viernes, 22 de julio de 2011

Attentato ad Oslo: le riflessioni del Washington’s Blog

Attilio Folliero, Caracas 22/07/2011

Articolo ripreso, citato o consigliato da numerosi siti, tra i quali: Finanza in Chiaro, Eliotropo, Arianna EditriceTrucchi dell'informazione, Uomini e non pecore, Informare per resistere, Italia sociale, Informarmy, Il Ribelle, Luogocomune.

Oggi, per la prima volta nella sua storia, la Norvegia è stata oggetto di attentati terroristici: nel centro di Oslo, a poca distanza dalla sede del governo, l’esplosione di un’auto imbottita di esplosivi ha provocato morti e feriti ed al momento si parla di sette morti; un altro attentato è avvenuto nell'isola di Utoya, a una cinquantina di km dalla capitale norvegese; in questa località c’è stata una sparatoria durante un raduno di giovani laburisti, partito del premier Jens Stoltenberg, che tra l’altro doveva partecipare a questa manifestazione; anche questo secondo attentato ha lasciato una scia di morti e feriti ed al momento si parla di una ventina di morti.

Ovviamente si sa ancora poco su questi attentati, anche se sembra certo l’arresto di un uomo bianco, di aspetto scandinavo, legato alla sparatoria sull’isola.

Il governo norvegese si è prontamente riunito in un luogo segreto ed ha deciso di sospendere, immaginiamo momentaneamente, gli accordi di Schengen e di ripristinare i controlli alle frontiere. Questi i fatti occorsi di cui si ha notizia, al momento in cui scriviamo.

Intanto, arriva la prima rivendicazione, da parte di un gruppo terroristico denominato “Ansar al-Jihad al-Alami”, che si attribuisce la paternità degli attentati in forum jihadista. In questa rivendicazione, tutta da verificare, l’attacco è posto in relazione alla presenza norvegese in Afghanistan ed alle vignette satiriche contro il profeta Maometto, pubblicate da una rivista danese e rilanciate in tutti i paesi scandinavi, Norvegia compresa. Dunque la paternità di questi attentati sarebbe ancora una volta araba ed il web dei media ufficiali ha subito rilanciato, a livello mondiale, la matrice araba di questi attentati.

Ma si impone subito una riflessione, indipendentemente dall’arresto di uno dei presunti attentatori, un uomo bianco dalla fattezze scandinave. La nostra riflessione coincide più o meno con quella che riporta il Washington’s blog:

La Norvegia è tra i paesi che ha riconosciuto lo stato palestinese ed ha annunciato che nella prevista votazione all’ONU, a settembre si schiererà a favore della creazione di uno stato palestinese;

La Norvegia ha annunciato il suo ritiro dalla guerra di Libia;

La Norvegia, secondo fonte di Haaretz, lo scorso anno ha escluso, per ragioni etiche, due imprese isaeliane dalla partecipazione allo sfruttamento dei pozzi petroliferi del mar del nord;

Circa due anni fa, il senatore statunitense-ebreo Lieberman aveva accusato la Norvegia di promuovere l’antisemitismo

Tutto può essere, ma come fa notare il Washington’s Blog, la Norvegia non sembra proprio un paese che possa entrare nel mirino degli Arabi. Mentre i media ufficiali del mondo, ed ovviamente anche quelli italiani, hanno subito rilanciato l’idea di una possibile matrice araba degli attentati, noi preferiamo riflettere sugli eventi e sulla storia.

Attilio Folliero, Caracas 22/07/2011

Prima pubblicazione:
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