Daniele Reale, La schiavitù del Lavoro, 11/02/2017
Credevo di averle sentite tutte ormai, tra donne incinta licenziate, commesse costrette a lavorare 6 giorni su 7, chi si suicida a causa del troppo lavoro, chi perché non lo trova, e poi i braccianti che raccolgono pomodori a 2 euro l'ora, i vergognosi slogan schiavisti di pochi giorni a Brescia, ma poi ho letto la notizia dell'anno: "Costretto a urinarsi addosso".
Succede alla Sevel, stabilimento del gruppo FCA, ex Fiat di Atessa, dove un operaio dopo ripetute richieste di urgenza per recarsi in bagno, gli è stata negata la richiesta, e alla fine se l'è fatta addosso...
A questo siamo arrivati in Italia, urinarsi addosso per paura di venire rimproverati o peggio licenziati.
Ok la colpa è delle regole disumane dell'azienda, ma la colpa è anche dello stesso operaio poiché questo intimidito dall'autorità aziendale ha preferito ledere la propria dignità piuttosto che ribellarsi all'assurdo divieto.
Fare pipì è un bisogno primario, e viene prima dello stipendio. per chi non lo sapesse, trattenere per troppo tempo l'urina nella vescica porta all'allargarsi della stessa con gravi conseguenze per la salute.
Attraverso l’urina vengono eliminate sostanze acide e ammoniaca; se queste vengono trattenute, poco a poco possono causare danni alle pareti del tratto urinario e della vescica.
Questo indebolimento fa aumentare il rischio di soffrire di diversi tipi di infezioni a causa della facilità che hanno i microorganismi di entrare e proliferare nel sistema.
Trattenendo il liquido per molto tempo, i reni cominciano a formare piccole pietre con il calcio, il fosfato, l’ammonio e il magnesio, che si accumulano fino a formare i famosi calcoli renali.
Questa volta dunque non mi schiero in difesa dell'operaio, in quanto essendo padrone del suo corpo ha il dovere di prendersi cura di esso, e ad ordini pignoli e disumani doveva rispondere con la disobbedienza, recandosi in bagno ugualmente.
Questo episodio mette in evidenza ancora una volta l'era oscura nella quale stiamo affogando, dove il lavoro, in una Repubblica fondata sul lavoro, dimostra ancora una volta dall'essere lontano dal somigliare a qualcosa di dignitoso, ed anzi, al contrario degli schiavi dell'antichità che avevano coscienza delle proprie catene ed il cui scopo era liberarsene, oggi ci troviamo invece di fronte alla situazione opposta, schiavi che non sanno di esser schiavi, uomini senza spirito di ribellione, pronti a tutto pur di non perdere le proprie catene.
_________________
Para un blog es muy importante que el lector haga el esfuerzo de clicar en los botones sociales "Me gusta", "Tweet”, “G+”, etc. que están por debajo o a lado. Gracias.
Per un blog è molto importante che il lettore faccia lo sforzo di cliccare sui tasti social "Mi piace", "Tweet", “G+”, etc. che trovate qui sotto o a lato. Grazie
No hay comentarios :
Publicar un comentario