Pasqualina Curcio, 25/04/2017
Articolo originale in spagnolo 15yultimo.com - Traduzione all'italiano cambiailmondo.org - Via Alba Informazione
Av. Bolivar, 19/04/2017 - Manifestazione in favore di Maduro |
Centotrenta anni fa, dopo aver visitato il paese delle meraviglie, Alice entrò in uno specchio per scoprire il mondo alla rovescia. Se Alice rinascesse oggi (e in Venezuela), non ci sarebbe bisogno di attraversare nessuno specchio; le basterebbe guardare fuori dalla finestra. Eduardo Galeano
1. Il Venezuela è uno dei pochi paesi, se non l’unico, con un regime “dittatoriale” il cui “dittatore” esercita la tirannia dopo aver lasciato l’incarico. Di più: essendo dittatore, organizza un auto-golpe: nel mese di gennaio 2017, l’Assemblea Nazionale, con il voto maggioritario della rappresentanza dell’opposizione al governo nazionale (la maggioranza del Parlamento è in mano all’opposizione dopo le ultime elezioni parlamentarie, ndr) ha deciso che il presidente Nicolás Maduro aveva abbandonato l’incarico di Presidente; un mese più tardi, gli stessi rappresentanti deputati convennero che eravamo in presenza di una dittatura guidata dal Presidente della Repubblica (lo stesso che secondo loro aveva lasciato l’incarico un mese prima). Un mese più tardi, essendo già “dittatore” in carica, secondo gli stessi rappresentanti deputati, il presidente ha fatto un colpo di stato.
2. Tra il 1958 e il 1998, in 40 anni, si sono svolte 24 elezioni, in media 1 processo elettorale ogni 2 anni. Dal 1999 (anno in cui fu eletto Hugo Chávez, ndr), in 18 anni, ci sono state 25 elezioni, compresi i referendum costituzionale e il referendum revocatorio (il Venezuela è l’unico paese al mondo che prevede in Costituzione, che il popolo possa revocare il proprio presidente a conclusione della metà del mandato presidenziale, ndr); in pratica, in questi 18 anni ci sono stati uno o due processi elettorali all’anno. Dal 2013 ad oggi cioè negli ultimi 4 anni, ci sono state 3 elezioni. Secondo gli esponenti che attualmente fanno opposizione al governo nazionale, a partire dal 1999 i venezuelani sono stati sottoposti ad un regime dittatoriale, sempre più tirannico, soprattutto dopo il 2013.
3. Delle oltre 1.000 emittenti radio e televisive alle quali il governo ha concesso il permesso di operare nell’etere, il 67% sono private, il 28% sono nelle mani delle comunità e il 5% sono di proprietà dello Stato. Dei 108 giornali quotidiani che ci sono, 97 sono privati e 11 pubblici. Il 67% della popolazione venezuelana ha Internet. Secondo gli esponenti politici che attualmente fanno opposizione al governo nazionale, in Venezuela non c’è libertà di espressione.
4. Il Presidente della Repubblica, nel pieno esercizio delle sue funzioni nell’arco del mandato presidenziale che dura 6 anni, di fronte ad atti di violenza organizzati da esponenti locali alla ricerca di destabilizzazione economica, sociale e politica, ha chiesto un dialogo per la pace ai settori dell’opposizione. L’opposizione rifiuta questo appello, preferisce promuovere la violenza nelle strade. Il presidente è un tiranno e dittatore, i democratici sono quelli dell’opposizione.
5. Tutte le organizzazioni politiche (i partiti) si trovano in una fase di cambiamento e di rinnovamento. Processo portato avanti da uno dei cinque poteri pubblici costituiti, il Consiglio Nazionale Elettorale. Tutti hanno risposto alla chiamata per il rinnovamento. Sono alle porte le elezioni regionali e comunali. Nel frattempo, i leader e i seguaci dell’opposizione gridano: siamo in una dittatura!
6. In Venezuela si stanno violando tutti i diritti umani, dobbiamo applicarle la Carta Democratica Interamericana. Ciò è quanto affermava a Washington, Luis Almagro, Segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA, ndr). Allo stesso tempo, a Ginevra, le Nazioni Unite approvavano a grande maggioranza l’esame periodico universale presentato dal governo del Venezuela. L’esame ha lo scopo di monitorare la situazione dei diritti umani in ognuno dei 193 paesi membri di questa organizzazione.
