Attilio Folliero, Caracas 30/09/2010
Pubblicato anche in "La Voce d'Italia" del 01/10/2010, Pag. 6
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Il 26 settembre scorso, ancora una volta si sono svolte delle elezioni in Venezuela; la dodicesima negli ultimi undici anni, da quando Hugo Chávez è al governo. Tutte le precedenti, con la sola eccezione del referendum approvatorio della riforma costituzionale del 2006, sono state favorevoli ad Hugo Chávez ed ai partiti che lo appoggiano. Anche questa elezione parlamentare è stata vinta da Hugo Chávez e dai partiti che lo appoggiano, tra i quali il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). I numeri sono chiari e non lasciano alcun dubbio.
A questa elezione erano presenti ben 167 partiti, dei quali solo 16 presenti in tutti e 24 gli stati (le regioni) che conformano il Venezuela e ben 108 presenti in una sola regione! Il sistema elettorale vigente è un sistema maggioritario puro, per cui in ogni circoscrizione viene eletto il rappresentante che prende più voti, affiancato da un “voto di lista” a livello regionale che in certo modo penalizza le liste risultate vincitrici a livello di circoscrizione. Di conseguenza ogni circoscrizione è una elezione con una propria storia. Di per se, il sistema maggioritario invoglia tutte le persone che ritengono di avere un certo seguito nella propria circoscrizione, a candidarsi, spesso al di fuori dei grandi partiti nazionali.
L’opposizione, pur prendendo complessivamente solo 100.000 voti in meno circa della coalizione che appoggia Chávez, esce fortemente sconfitta a livello di seggi. La coalizione che appoggia Chávez ottiene la maggioranza assoluta dei seggi, ben 98 seggi, di cui 97 al PSUV ed 1 al Partito Comunista; ai partiti di opposizione vanno 65 seggi; 2 al partito PPT, indipendente. Ciò è dovuto al fatto che il PSUV è capillarmente presente sull’intero territorio nazionale; l’opposizione è presente soprattutto negli stati con grandi agglomerati urbani, dove in alcune circoscrizioni a prevalenza classe media e media alta, ottiene fino all’80% ed oltre dei voti. Praticamente, l’opposizione vince in 6 stati, la coalizione di governo vince in 16 stati; in due c’è sostanziale equilibrio.
Considerando i voti di lista, il PSUV, il partito di Chávez è di gran lunga il primo partito del Venezuela: ha raccolto 5.089.464 voti su 11.271.502 voti complessivi, ossia ha preso il 45,15%; il secondo partito è distante anni luce; infatti, “Un Nuevo Tiempo” (UNETE) ha preso solamente 996.180 voti, ossia l’8,84%; a questi due seguono: Primero Justicia con 8,64%, Accion Democratica con 8,18%; Copei con il 5,14%, il PPT con il 3,02%, quindi gli altri, fino ad arrivare all’ultimo della lista, RC, il 167º con soli 61 voti.
I partiti principali erano raggruppati in due grandi coalizioni: da un lato quella che appoggia il presidente Chávez e dall’altro quella di opposizione denominata MUD. La prima oltre al PSUV raccoglieva anche il Partito Comunista, che ha preso l’1,44% dei voti ed altri partiti che non appoggiavano il PSUV in tutte le circoscrizioni. In sostanza, la coalizione pro Chávez andava da un minimo di due partiti nella regione Amazonas ad un massimo di 8 partiti a Sucre. Il MEP, i Tupamaro il PNV, il partito della nota rivoluzionaria Lina Ron ed altri in varie circoscrizioni si sono presentati come indipendenti. Complessivamente la coalizione dei partiti che appoggiava Chávez ha preso il 48,15%; a questa percentuale va indubbiamente aggiunta quella dei partiti appena citati che pur presentandosi indipendenti per motivi di scelte locali, certamente appoggiano Chávez.
La coalizione dell’opposizione, complessivamente era costituita da un minimo di 19 partiti nello stato Delta Amacuro ad un massimo di 43 partiti a Carabobo e a Nueva Esparta; mediamente era costituita da 31 partiti. Il 4,64% dei voti è andato ai restanti partiti, che si sono presentati al di fuori delle due coalizioni. Questi voti non possono essere reclamati, ovviamente da nessuna delle altre due parti, anche se alcuni di questi partiti hanno appoggiato, in alcune circoscrizioni l’una, o l’altra coalizione. E’ sbagliato, come ha fatto qualcuno, far passare questi voti come dei voti contro Chávez e quindi dire che la maggioranza dei venezuelani è contro Chávez, aggiungendo al 47.21%, appunto il 4,64% degli indipendenti. Chi ha votato il partito indipendente di Lina Ron, o i Tupamaro, o il MED, presentatisi appunto, in molte circoscrizioni come indipendenti, non stava certo votando contro Chávez.
