viernes, 19 de junio de 2009

Il comparto aeronautico

Attilio Folliero, Caracas 19/06/2009


Dopo l'incidente all’Airbus dell’Air France dello scorso primo giugno è doveroso analizzare la situazione del comparto aereo mondiale.

Il settore dell’industria aeronautica sta soffrendo una grossa crisi, ovviamente conseguenza della crisi economica mondiale. Ricordiamo che l’industria aereonutica veniva dalla precedente e recente crisi del crollo dei trasporti aerei in seguito all’attentato dell’11 settembre del 2001.

Il direttore generale dello IATA, Giovanni Bisignani (1) durante il sessantacinquesimo vertice del trasporto aereo svoltosi a Kuala Lampur lo scorso 8 giugno ha reso noto che nel settore dell’aviazione civile, per l’anno in corso sono previste perdite per circa 9 miliardi di dollari, il doppio rispetto a quelle preventivate solo pochi mesi prima, a marzo. La crisi del settore si sta inasprendo. Se poi si considerano le perdite del 2008 pari a 10,4 miliardi, il comparto aereo negli ultimi due anni accumula perdite per oltre 20 miliardi.


E’ facile intendere che la concorrenza nel settore è a livelli di vita o morte. Mors tua vita mea, recitava una antica locuzione in latino. Ovviamente il discorso vale non solo per le compagnie aeree, ma anche per i produttori.

Sul mercato si contano solo 6 produttori di grandi aerei, quelli con più di cento posti; in ordine alfabetico sono: Airbus, con sede in Francia, BAE Systems in Gran Bretagna, Boeing negli Stati Uniti, Bombardier in Canada, Embraer in Brasile e Tupolev in Russia.

Concorrenza Airbus Boeing

Airbus e Boeing sono i due più grandi costruttori mondiali di grandi aeromobili; gli altri 4 sono solo comprimari e/o hanno un mercato ristretto e locale, spesso specializzati in nicchie. Entrambi sono attivi sia nell’aviazione civile, che militare.

La Boeing (2) statunitense, fondata nel 1916 a Seattle e che nel 1997 ha assorbito l’altro gigante statunitense, la McDonnell Douglas, è il primo produttore mondiale di aerei civili e nel 2006 ha fatturato 61,5 miliardi di dollari.

L'Airbus (3) è una società per azioni europea fondata nel 1970 a Tolosa, in Francia e nel 2006 ha fatturato 26 mliardi di euro, equivalenti a 34,2 miliardi di dollari al cambio di fine 2006.

Se diamo uno sguardo agli ordinativi ed alle consegne effettuate negli ultimi 15 anni da queste due grandi case produttrici ci rendiamo facilmente conto che Airbus è in forte ascesa e rappresenta un grande pericolo per la Boeing, fino a pochi anni fa, dominatrice assoluta del comparto aereo. 

Il mercato dei grandi aerei
Ordini e consegne per Airbus e Boeing
(Anni 1995-2009)
Anno (*)
Ordini
Consegne
Airbus
Boeing
% Airbus su Boeing
Airbus
Boeing
% Airbus su Boeing
1995
106
441
24,0%
124
256
48,4%
1996
326
708
46,0%
126
271
46,5%
1997
460
544
84,6%
182
375
48,5%
1998
556
606
91,7%
229
563
40,7%
1999
476
355
134,1%
294
620
47,4%
2000
520
588
88,4%
311
491
63,3%
2001
375
314
119,4%
325
527
61,7%
2002
300
251
119,5%
303
381
79,5%
2003
284
239
118,8%
305
281
108,5%
2004
366
272
134,6%
320
285
112,3%
2005
1055
1002
105,3%
378
290
130,3%
2006
791
1044
75,8%
434
398
109,0%
2007
1458
1413
103,2%
453
441
102,7%
2008
777
668
116,3%
489
375
130,4%
2009
32
7
457,1%
205
201
102,0%
Elaborazione Attilio Folliero su dati Boeing e Airbus. I dati 2009 per Airbus sono aggiornati al 31/05/2009, Url: www.airbus.com/en/corporate/orders_and_deliveries/#. I dati 2009 per Boeing sono aggiornati al 31/05/2009 per le consegne ed al 09/06/2009 per gli ordini, Url: http://active.boeing.com/commercial/orders/index.cfm

