Stefano Zecchinelli, L'interferenza, 22/03/2015
La capitale belga, Bruxelles, è nuovamente sotto attacco terroristico. Alle otto del mattino, un kamikaze si è fatto esplodere all’aeroporto internazionale Zaventem, mentre, un’ora dopo, sono scoppiati degli ordigni in metropolitana tra le fermate di Maelbeek e Schuman, nei pressi delle istituzioni comunitarie. I media locali, dopo le ore 13, hanno riferito che il bilancio è di 34 morti (1).
L’attentato è stato rivendicato da Daesh, mentre – sempre a Bruxelles – pochi giorni fa è stato arrestato Salah Abdeslam, ultimo degli attentatori parigini, il quale, fra lo stupore dei servizi d’intelligence, s’era trasferito a 300 metri dalla sua precedente abitazione: “Salah è rimasto tra noi per mesi, attraversando indisturbato le frontiere”, commenta Alberto Negri con un interessante articolo scritto, a caldo, subito dopo la diffusione della notizia (2).