Marinella Correggia, 14/04/2015
Vedasi anche:
- Evviva l’Arabia (non Saudita). Perche’ tutti dovrebbero agire contro i Saud
- L'Eurabia Saudita, lo Yemen e noi
Intere famiglie con
bambini piccoli della Comunità yemenita, cittadini di altri paesi arabi e
italiani hanno protestato ieri (martedì 14) davanti all’ambasciata
dell’Arabia saudita a Roma contro i bombardamenti in Yemen da parte della
coalizione guidata da Riad. L’aggressione, iniziata il 28 marzo, ha già causato
moltissime vittime civili e la distruzione di infrastrutture: nel paese più povero
del mondo arabo. “I sauditi si dicono i depositari dell’islam ma uccidono
musulmani”.
E’ la quarta
manifestazione là davanti, dopo la prima di Rete No War sabato 4 aprile.
Insieme alle bandiere yemenite e a una -
superstite - bandiera della pace italiana, moltissimi cartelli in varie lingue
(“Stop al massacro, stop all’aggressione saudita”), foto di civili uccisi dalle
bombe, vignette satiriche sul reame saudita e sul presidente yemenita fuggito a
Riad. E uno speranzoso “Evviva l’Arabia non saudita”.
“Chiediamo
all’Italia, all’Europa e all’Onu di fermare il massacro” ha dichiarato Fadhl,
giovane medico di Colleferro, presente con moglie e i tre bambini; “Dove
vogliono arrivare? Fin a quando bombarderanno? L’unica soluzione è il negoziato
fra i vari gruppi, partiti e fazioni nel paese”. I partecipanti hanno anche
condannato il ruolo di destabilizzazione mondiale giocato da re, emiri,
sceicchi e sultani del Golfo, anche con
le loro guerre dirette (spesso insieme alla Nato) o finanziando “da tanto tempo
i gruppi più che violenti che stanno massacrando l’intero Medioriente”.
La protesta è stata
contemporanea alle discussioni in Consiglio di sicurezza dell’Onu per imporre
l’embargo di armi ai ribelli houthi. I partecipanti hanno fatto notare ai
giornalisti che “l’aggressore esterno è l’Arabia saudita, chi bombarda sono i
sauditi e gli altri della coalizione, a loro dovrebbe essere fatto l’embargo
sulle armi!”.
E invece, faceva
notare un cartello, Riad è la prima acquirente delle armi italiane (a proposito
di embargo…). Forse per questo di recente il ministro degli esteri Paolo
Gentiloni ha dichiarato “comprensione” per i sauditi? Il ministro ha anche
detto che occorre lottare contro il terrorismo ma, come hanno sottolineato i
partecipanti (e come dice anche il segretario alla Difesa Usa), “ultimamente al
Qaeda si sta rafforzando in Yemen” . Grazie alle bombe saudite: i ribelli
houthi infatti sono nemici sul campo dell’organizzazione creata a suo tempo
dall’ex amico degli Usa Osama bin Laden.
Si tornerà in piazza
domenica prossima. Forse a san Pietro. La comunità yemenita e non solo è
mobilitata.
Con un documento
consegnato al ministero degli esteri, Rete No War ha chiesto la dissociazione
dell’Italia dai bombardamenti in Yemen e anche dagli addestramenti turco-statunitensi,
in Siria, dei cosiddetti “ribelli moderati”, continuando a ignorare che fra
loro e Daesh o Al Nusra i vasi sono comunicanti.
lo sfarzo dei ricchi governanti sauditi
La povertà dei bambini yemeniti
_________________
Para un blog es muy importante que el lector haga el esfuerzo de clicar en los botones sociales "Me gusta", "Tweet”, “G+”, etc. que están por debajo o a lado. Gracias.
Per un blog è molto importante che il lettore faccia lo sforzo di cliccare sui tasti social "Mi piace", "Tweet", “G+”, etc. che trovate qui sotto o a lato. Grazie
No hay comentarios :
Publicar un comentario