7. L’estrema destra, che fa opposizione al governo nazionale, finanzia e promuove atti di violenza e di terrorismo: blocca le strade, i grandi viali e le principali arterie viarie; conduce attentati contro scuole e strutture sanitarie (pubbliche, ndr); in un atto fascista, terrorista e demenziale, si sono avvalsi di mercenari per assediare e dare fuoco all’Ospedale Materno Infantile “Hugo Chávez Frias” di El Valle, che ha dovuto essere evacuato dei 58 neonati e delle gestanti presenti asfissiate dal fumo. Secondo questi esponenti dell’opposizione politica, la responsabilità è del governo nazionale per aver tenuto sotto controllo la situazione, per aver disperso i mercenari e per aver evacuate i bambini e le donne.
8 V’è una carenza di alcuni prodotti alimentari, medicine e prodotti di igiene. Le aziende responsabili della produzione, dell’importazione e della distribuzione, le grandi multinazionali, hanno ricevuto da parte del governo nazionale, valuta a tariffa preferenziale (per facilitarne la produzione, l’importazione o la distribuzione, ndr); hanno ricevuto la materia prima a prezzi agevolati; il prezzo dei loro prodotti è aumentato in quasi il 4.000% in meno di un anno (2016); il popolo venezuelano fa lunghe code per l’acquisto di questi prodotti. La merce manca ancora sugli scaffali. In Venezuela questo non si chiama inefficienza delle imprese private, ma si chiama “fallimento del modello socialista”.
9. Anche se il prezzo è aumentato del 3.700% (aumentata da 19.00 bolivar marzo 2016 a 700,00 bolivar a dicembre), una cifra molto superiore alla inflazione annuale, centinaia di clienti fanno lunghe file per comprare la farina arepa mais precotto (il pane dei venezuelani). I proprietari delle aziende, vedendo tutti i loro clienti facendo lunghe file per comprare la loro marce, hanno risposto diminuendo la produzione di farina dell’80%.
10. Ascoltate i talk show e i programmi di opinione delle radio, in particolare quelli con posizione manifestamente contrario al governo nazionale: “Siamo nella peggiore crisi economica, abbiamo bisogno di aiuti umanitari, stiamo morendo di fame, senza cibo, chiediamo che si apra un canale umanitario”. Poi si sente: “E adesso la pubblicità … vi invitiamo a visitare il ristorante “X” qui potrete degustare varietà di carne e pesce, deliziosi dessert, ci trovate sulla strada tale, portate tutta la famiglia in questo fine settimana” … “Caro amico, cara amica, state andando in vacanza nella settimana di Pasqua? Non dimenticate di fermarvi al supermercato “Y”, ci troverete tutto ciò che cercate per varietà e freschezza, a prezzi buoni, per godervi una bella vacanza e relax, come vi meritate”. Fine della pubblicità, ricomincia il talk show: “Torniamo a parlare con il nostro ospite di oggi, un esperto di economia, e continuiamo a parlare della necessità urgente di aprire il canale umanitario in Venezuela per mancanza di cibo.”
11. Gli ultimi 4 anni gli agricoltori hanno rifornito di frutta, verdura, ortaggi, il popolo venezuelano. Si tratta di piccoli produttori rurali, senza molta capacità di sopportare situazioni economiche e finanziarie difficili. Le grandi aziende nazionali e multinazionali agro-alimentari, i grandi monopoli e oligopoli con capacità di cartolarizzazione e certamente con grande forza finanziaria, non hanno rifornito la gente pur avendo ricevuto sovvenzioni sia di materie prime che di valuta tariffaria preferenziale.
12. Tra il 1980 e il 1998, sotto il sistema capitalista neoliberale, la povertà aumentava a ritmo incalzante parallelamente alla crescita economica. Nel 1999, con l’adozione popolare di una nuova Costituzione, cambia il modello economico e sociale verso uno di giustizia sociale; da quell’anno gli aumenti di produzione implicano la riduzione della povertà. Per alcuni venezuelani invece è fallito il modello socialista, quello che è stato adottato nel 1999.
13. La principale compagnia statale venezuelana Petroleos de Venezuela fornisce il 95% di valuta estera il paese, l’altro 4% dipende da altre aziende statali. Le imprese private generano il restante 1%. In Venezuela, le imprese private sono efficienti e di successo, lo stato inefficiente.