Come si evince dalla tabella di sopra, 15 anni fa (nel 1995) gli ordini arrivati alla Airbus rappresentavano meno del 25% di quelli della Boeing; ma, Airbus cresce velocemente, tant'è che nel 1999 riceve più ordini della Boeing e da allora, escluso due anni (il 2000 ed il 2006) la Airbus ha sempre ricevuto più ordini.

Due anni fa, nel 2007 entrambe le case produttrici avevano ricevuto ordini record per oltre 1400 nuovi grandi aerei. La successiva crisi economia, nel 2008 ha fatto praticamanete dimezzare il numero degli ordini.

Nei primi cinque mesi dell'anno in corso, gli ordini per entrambe le case produttirci sono letteralemente crollati: dagli oltre 100 nuovi aerei al mese ordinati nel 2007 si è passati per la Boeing ad un solo aereo al mese! Nei primi cinque mesi del 2009 alla Boeing sono stati ordinati solamente 7 nuovi grandi aerei! Per Airbus le cose non vanno meglio: anche se ha ricevuto più ordini rispetto alla Boeing, sono solo 32 nei primi cinque mesi, dei 777 del 2008 e 1.458 ordini avuti nel 2007.

Lo stesso discorso vale per quanto riguarda le consegne. La Boeing era in netto vantaggio sulla Airbus, ma poi questo vantaggio è andato scemando e dal 2003 Airbus effettua più consegne della rivale. Dopo aver effettuato consegne record negli ultimi anni, con cifre dell'ordine dei 400 aerei consegnati annualmente, il dato della crisi si rifletterà solomanete tra qualche anno; infatti anche per quest'anno, che evadono ordini degli anni precedenti, entrambe le compagnie viaggiano ad una media di 400 nuovi aerei consegnati. I dati della crisi si vedranno fra qualche anno.
In ogni caso, il calo degli ordini nel 2008 ed il vero e proprio tracollo di quest'anno comporterà, nei prossimi anni, difficoltà per entrambe le compagnie. Ovviamente con soli 7 nuovi aerei ordinati in cinque mesi e se la tendenza dovesse continuare anche per il futuro, per la Boeing ci potrebbero essere problemi di sopravvivenza.

Il mercato mondiale dei grandi aerei per i prossimi 20 anni

Dallo stesso sito della Boeing (4), ricaviamo uno studio sulle previsioni del mercato mondiale per i prossimi 20 anni. La Boeing stima che nel ventennio 2009-2028 il mercato richiederà 29.000 nuovi aerei. La domanda di questi nuovi aerei arriverà per il 31% dall’Asia, il 27% dall’America del nord, il 25% dall’Europa, il 6% dal Merdio Oriente, il 6% dall’America Latina, il 3% dalla Russia e paesi dell’Asia centrale, il 2% dall’Africa.

Se si considera il mercato dell’Asia, del Medio Oriente e dell'Asia centrale assomma a circa il 40% e duqnue il futuro dell’industria aereonautica si gioca in quest'area. Il valore complessivo di questo gigantesco mercato è pari a 3.200 miliardi di dollari, dei quali circa 1.200 miliardi è in Asia.

E' evidente che la Boeing puntava ad una grossa fetta di questo enorme mercato,  con cifre dell'ordine di migliaia di miliardi di dollari ed invece proprio nel primo anno di questo ventennio, il 2009, l'anno in corso si ritrova con ordini che rappresentano un centesimo di quelli che aveva solamente due anni fa. Cifre che se si confermassero per i prossimi mesi ed i prossimi anni, metterebbero in serio rischio la sopravvivenza stessa dell'impresa. Non occorre essere laureati ad Harvard per capirlo!