Al contrario, sarebbe più giusto dire che a Chávez, che ha preso oltre sette milioni di voti all’ultima elezione presidenziale e al suo partito, al quale sono iscritti oltre sette milioni di persone, sono venuti a mancare oltre due milioni di voti in questa elezione; due milioni di persone che hanno votato per candidati di altri partiti, magari per candidati presenti nelle liste dell’opposizione. Ma anche questo discorso è sbagliato. L’elezione in questione ha una storia tutta sua.
Riguardo i deputati, il PSUV ha ottenuto 97 deputati, su 165, che uniti all’unico deputato eletto del Partito Comunista conforma una maggioranza del 59,39%; ossia la coalizione che appoggia Chávez in Parlamento ha la maggioranza assoluta. Gli altri partiti hanno rispettivamente: 22 deputati Accion Democratica, 15 Primero Justicia, 12 Un nuevo Tiempo, 6 Copei, 2 a testa Causa R, PPT, Podemos, Cuentas Claras e Proyecto Venezuela, 1 a testa Convergencia e Miazulia. Complessivamente i partiti dell’opposizione hanno dunque 65 deputati, oltre ai due del PPT.
Non è possibile un confronto con la precedente elezione parlamentare perché l’opposizione non partecipò al voto, lasciando tutti i deputati alla coalizione che appoggiava Chávez. Se proprio vogliamo fare un confronto, dobbiamo farlo con il Parlamento anteriore a quello in scadenza: la coalizone dei vari partiti che appoggiavano Chávez (MVR oggi PSUV, PCV, Podemos, PPT ed altri) aveva si la maggioranza ma con soli 85 deputati, mentre l’opposizione, complessivamente contava con 80 deputati. Oggi, il partito di Chávez da solo contabilizza 97 deputati, che diventano 98 con il Partito Comunista, mentre l’opposizione è scesa a soli 65 deputati. E’ dunque evidente la forte avanzata del partito di Chávez.
Ancora due elementi. Il primo è che fino all’avvento di Chávez, la politica e quindi l’elezione, era un fatto riservato alle classi sociali elitarie e di conseguenza l’elezione si traduceva in una partecipazione alquanto scarsa con una astensione che poteva arrivare a superava il 70%. Con l’avvento di Chávez – ed è un dato incontestabile – la gente è sempre più coinvolta e partecipa massivamente alle elezioni; in quest’ultima elezione la partecipazione ha raggiunto un livello record del 67%, esattamente il contrario di quanto accadeva in passato.
Il secondo elemento importante da aggiungere è che anche in questa, come in tutte le precedenti 12 elezioni che si sono svolte nel periodo di Hugo Chávez si scontrano due posizioni diametralmente opposte. Chávez, fin dagli inizi ha capito che il mondo sta cambiando e che il sistema incentrato sullo strapotere dell’occidente con al centro gli Stati Uniti e la sua moneta, il dollaro, sta letteralmente crollando, pertanto fin dall’inizio della sua attività di governo ha pensato di mettere il Venezuela nell’orbita di paesi in ascesa, quali Cina, Russia, India, Brasile, Iran e paesi medio-orientali, oltre a proporre una unione dei paesi latinoamericani ed un sistema economico, che ha chiamato Socialismo del XXI secolo, basato su una maggiore redistribuzione delle ingenti ricchezze del paese fra tutte le classi sociali, sistema che - al momento - presenta tutte le caratteristiche del capitalismo di stato come quello esistente in Italia all’epoca della estinta Democrazia Cristiana, alla quale Chávez è accumunato dalla sua profonda fede cristiana. Non è ironia dire che ogni volta che Chávez apre bocca su tre parole che pronuncia, due riguardano Cristo, che chiama il primo socialista della storia!
