Attilio Folliero, Caracas 26/03/2015
Leggasi anche i seguenti articoli:
- USA in "emergenza nazionale" contro il Venezuela
- G77+ China exige a Obama derogar decreto contra Venezuela
- Unasur: Obama deroghi il decreto anti-Venezuela
- Letter to the people of the United States: Venezuela is not a threat
FIRMA QUI
Il governo del Venezuela ha lanciato una campagna comunicazionale a livello internazionale denominata "Obama, deroga el decreto ya", per esigere al presidente Obama di ritirare il decreto emanato lo scorso 5 marzo, con cui ha dichiarato il Venezuela una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli USA.
Il governo del Venezuela ha lanciato una campagna comunicazionale a livello internazionale denominata "Obama, deroga el decreto ya", per esigere al presidente Obama di ritirare il decreto emanato lo scorso 5 marzo, con cui ha dichiarato il Venezuela una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli USA.
La Campagna ha per obiettivo la raccolta di 10 milioni di firme.
Le firme saranno consegnate direttamente ad Obama durante il VII Summit delle Americhe, che si svolgerà il 10 e 11 Aprile a Panama.
Le firme saranno consegnate direttamente ad Obama durante il VII Summit delle Americhe, che si svolgerà il 10 e 11 Aprile a Panama.
Le principali piazze del Venezuela, in particoilare le piazze Bolivar di ogni città, sono subito state invase da migliaia di cittadini di ogni tendenza politica. Stanno firmando anche coloro che non appoggiano il governo; hanno firmato anche alcuni deputati di opposizione. Fino ad oggi sono state raccolte oltre 4 milioni di firme.
Tutti i cittadini venezuelani, senza distinzione di colore politico, sono consapevoli della gravità della minaccia che arriva da Washington; tutti sono informati del fatto che tutte le volte che gli USA hanno emesso un simile decreto contro un paese hanno poi provveduto ad aggredirlo militarmente o con sanzioni e boicottaggi economici.
La lista delle aggressioni militari e non degli USA verso altri paesi è lunghissima ed inizia fin dai tempi della guerrra d'indipendenza, quando aggrediscono le popolazioni dei territori confinanti. Ricordiamo le principali aggressioni del dopoguerra: Cina (1945-1946), Grecia (1947-1949), Filippine (1946, 1989 e 2002), Corea (1950-1953), Iran (1953), Guatemala (1954, 1960 e 1967), Indonesia (1958), Vietnam (1959-1975), Cuba (1961; il boicottaggio economico iniziato allora, continua ancora oggi), Brasile (1964), Panama (1964 e 1989), Indonesia (1965), Repubblica Dominicana (1965), Oman (1970), Chile (1970-1973), Uruguay (1973), Timor Orientale (1975-1999), Argentina (1976), Plan Condor (1970-1980 in vari paesi dell'America Latina: Cile, Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Bolivia, Ecuador, Peru, Colombia e Venezuela), El Salvador (1980), Nicaragua (1980-1988), Granada (1983), Libano (1983), Libia (1986 e 2011), Iraq (1990, 1998 e 2003), Somalia (1993), Haiti (1994 e 2004), Bosnia ed Erzogovia (1995), Afganistan (1998 e 2001), Sudan (1998), Jugoslavia (1999).
Oltre alle aggressioni vere e proprie, con invasioni militari o sanzioni e boicottaggi economici ci sono le operazioni segrete che hanno portato a colpi di stato o hanno favorito l'ascesa di determinati gruppi politici o hanno impedito l'arrivo al governo dei partiti di sinistra.
Oltre alle aggressioni vere e proprie, con invasioni militari o sanzioni e boicottaggi economici ci sono le operazioni segrete che hanno portato a colpi di stato o hanno favorito l'ascesa di determinati gruppi politici o hanno impedito l'arrivo al governo dei partiti di sinistra.
Tutti sanno che le bombe non distinguono tra cittadini a favore o contrari al governo; anche i più squallidi seguaci del capitalismo e degli USA sanno che in caso di bombardamenti, le bombe possono cadere anche sulle loro teste.