14. In Venezuela, il valore della valuta sul mercato illegale è il marcatore dei prezzi interni dell’economia. Quando vengono manipolati intenzionalmente e in modo sproporzionato quei valori nei mercati illegali ciò produce l’inflazione. Il governo, di fronte all’inflazione indotta, per proteggere il potere d’acquisto della classe operaia, ha decretato aumenti salariali. Il responsabile dell’inflazione è il governo per aver aumentato i salari e non i terroristi dell’economia che hanno manipolato del 38.732% il cambio illegale dal 2013 ad oggi.
15. La produzione nazionale pro capite in Venezuela negli ultimi 4 anni è, in media, del 9% maggiore rispetto agli ultimi 30 anni. Il tasso di disoccupazione è storicamente il più basso degli ultimi 30 anni, il 6,6%. Il Venezuela è nella peggiore crisi e caos economico.
16. Le principali industrie nel settore farmaceutico, quelle importatrici, che producono e distribuiscono oltre il 90% dei medicinali e delle forniture chirurgiche in Venezuela, hanno ricevuto da parte del governo nazionale ad un tasso preferenziale circa US $ 1.660 milioni nel 2008 per importare questi beni. Nel 2015 hanno ricevuto 1.789 milioni US $ (più che nel 2008). Nel 2008 non vi era alcuna carenza di medicinali, nel 2015 sì. Il responsabile della carenza di medicinali è il governo.
17. La Repubblica ha ripagato più di 60 miliardi di US $ di impegni del debito estero nel corso degli ultimi 4 anni. Lo ha fatto in modo completo e tempestivo. Il Venezuela è classificato come il paese con il più alto rischio finanziario del mondo.
18. Citibank ha improvvisamente deciso di chiudere i conti bancari del governo nazionale attraverso i quali avvenivano i pagamenti e i trasferimenti per far fronte agli impegni finanziari e commerciali fatti all’estero. Il motivo è che lo Stato venezuelano è molto rischioso. Citibank non ha chiuso i conti dei privati. Forse lo Stato venezuelano è molto rischioso perché ha le principali riserve di petrolio in tutto il mondo, le seconde di gas, di acqua potabile, coltan, diamanti, oro e di molte altre risorse. Tale situazione sembra implicare un alto rischio per Citibank.
19. Nella sala Ayacucho di Palazzo di Miraflores, sede del potere esecutivo, un 12 aprile del 2002, si è autoproclamato come presidente della Repubblica, Pedro Carmona Estanga, dopo aver organizzato un colpo di stato contro il presidente Hugo Chávez. Durante l’evento di auto-proclamazione, venne letto il seguente decreto: “Sono sospesi dalla carica di deputato i deputati principali e supplenti dell’Assemblea Nazionale (il Parlamento, ndr), sono destituiti dalla loro carica, il presidente e gli altri giudici della Corte Suprema e il Procuratore generale della Repubblica, il Controllore Generale della Repubblica, il Difensore Civico e i membri del Consiglio nazionale elettorale”. I presenti alla cerimonia in cui furono dissolte per decreto tutte le autorità pubbliche costituisce la più grande offesa alla Costituzione gridarono eccitati: “libertà e democrazia”.
20. Coloro che gridavano “libertà e democrazia!” il 12 Aprile 2002 nella Ayacucho Hall, hanno approvato oggi il presunto abbandono della carica di Presidente della Repubblica. Ora stanno gridando “Abbasso il dittatore!”, riferendosi al presidente costituzionalmente eletto con la maggioranza dei voti del popolo venezuelano. Agli occhi di alcuni, questi sono i democratici.
21. Si ascolta da alcuni venezuelani un po’ confusi o male informati: “Speriamo che il Comando Sud degli Stati Uniti finisca per prendere la decisione di invaderci, così finisce questo modello fallito, e il paese tornerà a prosperare”. Iraq, Libia e Siria, per citarne alcuni bombardati e invasi dagli Stati Uniti, si trovano ancora in guerra, non hanno prosperato, sono distrutti. Ci sarà qualche esempio di un paese invaso dagli Stati Uniti che ha prosperato?
22. Il Venezuela è una minaccia straordinaria e insolita per gli interessi degli Stati Uniti. Questo decretò Barack Obama, presidente dell’impero e della grande potenza militare mondiale, responsabile di invasioni e di guerre.
I patrioti venezuelani, persone di pace, insistono sul fatto che è il contrario.
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