Airbus ovviamente non fa i salti di gioia: il crollo è vistoso anche per lei, però sicuramente sta meglio della concorrente. Gli ordini di nuovi aerei, per il 2009 sono crollati anche per Airbus, rispetto agli ultimi due anni, ma certamente sta meglio della Boeing, se è vero che per l'anno in corso ha ordini pari ad oltre il 400% di quelli della Boeing.

Airbus sembra decisamente avvantaggiata sulla diretta concorrente ed è avantaggiata soprattuto nel mercato del futuro, che sta diventando realtà, ossia il mercato asiatico e cinese. Infatti, lo scorso 17 aprile è stata inaugurata la prima fabbrica di assemblaggio di aerei Airbus in Cina (5).

Va ricordato anche che entrambe, Airbus e Boeing, producono aerei militari ed in questo caso i più grandi committenti sono ovviamente il Pentagono e la Nato. Gli USA fino a poco tempo fa si appoggiavano unicamente sulle industrie nazionali e quindi nel comparto aereo sulla Boeing; però ache in questo settore le cose stanno cambiando e velocemete se è vero che il Pentagono ha firmato un gigantesco contratto con Airbus (6).

In coclusione, quella che sembrava una lotta per primeggiare nel mercato mondiale della produzione di grandi aerei, in virtù della crisi in atto si sta trasformando in una lotta per la sopravvivenza e se la crisi dovesse proseguire a lungo e con la stessa virulenza attuale, imprese programmate per produrre centiania di aerei all'anno, ritrovandosi di colpo con ordini di un centesimo non sarebbero in grado di sopravvivere ed una delle due potrebbe soccombere. L'altra riuscirebbe a sopravvivere solo grazie alla sparizione dell'avversario. Al momento sembra favorita la Airbus.

A questo punto, la domanda sorge spontanea. Una impresa che pensava di spartirsi una grossa fetta di un mercato rappresentato da cifre colossali, dell'ordine delle migliaia di miliardi di dollari (per avere un termine di paragone delle cifre in gioco, diciamo che il PIL annuale di uno dei sette grandi del mondo, tipo l'Italia rapprsenta all'incirca la metà del mercato da spartirsi per il prossimo ventennio) e che inizia ad intravedere un futuro nerissimo e la possibile catastrofe, la fine, la chiusura, non cercherebbe di aggraparsi a tutto, anche a qualcosa di losco che le permettesse di sopravvivere e continuare a godere di queste cifre colossali? Una impresa o meglio qualcuno alla testa di una simile impresa non sarebbe disposto a tutto pur di sopravvivere?

Penetrare nel computer di un aereo attraverso la porta del GPS non è impresa impossibile, come dice Hugo Chávez e come sostiene Oscar L. Aranda Durañona (7), ma certamente non sarebbe alla portata di tutti. Il cuore del GPS è nel Pentagono, violarlo significa violare il Pentagono. Però ciò significa che qualcuno all'interno del pentagono o qualcuno vicino ad esso potrebbe avere accesso più facilemente di altri. L'impresa rimane ugualmente difficile - pensiamo - ma per qualcuno potrebbe essere più facile.

Probabilemente, anzi sicuramente l'incidente aereo occorso all'Airbus dell'Air France è solo un normale incidente, in cui purtoppo hanno perso la vita oltre 200 persone. Ma la lotta per la sopravvivenza nel comparto aereo sembra veramente all'ultimo sangue. Continueremo a seguire l'evoluzione di questo mercato.

Attilio Folliero, Caracas 19/06/2009

Note

(1) Vedasi Giovanni Bisignani, State of the Air Transport Industry, 08/06/2009, Url: http://www.iata.org/pressroom/speeches/2009-06-08-01.htm;

(2) Il sito della Boeing è consultabile a questo indirizzo: www.boeing.com;

(3) Il sito della Airbus è consultabile a questo indirizzo: www.airbus.com;

(4) Studio della Boeing sul mercato mondiale degli aerei nel ventennio 2009-2028 consultabile all'indirizzo: http://www.boeing.com/commercial/cmo/index.html;


(6) Si veda l'articolo: "EADS e la sua filiale Airbus al servizio del blocco atlantico", Url: http://www.voltairenet.org/article160654.html;
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