Viceversa, in Venezuela chi crede in un sistema economico incentrato sugli Stati Uniti ed il dollaro vota contro Chávez. In sostanza questo dualismo emerge in tutte le elezioni con una maggioranza sempre a favore di Chávez (con la sola eccezione del referendum per la riforma della Costituzione), che aumenta fino al 60% ed oltre quando è candidato lo stesso Chávez. All’incirca la metà del popolo venezuelano, anche in quest’ultima elezione si è schierata con il Socialismo di Chávez, quindi l’altra metà è contro questa politica e si schiera apertamente con gli USA, che sono si la principale potenza economica mondiale, ma si avvia ad un irreversibile e veloce tramonto. Con l’avanzare della crisi negli USA diventerà sempre più improponibile il sistema che propone l’opposizione, che potrebbe perdere adesioni. E’ possibile che questa sia stata l’ultima elezione in cui l’opposizione a Chávez è stata consistente, sfiorando la metà dei voti.
(*) Attilio Folliero, politologo italiano residente in Venezuela e docente presso la UCV
Allegati:
A questa elezione erano presenti ben 167 partiti, dei quali solo 16 presenti in tutti e 24 gli stati (le regioni) che conformano il Venezuela e ben 108 presenti in una sola regione! Il sistema elettorale vigente è un sistema maggioritario puro, per cui in ogni circoscrizione viene eletto il rappresentante che prende più voti, affiancato da un “voto di lista” a livello regionale che in certo modo penalizza le liste risultate vincitrici a livello di circoscrizione. Di conseguenza ogni circoscrizione è una elezione con una propria storia. Di per se, il sistema maggioritario invoglia tutte le persone che ritengono di avere un certo seguito nella propria circoscrizione, a candidarsi, spesso al di fuori dei grandi partiti nazionali.
L’opposizione, pur prendendo complessivamente solo 100.000 voti in meno circa della coalizione che appoggia Chávez, esce fortemente sconfitta a livello di seggi. La coalizione che appoggia Chávez ottiene la maggioranza assoluta dei seggi, ben 98 seggi, di cui 97 al PSUV ed 1 al Partito Comunista; ai partiti di opposizione vanno 65 seggi; 2 al partito PPT, indipendente. Ciò è dovuto al fatto che il PSUV è capillarmente presente sull’intero territorio nazionale; l’opposizione è presente soprattutto negli stati con grandi agglomerati urbani, dove in alcune circoscrizioni a prevalenza classe media e media alta, ottiene fino all’80% ed oltre dei voti. Praticamente, l’opposizione vince in 6 stati, la coalizione di governo vince in 16 stati; in due c’è sostanziale equilibrio.
Considerando i voti di lista, il PSUV, il partito di Chávez è di gran lunga il primo partito del Venezuela: ha raccolto 5.089.464 voti su 11.271.502 voti complessivi, ossia ha preso il 45,15%; il secondo partito è distante anni luce; infatti, “Un Nuevo Tiempo” (UNETE) ha preso solamente 996.180 voti, ossia l’8,84%; a questi due seguono: Primero Justicia con 8,64%, Accion Democratica con 8,18%; Copei con il 5,14%, il PPT con il 3,02%, quindi gli altri, fino ad arrivare all’ultimo della lista, RC, il 167º con soli 61 voti.
I partiti principali erano raggruppati in due grandi coalizioni: da un lato quella che appoggia il presidente Chávez e dall’altro quella di opposizione denominata MUD. La prima oltre al PSUV raccoglieva anche il Partito Comunista, che ha preso l’1,44% dei voti ed altri partiti che non appoggiavano il PSUV in tutte le circoscrizioni. In sostanza, la coalizione pro Chávez andava da un minimo di due partiti nella regione Amazonas ad un massimo di 8 partiti a Sucre. Il MEP, i Tupamaro il PNV, il partito della nota rivoluzionaria Lina Ron ed altri in varie circoscrizioni si sono presentati come indipendenti. Complessivamente la coalizione dei partiti che appoggiava Chávez ha preso il 48,15%; a questa percentuale va indubbiamente aggiunta quella dei partiti appena citati che pur presentandosi indipendenti per motivi di scelte locali, certamente appoggiano Chávez.
La coalizione dell’opposizione, complessivamente era costituita da un minimo di 19 partiti nello stato Delta Amacuro ad un massimo di 43 partiti a Carabobo e a Nueva Esparta; mediamente era costituita da 31 partiti. Il 4,64% dei voti è andato ai restanti partiti, che si sono presentati al di fuori delle due coalizioni. Questi voti non possono essere reclamati, ovviamente da nessuna delle altre due parti, anche se alcuni di questi partiti hanno appoggiato, in alcune circoscrizioni l’una, o l’altra coalizione. E’ sbagliato, come ha fatto qualcuno, far passare questi voti come dei voti contro Chávez e quindi dire che la maggioranza dei venezuelani è contro Chávez, aggiungendo al 47.21%, appunto il 4,64% degli indipendenti. Chi ha votato il partito indipendente di Lina Ron, o i Tupamaro, o il MED, presentatisi appunto, in molte circoscrizioni come indipendenti, non stava certo votando contro Chávez.
