Attilio Folliero e Marinella Correggia, Caracas/Roma, 6 aprile 2015
Gentile direttore,
Il 26 marzo 2015 Limesonline pubblica un articolo intitolato “Il regime bolivariano del Venezuelain corsa verso il caos”. Prima di tutto un’osservazione sul sottotitolo. Scrive Carlo Cauti: “Se la storia si ripete prima in tragedia e poi in farsa, nel caso dei regimi socialisti in Sud America si ripete sempre uguale. Nel disastro”. Con questa l’autore intende accreditarsi come intellettuale di sinistra che ha letto Marx. In pratica riprende la frase con cui Carlo Marx inizia l’opera “'Diciotto Brumaio di Luigi Bonaparte”: "Hegel osserva da qualche parte che tutti i grandi avvenimenti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa". Carlo Cauti fa una leggera variante e dice: “Nel caso dei regimi socialisti del sud America si ripete sempre uguale. Nel disastro”.
Nell’articolo appaiono -e ci stupisce che Limesonline si sia accodato a media ben meno prestigiosi- stereotipi triti e ritriti sul Venezuela: un paese dove regna la violenza; dove i poveri angioletti dell’opposizione vengono arrestati, come nel caso del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, e quindi la violazione sistematica dei diritti umani; lo sperpero di una grande quantità di soldi entrati nelle casse dello stato grazie alla bonanza dei prezzi petroliferi; il disco rotto di Maduro che accuserebbe ossessivamente l’opposizione di “tentare un golpe” appoggiata dagli Usa; l’isolamento internazionale con l’assordante silenzio dei vicini sudamericani; le continue manipolazioni della legge elettorale per assicurarsi sempre e comunque la vittoria nelle elezioni, oltre ovviamente all’inflazione alle stelle e la scarsità di prodotti, a partire della mancanza di carta igienica.
Qualche notizia su Antonio Ledezma che non è certo una vittima e sulla questione diritti umani. Direttore, quest’uomo in Italia sarebbe stato messo in carcere molto tempo prima. E’ accusato di golpe. Ad accusarlo sono alcuni ufficiali in carcere per il tentato golpe sventato l’11 febbraio che prevedeva anche bombardamenti contro obiettivi militari e civili. Secondo gli ufficiali, Ledezma avrebbe fatto anche da raccordo con funzionari statunitensi. Egli è accusato inoltre da Lorenz Saleb, un altro indagato per i fatti dell’anno scorso, che la Colombia ha estradato in Venezuela. Ledezma non è nuovo a queste imprese. Egli appoggiò apertamente il tentato golpe del 2002 (fallito solo per la mobilitazione di milioni di venezuelani), ma il presidente Chavez perdonò con amnistia tutti i colpevoli. Analogo discorso si può fare per soggetti ora in carcere come Leopoldo Lopez. Per maggiori dettagli voglia consultare, in fondo a questa lettera, la nostra risposta a un rapporti di Amnesty International che purtroppo mostra – come già successo in passato – di affidarsi a fonti di parte.
Sulla preoccupazione di Cauti per la legge elettorale venezuelana, gli possiamo far notare che alle elezioni in Venezuela, monitorate sempre da migliaia di osservatori e organizzazioni internazionali, inclusa l’UE, qualunque persona può candidarsi liberamente per il partito socialista, per il principale partito che appoggia il governo; non c’è neppure bisogno di essere iscritto al partito e può proporsi attraverso Internet. Quindi si procede alla elezione primaria per stabilire chi è il candidato. Due cose importanti: per votare in queste elezioni non si paga niente, neppure due euro; l’altra cosa importante, anche queste elezioni dei partiti (anche dei partiti di opposizione) sono gestite dal Consiglio Nazionale Elettorale, un organo autonomo. In Italia invece un cittadino non può candidarsi liberamente perché i partiti, o meglio le segreterie dei partiti decidono le persone da candidare. Gli italiani non hanno neppure la possibilità di scegliere tra i candidati inseriti dai partiti. Votano semplicemente il partito.
Sulla crisi economica e sulla solita carta igienica. Cauti sembra ignorare la guerra economica a base di accaparramenti che un’opposizione economicamente forte sta portando avanti, anche certamente per la debolezza della diversificazione economica, la quale fa sì che molti prodotti siano importati e quindi poi soggetti alle alee valutarie oltre che a manovre di sabotaggio da parte di settori commerciali. Provocatoriamente, poi, vorremmo chiedere a Cauti: sa che regole igieniche in molte parti del mondo – diciamo extraoccidentali – impongono abluzioni con acqua dopo l’espletamento di funzioni fisiologiche? Sono un’alternativa alla carta igienica. In Venezuela l’acqua non manca. Questo per rimanere a parlare di dettagli.
Cauti vede un isolamento internazionale che non esiste: non solo UNASUR, ma la CELAC, i paesi dell’ALBA, Petrocaribe, il Gruppo dei 77 (+ Cina), la Russia, gli stati africani hanno tutti espresso appoggio e solidarietà al Venezuela; se si escludono gli USA e i suoi Stati alleati e vassalli dell’Unione Europea, tutto il mondo appoggia il Venezuela.