Chi vive fuori del Venezuela può firmare presso i consolati, sparsi ovunque nel mondo o per Internet, al sito: www.obamaderogaeldecretoya.org.ve/registroLey/.
Per un blog è molto importante che il lettore faccia lo sforzo di cliccare sui tasti social "Mi piace", "Tweet", “G+”, etc. che trovate qui sotto o a lato. Grazie
Anche in Italia è in corso la raccolta delle firme contro il decreto di Obama. Di segutio alcune foto delle manifestazioni di solidarietà al Venezuela a Lecce, a Ravello ed a Napoli.
Manifestazione di solidarietà col Venezuela all'Università di Lecce (24/03/2015)
Lecce: Giuseppe Angiuli e la Console Amarilys Gutierrez Graffe
Solidarietà col Venezuela dal Comune di Ravello: nella foto anche Emilio Lambiase e la Console Amarilys Gutierrez Graffe
La Console Amarilys Gutierrez Graffe
Era presente anche il nostro amico Alvaro Uzcategui
Raccolta firme a Napoli
_________________________
Para un blog es muy importante que el lector haga el esfuerzo de clicar en los botones sociales "Me gusta", "Tweet”, “G+”, etc. que están por debajo o a lado. Gracias.
Belle foto, solo che qui, in cubazuela le firme le prendono con la FORZA, minacciando e LICENZIANDO chi non vuole firmare, o facendo firmare i BAMBINI, o oBBLIGANDO i dipendenti pubblici altrimenti li licenziano in tronco in barba alla stessa legge che lo impedisce, tanto i rossi fanno come gli pare, oBBLIGANDO i pensionati a frimare altrimenti non gli vendono il pezzetto di pane o un pollo, e cosi' via schifosamente facendo. BELLA DEMOCRAZIA, in questo modo altro che 10 milioni di firme, dato che nessuno controlla (il cne e' rojo rojito) ogni chabestia puo' firmare per cento,,, saludos
ResponderEliminarPoteva mancare il commento dell'italiano liberista, globalista, filo statunitense ed anticomunista? Non poteva certamente mancare ed infatti è arrivato. Prima di tutto in questa raccolta delle firme il CNE (Consiglio Nazionale Elettorale) non c'entra niente. Questo tipo di raccolta firme non è regolata da nessuna legge e non necessita di controlli. Le firme sono raccolte liberamente da partiti, organizzazioni e cittadini senza necessità di alcun controllo. Tra l'altro sono impegnati in questa raccolta anche partiti e cittadini di opposizione. Cito a titolo di esempio il caso del deputato di opposizione Ricardo Sanchez. Vedasi il video di fonte "La Patilla", che lo accusa di aver saltato la talanquera! https://www.youtube.com/watch?v=T-6dj_V_f5c Ricardo Sanchez era e rimane uno "squallido" oppositore, però come tanti cittadini di destra condanna il decreto di Obama e la possibile invasione militare al Venezuela. Se lei crede che una bomba statunitense e' talmente intelligente da distinguere tra chavisti ed oppositori fa bene a non firmare e sperare in una invasione. Personalmente conosco gente (anche familiari), pensionati ed impiegati pubblici che hanno deciso di non firmare perchè avversano ogni cosa provenga dal governo. Nessuno di loro è stato obbligato a firmare e nessuno è stato licenziato. Signor Anonimo (anche se si firma kocis2013 è un anonimo) se lei mi fornisce il nome di una sola persona licenziata perchè si è negata a firmare io l'appoggio in tutte le istanze per farla riassumere. Mi presenti anche un solo impiegato pubblico obbligato a firmare. Faccia dei nomi! Lei ne parla come se esistessero molti, quindi non dovrebbe esserle difficile fornire qualche nome. Saludos anche a te
EliminarChe peccato! Essere definito folostatunitense e peggio anticomunista mi fa male per le tante battaglie contro le basi nato in Italia. Quello che e' certo e' che sono anti dittature, di qualsiasi colore e soprattutto anti CORROTTI perche' il decreto Obama e' in definitiva questi, anti corruzione. In quanto ai nomi, spiacente non soy SAPO
Eliminar