Al contrario, sarebbe più giusto dire che a Chávez, che ha preso oltre sette milioni di voti all’ultima elezione presidenziale e al suo partito, al quale sono iscritti oltre sette milioni di persone, sono venuti a mancare oltre due milioni di voti in questa elezione; due milioni di persone che hanno votato per candidati di altri partiti, magari per candidati presenti nelle liste dell’opposizione. Ma anche questo discorso è sbagliato. L’elezione in questione ha una storia tutta sua.
Riguardo i deputati, il PSUV ha ottenuto 97 deputati, su 165, che uniti all’unico deputato eletto del Partito Comunista conforma una maggioranza del 59,39%; ossia la coalizione che appoggia Chávez in Parlamento ha la maggioranza assoluta. Gli altri partiti hanno rispettivamente: 22 deputati Accion Democratica, 15 Primero Justicia, 12 Un nuevo Tiempo, 6 Copei, 2 a testa Causa R, PPT, Podemos, Cuentas Claras e Proyecto Venezuela, 1 a testa Convergencia e Miazulia. Complessivamente i partiti dell’opposizione hanno dunque 65 deputati, oltre ai due del PPT.
Non è possibile un confronto con la precedente elezione parlamentare perché l’opposizione non partecipò al voto, lasciando tutti i deputati alla coalizione che appoggiava Chávez. Se proprio vogliamo fare un confronto, dobbiamo farlo con il Parlamento anteriore a quello in scadenza: la coalizone dei vari partiti che appoggiavano Chávez (MVR oggi PSUV, PCV, Podemos, PPT ed altri) aveva si la maggioranza ma con soli 85 deputati, mentre l’opposizione, complessivamente contava con 80 deputati. Oggi, il partito di Chávez da solo contabilizza 97 deputati, che diventano 98 con il Partito Comunista, mentre l’opposizione è scesa a soli 65 deputati. E’ dunque evidente la forte avanzata del partito di Chávez.
Ancora due elementi. Il primo è che fino all’avvento di Chávez, la politica e quindi l’elezione, era un fatto riservato alle classi sociali elitarie e di conseguenza l’elezione si traduceva in una partecipazione alquanto scarsa con una astensione che poteva arrivare a superava il 70%. Con l’avvento di Chávez – ed è un dato incontestabile – la gente è sempre più coinvolta e partecipa massivamente alle elezioni; in quest’ultima elezione la partecipazione ha raggiunto un livello record del 67%, esattamente il contrario di quanto accadeva in passato.
Il secondo elemento importante da aggiungere è che anche in questa, come in tutte le precedenti 12 elezioni che si sono svolte nel periodo di Hugo Chávez si scontrano due posizioni diametralmente opposte. Chávez, fin dagli inizi ha capito che il mondo sta cambiando e che il sistema incentrato sullo strapotere dell’occidente con al centro gli Stati Uniti e la sua moneta, il dollaro, sta letteralmente crollando, pertanto fin dall’inizio della sua attività di governo ha pensato di mettere il Venezuela nell’orbita di paesi in ascesa, quali Cina, Russia, India, Brasile, Iran e paesi medio-orientali, oltre a proporre una unione dei paesi latinoamericani ed un sistema economico, che ha chiamato Socialismo del XXI secolo, basato su una maggiore redistribuzione delle ingenti ricchezze del paese fra tutte le classi sociali, sistema che - al momento - presenta tutte le caratteristiche del capitalismo di stato come quello esistente in Italia all’epoca della estinta Democrazia Cristiana, alla quale Chávez è accumunato dalla sua profonda fede cristiana. Non è ironia dire che ogni volta che Chávez apre bocca su tre parole che pronuncia, due riguardano Cristo, che chiama il primo socialista della storia!
