Rai International peggio di Minzolini: “Ogni giorno a Caracas uccise 6 mila persone”, 2 milioni e 190 mila l’anno (invenzione di un massacro per diffamare Chavez)
Giulio Santosuosso, Arcoiris, 27/10/2011
Cara Rai International, molti italiani vi hanno scritto
mostrando il loro sdegno per la vostre stupidaggini, perché vi hanno preso sul
serio, senza rendersi conto che siete degli analfabeti funzionali. Se la
presentatrice Benedetta Rinaldi ricordasse le quattro operazioni elementari che
studió quando era ragazzina (supponendo sia andata a scuola… perché il suo
analfabetismo é realmente incredibile!) potrebbe fare facilmente un piccolo
conto. Se fosse vero che Caracas registra 6000 morti amazzati ogni giorno,
significherebbe che:
- in un anno: 365 x 6.000 = 2.190.000
- in tre anni capitale spopolata
Benedetta, non diventare rossa per la vergogna… Se stesse in Venezuela, la potremmo mandare alla Misión Robinson, dove gli analfabeti apprendono a leggere, scrivere e fare le moltiplicazioni. Peró sta in Italia, mostrando in modo drammatico quello che io chiamo la morte di Occidente, da cui me ne scappai 43 anni fa, nonostante fossi assistente, nell’Universitá La Sapienza, del professor Lucio Lombardo Radice.
E non mi sono mai pentito di essermene scappato da quel
paese in via di sottosviluppo, per venire al Paese che piú di ogni alto sta
lottando per costruire un mondo piú giusto. Supponendo che sapete leggere
spagnolo, potete entrare in http://www.ciudadccs.org.ve (é un giornale di
Caracas) e se scrivete in Buscar il mio cognome vi appaiono tutti gli articoli
che ho pubblicato in questo giornale, in alcuni dei quali parlo
dell’analfabetismo funzionale di occidente.
Rai International parla del ‘Venezuela violento’, mix di
mezze menzogne e menzogne”
Monica Vistali, Venezuela Que Vive, 25/10/2011
Caracas – “Venezuela violento”. Questo il titolo della
puntata interamente dedicata al tema dell’insicurezza in Venezuela che lo
scorso 5 ottobre ha aperto la stagione del programma di Rai International
“Italia chiama Italia”. Scatenando critiche.
La presentatrice Benedetta Rinaldi, nella puntata seguente,
afferma di aver ricevuto tante e-mail di gradimento, ma non parla della e-mail
inviata il 7 ottobre dall’italo-venezuelano Giuseppe Tramonte, oriundo italo
venezuelano che accusa il programma di aver trattato l’argomento
dell’insicurezza in Venezuela in modo superficiale, senza contradditorio, senza
citare le fonti delle cifre diffuse. Insomma, di aver “disegnato un paese
canaglia, un paese fallito, un paese dove siamo tutti delinquenti pronti a
amazzare senza motivo, magari un paese candidato all’ invasione militare dalla Nato,
per portare giustizia, pace e democrazia. Per caso, come la Libia, siamo un
paese del petrolio. E forse questa è la vera idea della trasmissione”.
Tremonte – nel suo scritto – spiega che il caporedattore
Maurizio Crovato, inviato di ‘Italia chiama Italia’, ha spiegato che “Caracas, con 6 milioni di abitanti, è la
città più violenta del mondo ed esprime una cifra: ogni giorno si commettono
100 omicidi ogni 100.000 abitanti”. Quindi, continua il connazionale, “secondo
le cifre di questo signore Caracas registra 6000 morti amazzati al giorno” ma
“logicamente, si scusa, le autorità venezolane non offrono cifre ufficiali”. E
si chiede: “E allora? – mi chiedo – dove ha preso queste cifre? Chi gliele ha
riferite? “.
Secondo quanto riporta Tremonte, la conduttrice si mette poi
in contatto con la città di Maracaibo, nell’ovest del Paese, e intervista
Johnny Margiotta (consigliere Cram per l’America latina) presentandolo
erroneamente come “Presidente del Comites in Caracas”. L’intervistato corregge
la conduttrice, precisando di essere in realtà presidente di una associazione
di giovani imprenditori italo-venezuelani (anche se Agiv, non è una
associazione di imprenditori). Margiotta rafforza la narrazione del giornalista
Crovato ‘in Venezuela se ad un ragazzino gli piacciono le tue scarpe ti ammazza
per rubartele’. Fa poi accuse pesanti sulle autorità bancarie affermando che
tutti, dal direttore della Banca fino agli impiegati, forniscono informazioni
sui conti bancari degli italiani alle bande di sequestratori. Il tutto –
precisa Tremonte – senza fornire un straccio di prova. E prosegue sostenendo
che i poliziotti nascono nella stessa favela dei malviventi e sono collusi con
loro: ancora niebnte statistiche e prove.
Poi spunta un italiano il quale afferma che in Venezuela è
scoppiata l’intolleranza e la xenofobia e riporta un presunto articolo di
giornale dove si sostiene che i figli degli italiani sono tutti delinquenti ed
essere figli d’italiani è un delitto.
Ma dove hanno letto queste cose, si chiede Tremonte. Quale
funzionario del governo ha fatto questa dichiarazione? Come si spiega che un
governo xenofobo nei confronto dei figli degli italiani, ha proprio un figlio
d’ítaliano – come Jorge Giordani – ministro dell’Economia, il dicastero più
importante del paese? Come spiega che nel paese della xenodfobia il ministro
dell’Interno e della Giustizia è figlio di libanesi? Come spiegate che la
governatrice della regione Falcon è anche lei figlia d’Italiani ed appartiene
al partito di governo?
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