La poesia "Pianto antico" è stata scritta da Carducci nel giugno del 1871 in ricordo del figlio Dante, morto prematuramente all'età di soli 3 anni.
Il titolo sta ad indicare che altri padri, nella storia dell'umanità, hanno pianto come il poeta, per la morte dei figli; il suo è dunque un pianto antico.
Il Carducci in una precedente poesia, Funere mersit acerbo, aveva immaginato suo figlio smarrito nel regno dei morti; in questa poesia, invece lo vede e lo piange nella fredda oscurità del sepolcro, senza il conforto della luce e dell’amore del padre, mentre nell'orto la pianta del melograno, che il bambino amava, sta rifiorendo, sta tornando alla vita.
Il titolo sta ad indicare che altri padri, nella storia dell'umanità, hanno pianto come il poeta, per la morte dei figli; il suo è dunque un pianto antico.
Il Carducci in una precedente poesia, Funere mersit acerbo, aveva immaginato suo figlio smarrito nel regno dei morti; in questa poesia, invece lo vede e lo piange nella fredda oscurità del sepolcro, senza il conforto della luce e dell’amore del padre, mentre nell'orto la pianta del melograno, che il bambino amava, sta rifiorendo, sta tornando alla vita.
Notare il contrasto tra le immagini di vita e luce (vermigli fior, ristora, luce, calor) e quelle di ombra e morte (inutil vita, terra fredda, terra negra). Notare anche che i versi 13 e 14 sono uguali tranne che per una parola, quasi per sottolineare lo stato di morte da cui non si torna.
Pianto antico
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
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