Viceversa, in Venezuela chi crede in un sistema economico incentrato sugli Stati Uniti ed il dollaro vota contro Chávez. In sostanza questo dualismo emerge in tutte le elezioni con una maggioranza sempre a favore di Chávez (con la sola eccezione del referendum per la riforma della Costituzione), che aumenta fino al 60% ed oltre quando è candidato lo stesso Chávez. All’incirca la metà del popolo venezuelano, anche in quest’ultima elezione si è schierata con il Socialismo di Chávez, quindi l’altra metà è contro questa politica e si schiera apertamente con gli USA, che sono si la principale potenza economica mondiale, ma si avvia ad un irreversibile e veloce tramonto. Con l’avanzare della crisi negli USA diventerà sempre più improponibile il sistema che propone l’opposizione, che potrebbe perdere adesioni. E’ possibile che questa sia stata l’ultima elezione in cui l’opposizione a Chávez è stata consistente, sfiorando la metà dei voti.
(*) Attilio Folliero, politologo italiano residente in Venezuela e docente presso la UCV
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Allegati:
Tabella 1
Voti di tutti i partiti presenti (Elezione parlamentare 26/09/2010)
N
|
Partito
|
Voti Totali
|
%
|
Stati presente
|
1
|
PSUV
|
5.089.464
|
45,15%
|
24
|
2
|
U.N.T.C.
|
996.180
|
8,84%
|
24
|
3
|
M.P.J.
|
973.576
|
8,64%
|
24
|
4
|
AD
|
922.296
|
8,18%
|
24
|
5
|
C.O.P.E.I.
|
579.807
|
5,14%
|
24
|
6
|
P.P.T.
|
340.410
|
3,02%
|
24
|
7
|
PRVZL
|
337.645
|
3,00%
|
24
|
8
|
PODEMOS
|
297.443
|
2,64%
|
24
|
9
|
MIN-UNIDAD
|
203.639
|
1,81%
|
20
|
10
|
P.C.V.
|
162.477
|
1,44%
|
24
|
11
|
TUPAMARO
|
152.487
|
1,35%
|
19
|
12
|
LA CAUSA R
|
103.324
|
0,92%
|
24
|
13
|
A.B.P.
|
91.332
|
0,81%
|
24
|
14
|
CUENTAS CLARAS
|
75.387
|
0,67%
|
15
|
15
|
BR
|
67.388
|
0,60%
|
24
|
16
|
M.R.
|
62.010
|
0,55%
|
23
|
17
|
MAS
|
51.290
|
0,46%
|
24
|
18
|
CONVERGENCIA
|
47.132
|
0,42%
|
1
|
19
|
PROCA
|
43.697
|
0,39%
|
1
|
20
|
UNPARVE
|
41.669
|
0,37%
|
23
|
21
|
OPINA
|
34.710
|
0,31%
|
24
|
22
|
UDEMO
|
33.488
|
0,30%
|
23
|
23
|
GE
|
32.776
|
0,29%
|
18
|
24
|
SI
|
31.302
|
0,28%
|
22
|
25
|
MEP
|
30.750
|
0,27%
|
22
|
26
|
U.R.D.
|
24.609
|
0,22%
|
24
|
27
|
U.P.V.
|
20.780
|
0,18%
|
22
|
28
|
VP
|
20.320
|
0,18%
|
24
|
29
|
MOVEV
|
17.384
|
0,15%
|
22
|
30
|
F.L.
|
14.531
|
0,13%
|
17
|
31
|
DALE
|
14.063
|
0,12%
|
1
|
32
|
U.S.P.