Cauti sembra credere che gli Usa non abbiano alcun interesse nel Venezuela. E’ grave, per una “Rivista italiana di geopolítica”! Eccome se gli Usa hanno interesse nel Venezuela! Hanno un enorme interesse perché il Venezuela ha la riserva più grande del mondo di petrolio ed è a soli 4 giorni di navigazione! E poi ha gas, oro, coltan, bauxite (alluminio), acqua e tanti altri prodotti che fanno gola precisamente agli Usa ed ai suoi alleati.
Indubbiamente il Venezuela sta attraversando un periodo di crisi, così come la sta attraversando l’Italia. Ma, mentre l’Italia non ha nessun futuro, il Venezuela (e l’America Latina in generale) hanno un grosso futuro davanti. Perché? L’Italia, a parte la presenza di una classe dirigente ed intellettuale che fa pena, non ha nessuna risorsa; ha solo un debito pubblico crescente, l’inasprimento delle tasse, il furto dei risparmi ai propri cittadini; lo smantellamento dei più elementari servizi sociali ed assistenziali (scuola, sanità, pensioni…) e un crescente invecchiamento della popolazione. Il Venezuela ha grandi risorse naturali; basta prenderle.
Insomma, ci pare che l’analisi di Cauti non sia disinteressata. Affermando che in Venezuela è necessaria una transizione, egli non fa altro che ripetere i dettami e le speranze Usa e dell’opposizione fascista venezuelana di liberarsi del governo democratico di Maduro ed avviare un periodo di transizione, in modo da condurre il paese verso un liberismo sfrenato all’occidentale.
Prof. Attilio Folliero, Caracas; Marinella Correggia, Italia
Rif. 3312053435
ALLEGATO
Nostre OSSERVAZIONI AL RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL
VENEZUELA, LOS ROSTROS DE LA IMPUNIDAD.
Protesto para este informe que cuenta con fuentes parciales, noticias y denuncias no fidedignas, omitidas y contradictorias.
Aquí un resumen de mis observaciones, pero existen muchas más:
Fuentes ignoradas por Amnistia. ¿Por qué Amnistía ignoró como fuente el Comité de las Victimas de las Guarimbas (victimadelaguarimba@gmail.com)? quienes viajaron a Europa para exponer su experiencia sobre los hechos de violencia del 2014 y el Plan Golpista activado por la ultraderecha venezolana? No se puede ignorar que los promotores de estos actos violentos – las guarimbas - son los principales responsables de las 43 personas fallecidas y más que 800 lesionadas. Las fuentes de Amnistía parecen todas cercanas de la oposición. Vean también este video: www.telesurtv.net/pages/Especiales/Especial-Guarimbas/ ¿Por qué Amnistía es tan parcial?
Fuentes ignoradas por Amnistia (2): sugiero que lean el informe Situación de los derechos humanos en la coyuntura venezolana: Una mirada alternativa, Url: http://alainet.org/es/active/71655 del 4 febrero 2014, por decenas de personalidades del mundo de los derechos humanos. El informe condemna "la manipulación que desde algunos medios de comunicación social nacionales e internacionales, así como desde organizaciones de la autodenominada 'sociedad civil' se ha hecho de la situación".
Denuncias no fidedignas. En este documento – cuyo título no refleja la información actualizada – pueden evidenciarse las circunstancias de la muerte de 41 fallecidos: http://albaciudad.org/wp/index.php/2014/04/conozca-los-26-fallecidos-a-un-mes-del-inicio-de-las-protestas-opositoras-la-gran-mayoria-son-victimas-de-las-barricadas/. Este documento destaca que, entre otros: 6 personas murieron víctimas de las alambres de púas colocados en la carretera; diez tratando de saltar las barricadas o retirarlas; 6 personas murieron para disparos de cuerpos de seguridad (y sobre muchos miembros y hay investigaciones y algunos están presos); tres fueron agredidas mientras defendían una barricada; diez murieron para violencia política y disparos de diferentes signos; dos para la dificultad de llegar al hospital; tres de manera accidental...Entonces una versión muy diferente de la que hace del gobierno es responsable de todo.
Noticias omitidas ¿En encarcelamiento de Leopoldo López está basado en razones políticas? Como dicen algunos amigos italianos que viven en Venezuela: “Esos no son presos politicos, sino politicos presos”. Fueron apresados por asociación a delinquir; por ejemplo López se encuentra en la cárcel porqué llamó al plan de violencia y a una actitud golpista alejada de civismo y respeto a las instituciones democráticas. Leopoldo López, en cualquier país del mundo, incluso en Italia, estaría en estos momentos en la cárcel.
Contradicciones. El informe de Amnistía escribe: “A un año de los hechos, los familiares de la inmensa mayoría de las personas que perdieron la vida en las protestas esperan justicia”. ¿Por qué Amnistía habla de impunidad hasta en el título de su informe, si desde el mismo informe parece que el Poder Judicial en los casos descritos adelantó las investigaciones para establecer las responsabilidades? Lo mismo parece ser para “aquellos que fueron víctima de torturas y otros maltratos, uso excesivo de la fuerza y detenciones arbitrarias”.
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Limes, Limes, Limes ... ma che dici? Hai perso ancora una volta un'occasione per stare zitto. Avresti fatto una figura migliore. Complimenti a questo sito/Blog
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