Attilio Folliero, Caracas 15/04/2010
Il debito pubblico statunitense
continua a crescere incessantemente. Nel mese di marzo è aumentato di 333,06
miliardi di dollari (1), ossia 10,74 miliardi al giorno; solamente in
due mesi ha visto una una crescita superiore: nel settembre del 2008, con 379,00
miliardi e nell’ottobre del 2008, quando in un solo mese crebbe di 549,37
miliardi di dollari, 17,72 miliardi al giorno.
Al 31 marzo il debito pubblico
statunitense era arrivato a 12.773,12 miliardi di dollari, suo massimo storico,
oggi già ampiamente superato: al 13 aprile il debito pubblico statunitense è
arrivato a 12.831,19 miliardi.
Con l’avvento di Barack Obama ed
il forte incremento delle spese militari (ricordiamo che quest’anno Barack
Obama ha presentato al Congresso un bilancio di previsione che per il settore
militare prevede spese superiori 700.000 milioni di dollari) e le iniezioni di
denaro pubblico alle imprese in crisi, il debito pubblico statunitense è
cresciuto enormemente.
Barack Obama, alla data del suo insediato
(20/01/2008) aveva trovato un debito pubblico pari a 10.626,88 miliardi di dollari; alla data odierna (13/04/2010), dopo soli 448
giorni, il debito pubblico è arrivato - come visto - a 12.831,19 miliardi,
ossia è cresciuto di 2.204,32 miliardi. Per capire la portata di queste cifre,
basta il paragone con la gestione del suo predecessore, George W. Bush,
mondialmente riconosciuto come
guerrafondaio e pessimo amministratore.
George W. Bush, nei suoi otto
anni di governo (20/01/2001 - 20/01/2009), equivalenti a 2.922 giorni, ha fatto
crescere il debito pubblico di 4.899,10 miliardi di dollari a causa della sua
ben nota politica militaristica e l’enorme sperpero di denaro pubblico in aiuti
alle imprese in crisi, durante gli ultimi mesi della sua gestione. Ebbene,
Barack Obama in soli 448 giorni di presidenza ha speso una somma equivalente al
44,99% di quanto speso da Bush in 8 anni; stando alla matematica, significa che
in meno di 1.000 giorni di governo avrà accumulato un debito equivalente a
quello di Bush.
Negli ultimi mesi, il debito
pubblico USA ha avuto una impennata; se complessivamente durante questi primi
448 giorni di presidenza Obama, il debito è aumentato di 4.92 miliardi al
giorno, negli ultimi 60 giorni, a partire dal 12 febbraio, è cresciuto alla
media di 7,99 miliardi al giorno. Ciò
significa che molto probabilmente in soli 2 anni e 2 mesi di gestione, avrà
eguagliato il debito raggiunto da George W. Bush in 8 anni!
Lo scorso 12 febbraio il
Congresso statunitense ha portato il limite del debito pubblico a 14.294
miliardi, ossia ha stabilito che il Governo di Barack Obama poteva accrescere
il debito pubblico per quest’anno di 1.900 miliardi di dollari, in sostanza il
deficit di bilancio proposto dal Presidente. Si badi bene che con tale deficit
nulla ha a che vedere la recente legge sulla sanità pubblica. Indubbiamente le
priorità della politica di Obama sono: “aiutare” le imprese in crisi ed
accrescere la presenza militare all’estero, soprattutto in America Latina.
Chi si aspettava un cambiamento
di strategia dal nuovo presidente USA, solo perché di colore, è sicuramente
rimasto deluso; ma Obama o qualsiasi altro al suo posto, bianco, nero, o giallo
che sia, non poteva cambiare strategia per il semplice fatto che gli USA
difendono ed assicurano i propri interessi economici con la forza delle armi.
L’America Latina rappresenta la principale fonte di approvvigionamento delle
risorse naturali ed un intercambio commerciale pari al 40% del totale; inoltre,
in considerazione del fatto che gli Stati Uniti in altre latitudini perdono
importanza, a causa della forte concorrenza di nuovi paesi emergente, necessariamente
debbono concentrarsi sul suo emisfero, il continente americano. Di qui la
necessità di incrementare la presenza militare in questa regione, dove sono
state aperte nuove basi militari ed incrementate quelle esistenti: Colombia,
Antille Olandesi, Aruba, Panama, Honduras, El Salvador, Cile, Perù, Triplice
Frontiera (Brasile, Paraguay e Argentina), oltre a Porto Rico ed all’invasione
di Haiti con oltre 20.000 militari, approfittando la scusa del terremoto dello
scorso gennaio; non contenti gli USA stanno tentanto di penetrare a Trinidad e
Tobago e nella Guayana, col fine di completare l’accerchiamento del Venezuela a
nord-est e ad est.
Ovviamente l’incremento della
presenza militare USA in America Latina non significa un totale ritiro dalle
altre aree; basti dire che con Obama le guerre intraprese dagli USA in Asia
centrale e medio oriente sembrano estendersi al Pakistan, all’Iran, allo Yemen
ed al Corno d’Africa. Infine, il nuovo trattato sulla riduzione delle armi
atomiche sembra poter aprire la strada ad una guerra all’Iran con armi
“tattiche”.
In conclusione, già verso la
fine di quest’anno, od al massimo entro i primi mesi del 2011, il debito
pubblico USA sarà pari al 100% del PIL ufficiale degli USA.
C’è da aggiungere che alcuni
economisti dubitano dei dati ufficiali. Ad esempio, secondo le statistiche dell’economista
John Williams (2) tutti i dati ufficiali del governo, dal PIL, all’inflazione ed
alla disoccupazione, sarebbero manipolati e quindi la situazione economica del
paese sarebbe peggiore. Ai fini delle nostre indagini, prendiamo in
considerazione i dati ufficiali, avvertendo, però che la realtà potrebbe essere
peggiore di quello che appare.
Dunque, il debito pubblico USA
cresce e continuerà a crescere
Note
- I dati del debito pubblico statunitense, sono di fonte del Tesoro, Url: http://www.treasurydirect.gov/NP/BPDLogin?application=np
- Il sito “John Williams’ Shadows Government Statistcs” a questo Url: http://www.shadowstats.com/
Caracas 15/04/2010
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