|
13.896
|
0,12%
|
18
|
33
|
DR
|
12.377
|
0,11%
|
21
|
34
|
EL
|
11.076
|
0,10%
|
16
|
35
|
GOYOVA
|
11.049
|
0,10%
|
1
|
36
|
FRUTOS
|
10.699
|
0,09%
|
1
|
37
|
PANA
|
10.312
|
0,09%
|
12
|
38
|
CONDE
|
10.018
|
0,09%
|
17
|
39
|
PODER LABORAL
|
9.053
|
0,08%
|
20
|
40
|
REDES
|
9.028
|
0,08%
|
21
|
41
|
ML
|
8.893
|
0,08%
|
20
|
42
|
UNIDOS
|
8.705
|
0,08%
|
10
|
43
|
PMV
|
8.506
|
0,08%
|
11
|
44
|
IPCN
|
8.034
|
0,07%
|
19
|
45
|
PSOEV
|
7.866
|
0,07%
|
19
|
46
|
PIEDRA
|
7.674
|
0,07%
|
19
|
47
|
JUAN BIMBA
|
7.650
|
0,07%
|
20
|
48
|
OFM
|
7.523
|
0,07%
|
1
|
49
|
NOE
|
7.505
|
0,07%
|
11
|
50
|
VDP
|
7.325
|
0,06%
|
15
|
51
|
VOLUNTAD
|
7.097
|
0,06%
|
1
|
52
|
MOBARE 200-4F
|
7.014
|
0,06%
|
9
|
53
|
MCP
|
6.459
|
0,06%
|
9
|
54
|
POR MI PUEBLO
|
6.240
|
0,06%
|
1
|
55
|
ASIS
|
6.063
|
0,05%
|
1
|
56
|
MABS
|
5.886
|
0,05%
|
1
|
57
|
VIVZLA
|
5.820
|
0,05%
|
13
|
58
|
ELECT. DE BOLIVAR
|
5.800
|
0,05%
|
1
|
59
|
JRL
|
5.731
|
0,05%
|
1
|
60
|
FC
|
5.644
|
0,05%
|
1
|
61
|
SOLIDARIDAD
|
5.604
|
0,05%
|
10
|
62
|
LA PLATAFORMA
|
4.953
|
0,04%
|
15
|
63
|
ACTIVE
|
4.876
|
0,04%
|
9
|
64
|
UDH
|
4.746
|
0,04%
|
2
|
65
|
NP
|
4.740
|
0,04%
|
1
|
66
|
U.P.E.M.
|
4.701
|
0,04%
|
1
|
67
|
NOS
|
4.522
|
0,04%
|
11
|
68
|
ROGE
|
4.161
|
0,04%
|
1
|
69
|
MNBD
|
3.612
|
0,03%
|
1
|
70
|
DP
|
3.020
|
0,03%
|
8
|
71
|
FG
|
2.612
|
0,02%
|
6
|
72
|
DSM
|
2.540
|
0,02%
|
1
|
73
|
OPG
|
2.487
|
0,02%
|
8
|
74
|
MRA
|
2.170
|
0,02%
|
1
|
75
|
CONENZO
|
2.159
|
0,02%
|
1
|
76
|
PRSV
|
2.067
|
0,02%
|
1
|
77
|
MVC
|
1.816
|
0,02%
|
1
|
78
|
PROCOMUNIDAD
|
1.651
|
0,01%
|
1
|
79
|
PLC
|
1.583
|
0,01%
|
1
|
80
|
LUZ DE ANZOATEGUI
|
1.562
|
0,01%
|
1
|
81
|
MCVV
|
1.507
|
0,01%
|
1
|
82
|
PROGUAN
|
1.496
|
0,01%
|
1
|
83
|
M-100
|
1.472
|
0,01%
|
1
|
84
|
MINSIEX
|
1.418
|
0,01%
|
1
|
85
|
MP
|
1.396
|
0,01%
|
1
|
86
|
VOLAR
|
1.357
|
0,01%
|
1
|
87
|
USTED
|
1.261
|
0,01%
|
1
|
88
|
CADECIDE
|
1.231
|
0,01%
|
1
|
89
|
CAMINA
|
1.185
|
0,01%
|
1
|
90
|
M.I.P.M.
|
1.158
|
0,01%
|
1
|
91
|
PAP
|
1.137
|
0,01%
|
1
|
92
|
COMBORIS
|
1.102
|
0,01%
|
1
|
93
|
TISON
|
1.076
|
0,01%
|
1
|
94
|
JUAC
|
1.065
|
0,01%
|
1
|
95
|
PDN
|
1.033
|
0,01%
|
1
|
96
|
MIPZ
|
1.023
|
0,01%
|
1
|
97
|
MOPIVENE
|
1.001
|
0,01%
|
3
|
98
|
PEM
|
999
|
0,01%
|
1
|
99
|
PL
|
939
|
0,01%
|
1
|
100
|
PROALFA
|
917
|
0,01%
|
1
|
101
|
SEGUIMOS
|
897
|
0,01%
|
1
|
102
|
SOMI
|
857
|
0,01%
|
1
|
103
|
PLCH
|
846
|
0,01%
|
1
|
104
|
DIALOGO
|
837
|
0,01%
|
1
|
105
|
MCUD
|
832
|
0,01%
|
1
|
106
|
VOV
|
823
|
0,01%
|
1
|
107
|
PCP
|
822
|
0,01%
|
1
|
108
|
MUEVTE
|
809
|
0,01%
|
1
|
109
|
MERI
|
807
|
0,01%
|
1
|
110
|
ELVIVE
|
796
|
0,01%
|
1
|
111
|
MPCN
|
793
|
0,01%
|
1
|
112
|
RUMBO SEGURO
|
761
|
0,01%
|
1
|
113
|
ABRA
|
752
|
0,01%
|
1
|
114
|
PTA
|
729
|
0,01%
|
1
|
115
|
UVAL
|
695
|
0,01%
|
1
|
116
|
PIO
|
671
|
0,01%
|
1
|
118
|
CHEO
|
656
|
0,01%
|
1
|
117
|
NUESENLA
|
656
|
0,01%
|
1
|
119
|
RENA
|
652
|
0,01%
|
1
|
120
|
LHDP
|
647
|
0,01%
|
1
|
121
|
PPCP
|
643
|
0,01%
|
1
|
122
|
CHELIQUE
|
627
|
0,01%
|
1
|
123
|
MIA
|
626
|
0,01%
|
1
|
124
|
AUR
|
615
|
0,01%
|
1
|
125
|
CS
|
606
|
0,01%
|
1
|
126
|
USI
|
580
|
0,01%
|
1
|
127
|
GERADIVU
|
566
|
0,01%
|
1
|
128
|
CLARIDAD
|
539
|
0,00%
|
2
|
129
|
M.D.D.
