Attilio Folliero, Caracas 10/10/2007 (1)
Ieri, il Dow Jones, l’indice del NYSE, la borsa di New York, ha chiuso la giornata a 14.164,53. Si tratta del massimo storico assoluto per quanto riguarda la chiusura di una giornata borsistica a Wall Street. C’è da dire che l’euforia di New York si trasmette a tutte le altre borse del mondo, anche esse ai massimi storici o molto vicine ai massimi.
Dall’inizio dell’anno, la borsa di New York sta guadagnando il 13,65%. Quasi tutte le borse del mondo, con poche eccezioni, stanno guadagnado (Vedasi Tabella 1 al finale dell'articolo). Alcune stanno facendo fare guadagni stratosferici agli investitori. Basta pensare alla borsa della Mongolia che dall’inizio dell’anno sta crescendo del 471%. Anche la borsa cinese di Shenzen (+190%), quella ucraina (+119%), quella del Montenegro (+115%) e quella cinese di Shanghai (+113%) hanno margini di crescita superiori al 100%. Insomma, una euforia generalizzata che ha coinvolto quasi tutte le borse del mondo. Rispetto alla chiusura dello scorso anno, solo dodici borse stanno in terreno negativo, ossia stanno perdendo. La borsa italiana è praticamente stabile: l’indice MIBTEL aveva chiuso il 2006 a 31.892 punti e ieri ha chiuso a 31.925; sta guadagnando un misero 0,10%; è dunque stabile. Ricordiamo che la borsa italiana lo scorso 18 maggio ha fatto segnare il suo massimo storico a 34.365, pertanto rispetto a tale data sta perdendo il 7,10%. Quindi, possiamo dire che la borsa italiana è tra le poche che dopo la sbornia della grande crescita di maggio ha cominciato la discesa.
Anche se il Dow Jones e la maggior parte delle borse del mondo vivono momenti di grande euforia, noi pensiamo che, molto presto, il mondo si ritoverà a vivere una grave crisi economica, di cui nessuno sembra essere consapevole.