, fa l’assessore; un pensionato commesso del senato prende 8000 euro nette di pensione il mese. C’è la bidella pensionata a 29 anni, l’automobilista che prende la pensione per ciechi, ci sono le pensioni per i falsi braccianti agricoli, le false pensioni d’invalidità e le pensioni riscosse dai figli per genitori defunti.

sábado, 20 de agosto de 2011

Il punto sulla crisi economica e le banche italiane

Attilio Folliero, Caracas 20/08/2011

Tutte le principali banche italiane sono in profonda crisi; la perdita di valore delle azioni di alcune banche, rispetto all’inizio della crisi è superiore all’80/90%.

Chi ci segue, sa che noi abbiamo assunto come data di partenza della crisi il 09/10/2007, giorno in cui il Dow Jones aveva fatto segnare il suo massimo storico per quanto riguarda la chiusura di una giornata borsistica; in quella occasione avevamo scritto circa la possibilità di una grande crisi economica, paragonabile a quelle del 1929 e del 1873.

La crisi è puntualemente scoppiata in tutta la sua virulenza nell’autunno del 2008. I governi dei paesi in crisi reagirono trasferendo alle imprese in fallimento grandi quantità di capitali. Il Governo USA, il paese maggiormente coinvolto nella crisi, assieme all’Europa, ufficialmente trasferì oltre 700 miliardi di dollari. In realtà i trasferimenti furono molto più alti, migliaia di miliardi di dollari, come evidenziò una inchiestra di Bloomberg. Noi dicevamo che gli aiuti avrebbero certamente potuto frenare la crisi, ma solo momentaneamente.