Lettera dei Contrattisti Consolari di Porto Alegre, Brasile, 05/08/2004
Prima pubblicazione: http://www.italianiestero.antoniodipietro.it/cgi-bin/dforum/forum.pl?msg=125
Lettera inviata dai "contrattisti" del Consolato Italiano di Porte Alegre, Brasile. Da questa lettera apprendiamo la notizia, poco conosciuta, che in alcuni consolati italiani l'appuntamento per il riconoscimento della cittadinanza può arrivare a 18 anni. E' veramente vergognoso che uno stato che si dice civile tratti in questo modo un proprio cittadino, un essere umano. E' una vera violazione dei diritti umani.
... A tal proposito vi mandiamo la lettera di risposta al Sindacato CISL e ci auguriamo che venga fatta la stessa cosa dagli altri colleghi contrattisti temporanei nel mondo.
e, p.c.
- On. Ministro per gli Italiani nel Mondo - Mirko Tremaglia
- On. Ministro per gli Affari Esteri - Franco Frattini
- Amb. Vincenzo Petrone - Ambasciata a Brasilia
- Rappresentanti sindacali CGIL/UIL/SICIS-MAE
- Consolato Gen. San Paolo
- Sindacati confederati
- Stampa italiana all'estero
- CGIE
- Contrattisti a tempo determinato della Rete Consolare Italiana
Egregio Signore,
Analizzando i punti della sua nota relativa ai contrattisti temporanei della Rete Consolare italiana, vorremmo fare alcune precisazioni:
- Partendo dal principio che non ci interessa il conflitto di due gruppi di lavoratori, bensí il buon andamento dei servizi consolari, nella stragrande maggioranza dei casi i contrattisti temporanei hanno cittadinanza italiana e non possono quindi essere considerati stranieri: la parità dei diritti non ci riguarda?
- Visto che la situazione della finanza pubblica italiana è grave, occorrerebbe tener presente che due anni di esperienza lavorativa ci permettono di offrire, a costi ragionevoli, collaborazioni e consulenze al personale di ruolo che si avvicenda; lo stesso personale proveniente dall'Italia non può, in alcun modo e con tutta la buona volontà del mondo, svolgere il ruolo di mediazione culturale, sociale, commerciale ed istituzionale - a volte ad alto livello - con le realtà locali, tramite contatti istituzionali e studio delle normative locali, anche per un problema di lingua e realtà diverse.
- I contrattisti offrono in genere anche un'ottima gestione dei programmi informatici, tanto è vero che ci è affidato in diversi casi anche l'aggiornamento dei siti web oppure un'assistenza per il personale di ruolo; anche le traduzioni, altro servizio importante nell'attività consolare all'estero, sono sempre affidate ai contrattisti locali, in ragione delle conoscenze della lingua locale; per non parlare della ricezione del pubblico che, informato correttamente, ha la possibilità di sentirsi meno a disagio nella sua situazione di doppio cittadino .
- Gli stessi lavoratori di livello B2 che in Italia percepiscono 900 € al mese, quanto verrebbero a costare nella relativa destinazione "agiata"? Se, come Lei dice, essi aspirano a sedi agiate in Europa ed America Latina, non verrebbero mai volentieri in Brasile, Argentina, Venezuela o Perù, dato che le condizioni locali si sono deteriorate negli ultimi anni. Per non parlare di Perù, Bolivia o altri Paesi in situazioni ancora più difficili. O per sorvolare sulla situazione dei Consolati, che in genere il personale di ruolo più informato tende ad evitare per la mole di problemi accumulatisi. In effetti noi crediamo che sia opportuna una riflessione ancor più generale sulle vere carenze di Consolati e Ambasciate: in genere manca personale di ruolo qualificato nell'area amministrativo-contabile, come pure nel coordinamento dei servizi di anagrafe e cittadinanza o in quello dell'attività sociale e culturale. Mancano inoltre dirigenti di livello intermedio. Mentre la grande maggioranza di noi contrattisti è costretta a lavorare nella sala macchine di barche che spesso fanno acqua da molte parti e tendono a ricordare la "Regina d'Africa", quel bel film con Humphrey Bogart e Catherine Epburn.
- Visto che in certe Sedi in Brasile la c.d. lista d'attesa per il riconoscimento della cittadinanza (diritto costituzionalmente garantito), può arrivare anche a 18 anni, quale servizio essenziale vogliamo fornire al nostro connazionale? Con quali tempi da Paese avanzato? Con quali risposte a domande di servizi che non possono certo aspettare quelli dei trasferimenti, delle ferie del personale di ruolo o dei suoi problemi di adattamento che a volte riscontriamo? E, ci creda, diciamo questo con una certa generosità. Per una conferma di quanto noi sosteniamo basta rivolgersi ai Capi degli Uffici Consolari, costretti spesso ad operare in situazioni di emergenza, non certo sanabili con fantomatiche liste straordinari e tempi di trasferimento e cambiamenti a rotazione, nei quali le capacità possono perdersi insieme alla memoria storica.
Abbiamo cercato di analizzare i problemi con obbiettività e senso di giustizia. Ci auguriamo che lo stesso avvenga da parte Sua e del Sindacato che rappresenta.
Siamo assai dispiaciuti e preoccupati per i messaggi perentori e per i veti che leggiamo nelle ultime comunicazioni sindacali dato che, siamo pronti ad affrontare un nuovo concorso, non siamo interessati a competere su sedi agiate, nè temiamo che la cosiddetta piramide abbia a soffrirne.
Sull'insieme di queste considerazioni e non su valutazioni astratte o difese corporative si misura, secondo noi, l'interesse nazionale oltre che l'efficienza, l'efficacia della gestione e quant'altro si può avere come obiettivo.
Basterebbe rilevare, come afferma il presidente del COMITES di Monaco di Baviera, quello che fanno altri Paesi europei. Oltre che la realtá brasiliana con minori pregiudizi. Ben venga allora il personale di ruolo, se tenderà considerarsi partner di questa impresa che, ci creda, non è per niente facile. Distinti saluti,
I Contrattisti a Tempo Determinato del Consolato Generale d'Italia a Porto Alegre - Brasile
Da: Contrattisti Porto Alegre
giovanni.meneguz@embitalia.org.br
Data: 05/08/2004-19:15
Copia dell'originale tratta da web Archive
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