Coordinamento Nazionale S.I. COBAS, 23/12/2015
Comunicato stampa
I simpatizzanti dei COBAS presenti in Venezuela esprimono solidarietà agli aggrediti e condannano le intimidazioni in atto contro gli operai che lottano per i propri diritti (*)
Nella notte fra martedì 22 e mercoledì 23 dicembre si è verificato un fatto gravissimo presso il magazzino GLS sito a Montale (Piacenza). Quattro lavoratori iscritti al S.I.Cobas sono stati aggrediti con armi improprie (spranghe, sedie..) da 8-10 colleghi iscritti al sindacato CGIL per motivi ancora da accertare ma che dalle dichiarazioni degli aggrediti risultano essere riconducibili alla frustrazione degli iscritti al sindacato confederale in seguito agli abbandoni subiti in favore del S.I.Cobas nelle ultime settimane. Gli aggressori iscritti ai confederali sono stati dipinti dai colleghi di lavoro come individui dai tratti fortemente opportunistici al servizio della committenza.
Tutti e quattro gli aderenti al S.I.Cobas, dopo essere stati aggrediti, sono stati trasportati al pronto soccorso e uno di loro risulta versare in gravi condizioni di coma, in lotta fra la vita e la morte.
Si tratta di un fatto senza precedenti, che segnala il livello di isteria raggiunto dalle organizzazioni confederali a fronte della travolgente cavalcata nel settore logistica-trasporti del sindacato di base S.I.Cobas, che ha restituito dignità e diritti alla classe operaia piacentina.
In attesa che le autorità di polizia e giudiziarie procedano agli accertamenti del caso, il sindacato S.I.Cobas si è mosso per tutelare i propri aderenti sin dalla notte della vile aggressione, interrompendo il lavoro per un’assemblea di discussione al termine della quale si è deciso di dimostrare senso di responsabilità rientrando tutti al lavoro, ma riproponendosi di battere tutte le strade possibili per evitare il ripetersi dell’accaduto.
Proprio la sera di lunedì 21 la CGIL aveva organizzato un’iniziativa sul tema della legalità insieme a varie associazioni poliziesche e sigle padronali del mondo della logistica. Pur essendo consapevoli che non si può attribuire questo episodio all’intera organizzazione della CGIL, vogliamo però sottolineare la stridente contraddizione fra un volto esibito e la misera realtà dei fatti, da cui si deriva una precisa responsabilità politica per eventi che rimandano alla più becera e cieca violenza di memoria fascista contro chi osa ribellarsi ai diktat padronali.
Ma la classe operaia, che a Piacenza si organizza nelle fila del S.I.Cobas, non si lascerà intimidire e porrà in essere tutte le iniziative legali, sindacali e di autodifesa operaia necessarie a tutelare il diritto al lavoro, alla sicurezza e a contrastare tali atteggiamenti di stampo para-mafioso. Se necessario, arriveremo a mobilitare l’intera struttura nazionale e i numerosi solidali al fine di mettere in sicurezza il magazzino GLS di Piacenza da tali individui, che speriamo in ogni caso di vedere scaricati quanto prima dal sindacato confederale per manifesta indegnità.
Il coordinamento Nazionale S.I.Cobas
Il coordinamento provinciale di Piacenza S.I.Cobas
(*) Foto Archivio Attilio Folliero di Simpatizzanti dei COBAS in Venezuela presenti alla manifestazione del 26/11/2006 a Caracas
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