|
524
|
0,00%
|
1
|
130
|
RIOS
|
522
|
0,00%
|
1
|
131
|
CIAREVA
|
478
|
0,00%
|
1
|
132
|
Venezuela Alternativa
|
464
|
0,00%
|
1
|
133
|
AMIGOS POR VZLA
|
454
|
0,00%
|
1
|
134
|
AREPAS XXI
|
421
|
0,00%
|
1
|
135
|
CDG
|
407
|
0,00%
|
1
|
136
|
UPAG
|
379
|
0,00%
|
1
|
137
|
M.I.R.-200
|
373
|
0,00%
|
3
|
138
|
MCO
|
360
|
0,00%
|
1
|
139
|
LRP
|
348
|
0,00%
|
1
|
140
|
F.D.V.
|
332
|
0,00%
|
1
|
141
|
N.G.I.
|
320
|
0,00%
|
1
|
142
|
MRBXV
|
315
|
0,00%
|
1
|
143
|
SRC
|
304
|
0,00%
|
1
|
144
|
PUMM
|
303
|
0,00%
|
1
|
145
|
TUPAZ
|
298
|
0,00%
|
1
|
146
|
ALEF
|
272
|
0,00%
|
1
|
147
|
UPC
|
267
|
0,00%
|
1
|
148
|
SR
|
226
|
0,00%
|
1
|
149
|
SEM
|
213
|
0,00%
|
1
|
150
|
VA PA´LANTE
|
204
|
0,00%
|
1
|
151
|
MPPC
|
182
|
0,00%
|
1
|
152
|
GUARDIANES DE LA P
|
170
|
0,00%
|
1
|
153
|
MOVPRO
|
153
|
0,00%
|
1
|
154
|
FB
|
150
|
0,00%
|
1
|
155
|
NR
|
139
|
0,00%
|
1
|
156
|
POR VARGAS DE VERD
|
126
|
0,00%
|
1
|
157
|
ND
|
119
|
0,00%
|
1
|
158
|
MAROA
|
111
|
0,00%
|
1
|
159
|
AALI
|
107
|
0,00%
|
1
|
160
|
YIVI
|
104
|
0,00%
|
1
|
161
|
G.VARGAS
|
100
|
0,00%
|
1
|
162
|
ARSV
|
95
|
0,00%
|
1
|
163
|
VS
|
93
|
0,00%
|
1
|
164
|
MCGN
|
70
|
0,00%
|
2
|
166
|
GARUA
|
67
|
0,00%
|
1
|
165
|
PYD
|
67
|
0,00%
|
1
|
167
|
RC
|
61
|
0,00%
|
1
|
Totale
|
11.271.502
|
100,00%
|
Analisi Attilio Folliero su dati di fonte CNE
Tabella 2
Analisi dei voti per stato e per coalizone
N
|
Stati
|
Voti
|
Partiti
|
Pro Chávez
|
MUD
|
Altri
| ||||||
Voti
|
Part.
|
%
|
Voti
|
Part.
|
%
|
Voti
|
Part.
