Attilio Folliero e Cecilia Laya, Caracas 05/03/2015
Foto e video: Attilio Folliero e Cecilia
Foto e video: Attilio Folliero e Cecilia
Oggi è il 5 marzo, secondo anniversario della morte di Hugo Chavez. Chavez è seppellito a Caracas, nell'antico fortino militare denominato "Cuartel de la Montaña 4F". Quello che fu il quartier generale di Hugo Chavez, alle spalle del Palazzo Presidenziale di Miraflores, durante la Ribellione militare del 4 febbraio del 1992 è oggi il suo Mausoleo.
L'antica caserma in cui è seppellito Hugo Chavez è anche la sede del Museo Storico Militare. In passato, questo fortino ha accolto la sede dell'Accademia Militare del Venezuela, anzi è stata la prima sede dell'Accademia Militare, all'epoca la più grande dell'America Latina.
In occasione del secondo anniversario della morte, abbiamo reso omaggio ad Hugo Chavez visitando il suo Mausoleo.
Per chi fosse interessato a visitarlo, ricordiamo che il Mausoleo si trova a Caracas, nel quartiere "23 Enero"; è facilmente raggiungibile con un autobus pubblico gratuito che parte dalla stazione "El Silencio" della Linea 2 della metropolitana di Caracas. Il Mausoleo è aperto al publico tutti i giorni, escluso il lunedi, dalle ore 9 alle 16. Le visite sono guidate e per gruppo. L'ingresso dell'ultimo gruppo è previsto alle ore 16. Il servizio di trasporto gratuito termina alle ore 17. All'interno del Mausoleo è proibito fare foto con flash e video.
Durante la visita, oltre alla sua tomba, opera dell'architetto Fruto Vivas, si ripercorre attraverso foto ed oggetti la vita di Hugo Chavez.
La visita inizia davanti ad una lapide che riporta il discorso del "Por ahora" (per adesso), le parole pronunciate da Hugo Chavez davanti ad una telecamera, durante il suo arresto in occasione della fallita ribellione militare del 4 febbraio del 1992. Quel discorso fu il primo pronunciato da Chavez pubblicamente; furono le parole che lo fecero conoscere al popolo.
Subito dopo, si entra nella sala che accoglie il feretro. Il percorso guidato prosegue con la visita alle sale che accolgono foto ed oggetti di Chavez. Le foto ripercorrono in pratica la sua vita, dall'infanzia fino alla morte. Tra gli oggetti, ci sono: i suoi occhiali; la sua spada; il vestito che indossava il giorno in cui uscì dal carcere di Yare, dopo l'indulto concesso dal presidente Rafael Caldera; si tratta di un liki liki, un vestito tipico del Venezuela e dei Caraibi; la costituzione; una tazzina di caffe; una cartina geografica ed utensili vari usati durante la sua trasmissione domenicale "Alò Presidente"; ovviamente non poteva mancare un riferimento alle sua grandi passioni, il baseball e la musica.
Tutti gli oggetti esposti erano usati costantemente da Chavez; Ad esempio, portava sempre con se la costituzione tascabile, ora esposta, ed ogni occasione era buona per estrarla da un taschino e leggere qualche articolo; una cartina geografica del venezuela o del continente americano accompagnava sempre i suoi discorsi e le sue trasmissioni televisive. Altro oggetto immancabile era la tazzina di caffe: ovunque si trovasse, era solito bere una tazza di caffe.
Subito dopo, si entra nella sala che accoglie il feretro. Il percorso guidato prosegue con la visita alle sale che accolgono foto ed oggetti di Chavez. Le foto ripercorrono in pratica la sua vita, dall'infanzia fino alla morte. Tra gli oggetti, ci sono: i suoi occhiali; la sua spada; il vestito che indossava il giorno in cui uscì dal carcere di Yare, dopo l'indulto concesso dal presidente Rafael Caldera; si tratta di un liki liki, un vestito tipico del Venezuela e dei Caraibi; la costituzione; una tazzina di caffe; una cartina geografica ed utensili vari usati durante la sua trasmissione domenicale "Alò Presidente"; ovviamente non poteva mancare un riferimento alle sua grandi passioni, il baseball e la musica.
Tutti gli oggetti esposti erano usati costantemente da Chavez; Ad esempio, portava sempre con se la costituzione tascabile, ora esposta, ed ogni occasione era buona per estrarla da un taschino e leggere qualche articolo; una cartina geografica del venezuela o del continente americano accompagnava sempre i suoi discorsi e le sue trasmissioni televisive. Altro oggetto immancabile era la tazzina di caffe: ovunque si trovasse, era solito bere una tazza di caffe.
La vista guidata si conclude davanti alla lapide che riporta le sue ultime parole pronunciate pubblicamente, la sera dell'8 dicembre del 2012, alla vigilia della sua partenza per Cuba, dove venne sottoposto all'ultima operazione per cercare di controllare il cancro.
Tutti i giorni, alle ore 16:25 per ricordare al popolo del Venezuela e del mondo che Hugo Chavez è "vivo" e la sua opera continua, si spara un colpo di cannone a salve. Nei quartieri adiacenti il mausoleo è possibile ascoltare questo colpo di cannone, tutti i giorni.
Coloro che vistano il mausoleo alle ore 16 hanno la possibilità di assistere da vicino allo sparo di questo cannone. Di seguito le foto della nostra visita ed il video della cerimonia del colpo di cannone alle 16:25.
Sparo del colpo di cannone alle ore 16:25
Il Mausoleo
Il Mausoleo di Hugo Chavez
Ingresso del Cuartel de la Montaña 4F
L'alba di una speranza: la ribellione militare del 4 febbraio 1992
Viale delle bandiere, con le bandiere dei 33 Paesi che conformano la CELAC, la comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici. Uno dei tanti progetti di Chavez è l'integrazione latinoamericana
Il cannone che ogni giorno spara un colpo a salve alle 16:25, ora della morte di Chavez
L'ingresso al mausoleo
La parte interna del cuartel
Il Palazzo Presidenziale di Miraflores (dietro la chiesa) visto dal Mausoleo. Sullo sfondo la montagna che sovrasta Caracas, il Monte Avila o Waraira Repano, nella lingua indigena dei Caribe, che significa Montagna grande
Giuramento del Saman di Guere del 17 dicembre 1982
Discorso del "Por ahora" del 4 febbraio 1992
Oggetti appartenuti ad Hugo Chavez esposti nel mausoleo
Il liki liki che indossava Hugo Chavez al momento della scarcerazione il 26/03/1994
Il baseball e la musica le grandi passioni di Hugo Chavez
La Costituzione che portava sempre con se
Hugo Chavez da bambino era soprannominato "El arañerod e sabaneta" perchè vendeva per la strada i dolci che a forma di ragno (araña) che faceva sua nonna
Utelsili utilizzati durante le trasmissioni di "Alo, Presidente"
Alcune foto della vita di Hugo Chavez
Quando Chavez entrò all'Accademia militare venne soprannominato "Tribilin" a causa del suo fisico; era alto e magro
I dintorni del Mausoleo
Piazza 4F nel quartiere "23 Enero" dove arriva l'autobus
Barrios che circondano il Mausoleo nel "23 Enero"
Murales e case con foto di Chavez lungo la strada che dalla Piazza 4F conduce al Mausoleo
Foto e video sono del 1 marzo 2015. Alcune foto risalgono alla visita effettuata il 7 luglio del 2013. Foto e video Attilio Folliero e Cecilia Laya.
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