Dante Lepore, 05/12/2016
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Ancora una volta han vinto tutti, persino Renzi che dice che ha vinto la democrazia (quella che prima chiamava l'accozzaglia) perché un po' più votanti che agli altri referendum ci sono stati, poi hanno vinto a destra e a sinistra da Salvini a D'Alema, da Berlusconi a SEL al mostricciattolo Brunetta ai pentastellati. Soprattutto hanno vinto tanti giovani senza partito incazzati e delusi e anche un po' spaventati dal governo del chierichetto scoutista allievo di Baden Powell. In definitiva, come in Inghilterra con la Brexit, come in USA con Trump, il NO "sociale" si è fatto sentire ma alla fine a raccoglierne i frutti saranno i sacerdoti della democrazia incancrenita. E lo faranno in modo sempre più spietato contro quei giovani delusi che oggi han votato NO e che nel frattempo cercano lavoro in Germania o ovunque meno che in questa Italia fradicia solo per i lavoratori.
Il guaio di questa rabbia sociale è che non ha un suo organismo politico indipendente, autonomo, teoricamente forgiato per una rivoluzione sociale sovranazionale che diviene sempre più drammaticamente indilazionabile. Questi giovani che han votato NO hanno tutti la mia simpatia ma io mi sono astenuto perche noi tutti quanti messi insieme non possiamo gestire la vittoria che lor signori cercheranno di gestire con la solita solfa delle nuove elezioni, la fiera che si prepara del cretinismo parlamentare.
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Se tutti ci fossimo astenuti, sarebbe passato il SI e Renzi avrebbe potuto avere il 55% dei seggi col 40% dei voti elettorali e avrebbe potuto eleggere un Senato di nominati dalle segreterie di partito. Essendo Renzi un burattino nelle mani dell'Unione Europea sarebbe stato più facile attaccare salari, diritti, sanità e pensioni degli italiani. Invece ha vinto il NO, un governo di camerieri è caduto e la Merkel è in lacrime. La Merkel sa che convincere la Lega o il M5S a tradire i propri connazionali sarà molto più difficile; la Merkel sa che due gatti neri nel buio non sono mai uguali. Il NO non è un grande risultato, non è una rivoluzione, è solo un piccolo passo avanti nella difesa dei pochi diritti che ancora abbiamo. Le guerre mondiali si vincono a partire dalle piccole battaglie. Che la buona sorte ci guardi dai massimalisti che puntando a vincere le battaglie storiche perdono tutte le battaglie quotidiane.
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