Fonte: Selvas, 03/08/2017
Pechino: "La Cina ritiene che il governo venezuelano e il suo popolo hanno le capacità per gestire i loro affari interni"
I 28 Paesi dell'Unione Europea sono spaccati riguardo alla richiesta della Spagna sull'urgenza di applicare sanzioni dannose per il Venezuela. In realtà, l'interessata proposta dell'ex potenza coloniale in terra latinoamericana, non è stata nemmeno discussa ufficialmente, perché era manifesta l'opposizione della maggioranza dei governi.
La Francia ha espresso il suo parere contrario, con la voce del presidente Macron: "Non vogliamo sanzioni, la Francia è disponibile a favorire negoziati attraverso il dialogo".
Brilla l'isolamento della Spagna che propugnava una paradossale esigenza: "...punire i responsabili della situazione" perché a Caracas non hanno frenato nè sospeso il referendum per designare i delegati a riformare la Costituzione.
Federica Mogherini, addetta alla politica estera della UE, condivideva con fervore questo inedito "diktat": castigare chi non sospende una consultazione elettorale, danneggiare sicurezza e livello di vita degli elettori. Colpevoli di usare una "arma democratica di diffusione massiva"?
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