Attilio Folliero,
Caracas 04/12/2015
Il
6 dicembre, tra poche ore, in Venezuela si vota per eleggere il nuovo Parlamento.
Nelle precedenti elezioni del 2010, la coalizione di partiti che appoggia il governo
aveva 98 deputati sui 165 totale, ossia il 59,39%; l’opposizione disponeva
invece di 65 deputati, overo il 39,39%; 2 deputati erano indipendenti.
Il
Venezuela ha una popolazione di poco inferiore ai 31 milioni di abitanti, dei quali 19.504.106 cittadini sono iscritti nel
registro elettorale. L’elezione si basa su un sistema elettorale misto,
maggioritario e proporzionale. In questa elezione saranno eletti 167 deputati,
dei quali 113 col sistema maggioritario e 51 col sistema proporzionale; a
questi 164 si aggiungeranno 3 deputati eletti, col sistema maggioritario, in
rappresentanza degli indigeni.
I 113 deputati eletti col sistema maggioritario
usciranno da 87 colleggi, dei quali alcuni sono uninominali, ossia prevedono
l’elezione di un solo deputato, altri sono plurinominali, ossia contemplano
l’elezione di 2 o 3 deputati.
Dalla complessità del voto, ne scaturisce
l’estrema difficoltà di effettuare sondaggi e previsioni. I sondaggi elettorali
dunque sono poco affidabili; alcune società parlano di una vittoria dell’opposizione
con il 60% ed oltre dei voti. In realtà questi sondaggi, come quello di Keller y Asociados fin dal 1998 riportano lo stesso dato e
puntualmente vengono smentiti dai risultati reali; infatti, dal 1998 ad oggi i
partiti del blocco di sinistra hanno sempre vinto, con l’unica eccezione della
riforma costituzionale del 2007, quando l’opzione appoggiata dai partiti di opposizione
vinse con il 50,7%.
In conclusione questi sondaggi sono poco
affidabili, anche se fanno il giro del mondo, cioè sono quelli riportati nei
giornali di tutto il mondo e si comprende bene il fine: screditare il Venezuela;
dopo ogni elezioni, dal 1998 in poi, i partiti di opposizione gridano
all’imbroglio, che la vittoria dei partiti di sinistra è stata ottenuta grazie
ad una manipolazione. Si è sempore verificato e succederà anche quest’anno.
Più sobri appaiono i sondaggi di altre società
meno parzializzate, come la Hinterlaces
diretta da Oscar Schemel, un professionista riconosciuto e rispettato da tutti
in Venezuela; ha un programma tutto suo nella televisione Globovision,
intitolato “Analisis situacional”; Globovision come è noto a tutti è
una TV di destra, di proprietà dell’oligarchia economica e vicina alle posizioni
dei partiti di opposizione.
In
definitiva, pur con tutte le difficoltà, il blocco dei partiti che appoggiano
il governo dovrebbe vincere, o comuqnue al momento sembra in vantaggio.
Affermiamo ciò non in base ad un sondaggio, ma sul fatto che il "Gran Polo
Patriotico", ossia il blocco di partiti che appoggia il governo, durante la
campagna elettorale ha adottato un metodo denominato “1 x 10”, ossia ognuno dei
militanti ha l’obiettivo di ricercare e annotare il nome di 10 persone che
voteranno per la coalizione di sinistra; oltre al nome, al cognome, al numero
della carta d’identità viene annotato anche il numero di telefono; quindi queste
persone che certamente andranno a votare per il “Polo patriottico” vengono
annotatte e contate; il numero di coloro che votano per il polo
patriottico è visibile in Internet ed è aggiornato continuamente in tempo
reale.
Prima di essere inserito nella base
dei dati, come votante certo per uno dei partiti della coalizione di governo,
viene effettuato un ultimo controllo telefonico.
In
questo modo il numero di questa base di dati rispecchia il numero di
votanti in favore della coalizione di governo.