|
%
| ||||
1
|
D.to Capital
|
1.014.122
|
56
|
484.103
|
4
|
47,74%
|
484.844
|
31
|
47,81%
|
45.175
|
21
|
4,45%
|
2
|
Amazonas
|
56.948
|
42
|
23.934
|
2
|
42,03%
|
8.071
|
31
|
14,17%
|
24.943
|
9
|
43,80%
|
3
|
Anzoategui
|
618.544
|
50
|
277.945
|
4
|
44,94%
|
323.136
|
33
|
52,24%
|
17.463
|
13
|
2,82%
|
4
|
Apure
|
156.218
|
29
|
93.962
|
4
|
60,15%
|
57.643
|
22
|
36,90%
|
4.613
|
3
|
2,95%
|
5
|
Aragua
|
705.360
|
51
|
354.638
|
4
|
50,28%
|
328.165
|
31
|
46,52%
|
22.557
|
16
|
3,20%
|
6
|
Barinas
|
304.677
|
36
|
171.732
|
5
|
56,37%
|
128.469
|
24
|
42,17%
|
4.476
|
7
|
1,47%
|
7
|
Bolivar
|
511.724
|
50
|
257.546
|
7
|
50,33%
|
243.998
|
31
|
47,68%
|
10.180
|
12
|
1,99%
|
8
|
Carabobo
|
895.438
|
62
|
385.442
|
4
|
43,05%
|
480.524
|
43
|
53,66%
|
29.472
|
15
|
3,29%
|
9
|
Cojedes
|
126.511
|
44
|
80.837
|
5
|
63,90%
|
41.207
|
32
|
32,57%
|
4.467
|
7
|
3,53%
|
10
|
D. Amacuro
|
63.545
|
38
|
43.657
|
3
|
68,70%
|
15.983
|
19
|
25,15%
|
3.905
|
16
|
6,15%
|
11
|
Falcon
|
362.981
|
41
|
189.769
|
5
|
52,28%
|
167.674
|
30
|
46,19%
|
5.538
|
6
|
1,53%
|
12
|
Guarico
|
281.912
|
44
|
164.281
|
4
|
58,27%
|
82.372
|
30
|
29,22%
|
35.259
|
10
|
12,51%
|
13
|
Lara
|
728.784
|
50
|
297.275
|
5
|
40,79%
|
219.348
|
32
|
30,10%
|
212.161
|
13
|
29,11%
|
14
|
Merida
|
366.786
|
43
|
178.638
|
5
|
48,70%
|
183.563
|
33
|
50,05%
|
4.585
|
5
|
1,25%
|
15
|
Miranda
|
1.209.857
|
56
|
501.468
|
5
|
41,45%
|
691.118
|
40
|
57,12%
|
17.271
|
11
|
1,43%
|
16
|
Monagas
|
330.548
|
45
|
194.118
|
5
|
58,73%
|
116.909
|
22
|
35,37%
|
19.521
|
18
|
5,91%
|
17
|
N.Esparta
|
190.931
|
56
|
78.044
|
5
|
40,88%
|
110.596
|
43
|
57,92%
|
2.291
|
8
|
1,20%
|
18
|
Portuguesa
|
326.002
|
42
|
205.739
|
3
|
63,11%
|
104.887
|
33
|
32,17%
|
15.376
|
6
|
4,72%
|
19
|
Sucre
|
327.464
|
45
|
167.876
|
8
|
51,27%
|
155.606
|
30
|
47,52%
|
3.982
|
7
|
1,22%
|
20
|
Tachira
|
513.814
|
46
|
216.291
|
6
|
42,10%
|
290.083
|
28
|
56,46%
|
7.440
|
12
|
1,45%
|
21
|
Trujillo
|
279.324
|
44
|
175.116
|
5
|
62,69%
|
98.538
|
25
|
35,28%
|
5.670
|
14
|
2,03%
|
22
|
Vargas
|
153.659
|
53
|
84.241
|
5
|
54,82%
|
66.553
|
34
|
43,31%
|
2.865
|
14
|
1,86%
|
23
|
Yaracuy
|
241.899
|
39
|
131.982
|
4
|
54,56%
|
97.725
|
31
|
40,40%
|
12.192
|
4
|
5,04%
|
24
|
Zulia
|
1.504.454
|
55
|
668.305
|
6
|
44,42%
|
824.803
|
37
|
54,82%
|
11.346
|
12
|
0,75%
|
Venezuela
|
11.271.502
|
167
|
5.426.939
|
-
|
48,15%
|
5.321.815
|
-
|
47,21%
|
522.748
|
259
|
4,64%
|
Elaborazione Attilio Folliero su
dati di fonte CNE
_________________
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