La FED annuncia la stampa di altri 500/600 miliardi di dollari
Attilio Folliero, Caracas 03/11/2010
La Federal Reserve, in una riunione odierna, ha preso la decisione di stampare fra 500 e 600 miliardi di dollari. Tali soldi serviranno a comprare buoni del debito pubblico statunitense (Bond), emessi dal Tesoro, con i quali il governo finanzia i disavanzi di bilancio, dovuti soprattutto all’incremento delle spese militari ed agli aiuti di stato alle grandi imprese in crisi.
Fino a quando il mercato mondiale era in grado di acquistare i Bond Usa, non c’era di che preoccuparsi, ma ora che le somme necessarie a ripianare il disavanzo del bilancio statunitense sono sempre piu alte, diventa sempre più difficile trovare istituzioni, stati e privati disposti ad acquistarli. Di qui il ricorso alla politica di stampare denaro inorganico, politica che prende il nome di alleggerimento quantitativo, o quantitative easing (QE), in inglse.
In sostanza, la Banca Centrale degli Stati Uniti, la Federal Reserve, una banca privata, stampa i soldi per acquistare Buoni del Tesoro Usa a lungo termine ed altri titoli. Ricordiamo che la stampa di denaro inorganico crea i presupposti per la crescita dell’inflazione e la svalutrazione del dollaro.
Il ricorso alla stampa di dollari inorganici, creati dal nulla, è una
pratica ormai diffusa negli USA. La Federal Reserve ha cominciato nel novembre
del 2008, stampando 600 miliardi di dollari per comprare titoli garantiti da
ipoteca, denominati in inglese "Mortgage-backed
security" (MBS).
Al mese di giugno del 2010, la Federal Reserve ha stampato complessivamente 2.100 miliardi di dollari, che sono stati utilizzati per comprare titoli garantiti da ipoteca, titoli del debito bancario e buoni del tesoro USA. Nel mese di giugno del 2010 con la ripresa economica, la Federal Reserve aveva smesso di stampare dollari. Adesso, dopo pochi mesi di interruzione, annuncia di ricorrere nuovamente a tale pratica.
La scusa ufficiale per il ricorso alla stampa dei dollari è la necessità di iniettare denaro fresco al mercato, per stimolare la crescita e ridurre la crescente disoccupazione. Mentre la stampa USA giustifica tale azione (leggasi il Washington Post), in altri paesi sale la preoccupazione. A titolo di esempio, vedasi con quanta preoccupazione ha accolto la notizia la stampa russa (Russia Today in inglese).
Dopo l’annuncio della Federal Reserve di tornare a stampare dollari, la moneta statunitense ha perso un 3% rispetto all'Euro, passando da 1,39 a 1,42.
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