Aggiungiamo
che è assolutamente impossibile registrate due volte lo stesso nominativo perché la
registrazione avviene tramite numero di carta d’identità, un numero univoco assegnato ad ogni persona; pertanto se un nominativo già registrato apparisse nell’elenco
“1x10” di un secondo militante, non potrebbe mai essere inserito una seconda
volta, ma verrebbe automaticamente scartato.
In
questo modo i partiti della coalizione, i militanti e tutti gli elettori sanno
benissimo qual è indicativamente il numero di voti che prenderà la coalizione
di sinistra.
Chi fornisce il proprio nome ed
accetta di essere inserito in questa base di dati è sicuramente un militante,
una persona che pubblicamente esprime la propia opinione política. Accanto
a questi militanti ci sono altre persone che pur votando per uno dei partiti di
sinistra non rende pubblico, per motivi personali, le proprie idee politiche.
Una
persona che per esempio vive in un palazzo dove tutti sono di destra o svolge
un’attività lavorativa in cui tutti sono di opposizione, magari preferisce
nascondere le proprie idee per non avere problemi coi i vicini o con i colleghi di lavoro e pertanto neppure fornisce
il proprio nominativo in questa operazione. Quindi tale dato rappresenta il
numero minimo di voti certi.
Al
momento di scrivere questo articolo, il numero dei cittadini che hanno
espresso l’intenzione di votare per i partiti della sinistra ascende a
6.640.344, in pratica il 34% degli aventi diritto al voto. E’ in sostanza il
nocciolo duro del “chavismo”.
In definitva i partiti della sinistra prenderanno tra 6,5 e 7 milioni di voti. Considerando un astensionismo tra il 30% ed il 40%, ovvero tra 6 e 7 milioni di persone che non andranno a votare, se ne deduce che le opposizioni prenderanno tra 5,5 e 7 milioni di voti.
In definitva i partiti della sinistra prenderanno tra 6,5 e 7 milioni di voti. Considerando un astensionismo tra il 30% ed il 40%, ovvero tra 6 e 7 milioni di persone che non andranno a votare, se ne deduce che le opposizioni prenderanno tra 5,5 e 7 milioni di voti.
A
questo punto bisogna conisderare due
fattori molto importanti:
1) Nella
scheda elettorale di ogni circocrizione, che ricordiamo è elettronica, gli
elettori trovano l’elenco di tutti i partiti partecipanti, però mentre i differenti
partiti di sinistra presentano tutti gli stessi candidati, i partiti di
opposizione presentano candidati differenti e vari partiti di opposizione
si considerano indipendenti;
2) I
partiti di opposizione, in particolare “Primero justicia”, partito della destra
più estrema e primo partito di opposizione concentra i propri voti nelle zone
più ricche delle grandi città; in alcune di queste circoscrizioni storicamente
prendono fino al 90% dei voti.
In
definitiva, i partiti di opposizione concentrando i propri voti nelle zone
ricche, per esempio nell’est di Caracas e presentandosi separati in molti
collegi elettorali, trattandosi appunto di elezione col sistema maggioritario, finiranno per perdere nella maggior parte dei collegi e quindi la coalizione di governo dovrebbe conquistare la maggioranza dei seggi.
Per
avere un’idea di quanti siano i partiti iscritti ed i loro candidati invito a
visionare la scheda elettorale della Prima circoscrizione di Caracas (cliccare). Da questa scheda si evince che i partiti
presenti sono ben 36, dei quali 16 appoggiano il governo del
presidente Maduro e 20 sono di opposizione; però, mentre i 16 partiti di
sinistra propongono tutti gli stessi candidati, degli altri 20 partiti molti propongono
candidati propri.
Nel sito del CNE sono riportate le schede elettorali di
tutti i collegi, stato per stato. In ogni collegio si ha in pratica la stessa
situazione vista sopra, con partiti della coalizione di sinistra uniti nel
proporre gli stessi candidati e quelli di destra divisi.
In conclusione anche se la vittoria dei partiti di sinistra non è proprio scontata, appare probabile.
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