jueves, 24 de marzo de 2016

Stragi di Bruxelles: registi, aiuto registi, attori e comparse

Stefano Zecchinelli, L'interferenza, 22/03/2015

La capitale belga, Bruxelles, è nuovamente sotto attacco terroristico. Alle otto del mattino, un kamikaze si è fatto esplodere all’aeroporto internazionale Zaventem, mentre, un’ora dopo, sono scoppiati degli ordigni in metropolitana tra le fermate di Maelbeek e Schuman, nei pressi delle istituzioni comunitarie. I media locali, dopo le ore 13, hanno riferito che il bilancio è di 34 morti (1).

L’attentato è stato rivendicato da Daesh, mentre – sempre a Bruxelles – pochi giorni fa è stato arrestato Salah Abdeslam, ultimo degli attentatori parigini, il quale, fra lo stupore dei servizi d’intelligence, s’era trasferito a 300 metri dalla sua precedente abitazione: “Salah è rimasto tra noi per mesi, attraversando indisturbato le frontiere”, commenta Alberto Negri con un interessante articolo scritto, a caldo, subito dopo la diffusione della notizia (2).


Il giornalista de Il Sole 24 Ore, più acuto di molti altri suoi colleghi, tocca un aspetto importante della questione: “L’Europa deve rendersi conto che il terrorismo vive tra noi, che vittime e carnefici stanno gli uni accanto agli altri, che non si tratta di episodi isolati, che hanno radici profonde tra le guerre mediorientali e nei conflitti che percorrono lo stesso continente”. Nello stesso modo – aggiungo – l’Europa è fra i responsabili della catastrofe in corso. Ognuno raccoglie quel che semina, perciò la mia domanda è questa: quanto è costato ai paesi europei il sostegno alle politiche megalomani e guerrafondaie portate avanti da Usa, Israele e Arabia saudita?

Se gli imperialismi statunitense ed israeliano hanno inflitto profonde ferite e sofferenze ai popoli musulmani, Casa Saud – col plauso americano e israeliano – ha dirottato la voglia di riscatto del mondo arabo sul binario morto del settarismo. Nelle stesse metropoli occidentali il disagio sociale e l’emarginazione, prodotto diretto delle politiche neoliberiste, sono state “bilanciate” dai grandi ‘’venditori di oppio’’ con lo scialle: i santoni wahhabiti, (falsi) religiosi sul libro paga delle petromonarchie. Come mai i governi capitalisti europei hanno lasciato le mani libere ai predicatori della ‘’guerra santa’’ ?

La verità è che molti ragazzi cadono nella rete del jihadismo non per ‘’eccesso di Islam’’, ma – al contrario – per ‘’carenza di Islam’’: l’arretratezza culturale unita alla fragilità sociale, hanno aperto la strada ai centri coranici patrocinati dai sauditi. I ragazzi delle periferie nord-europee hanno trovato – per disgrazia – nella ‘’moschea’’ un diversivo rispetto all’organizzazione politica e sindacale oppure agli stessi movimenti di sinistra. Il jihadismo avanza un po’ come la ‘’vecchia’’ mafia: là dove la sinistra e l’impegno sociale arretrano è abilissimo ad infiltrarsi, disimpegnando i giovani e sostituendo il conflitto di classe con la vile guerra fra bande.

Bahar Kimyongur, studioso attento di quella che lui ha chiamato l’eurojihad, pone una domanda di estrema importanza che, in una situazione come questa, è bene riproporre: ‘’Il rapimento dei nostri giovani da parte delle reti terroriste deve spingerci a porci un’altra domanda più filosofica: in un sistema come il nostro dove il denaro è dio, dove i sogni altruisti sono fuori moda, se non tabù, dove si fa politica o si coltivano progetti umanitari non più per ideale ma per fare carriera e arricchirsi, dove la rivolta anche solo verbale contro l’ingiustizia viene sistematicamente criminalizzata, come si può sperare di reprimere tra i nostri giovani la tentazione di diventare gli eroi di una causa mostruosa?’’ (3)

Cos’ha fatto il neoliberismo se non pauperizzare milioni di persone, rendendo l’esistenza invivibile a popoli definiti ‘’di scarto’’ ? I santoni cattointegralisti, wahhabiti o talmudisti sono i pompieri di cui le potenze imperialistie si servono per trasformare ‘’giovani contestatori’’ in ‘’parassiti politici’’ labili di mente. Questa è la base, politica ed ideologica, del terrorismo ‘’religioso’’ odierno.

Le responsabilità statunitensi e l’ombra di Hillary Clinton…

L’imperialismo nord-americano ha le maggiori responsabilità: i suoi tentativi di balcanizzazione del Medio Oriente dovrebbero, quanto meno, essere noti a tutti. L’attivista africano Kemi Seba ha immediatamente pronunciato un efficace atto d’accusa contro le oligarchie occidentali, vero rovescio della medaglia degli uomini di Al Bagdadi: ‘’Pendant que nous vivons en toute quiétude en Occident, les dirigeants bombardent et tuent des civils chaque jour par milliers au Moyen Orient.Ce que nous découvrons avec effroi , est depuis des années devenu une norme pour les civils de nombreux pays orientaux. Cela fait mal, mais c’est une réalité. Cinglés de DAESH, ou cinglés OLIGARQUES D’OCCIDENT, 2 facettes d’une même pièce.Ce sont VOS GUERRES qui créent NOS MORTS. Morts d’innocents, en Occident, en Afrique ou au Moyen Orient’’ (4). Chi finanzia ( ed arma ) i vertici di Daesh, Al Qaeda o Boko Haram ? Casa Saud, Erdogan, ma non solo: tutti noi sappiamo che il gioco non finisce a Riyad o ad Ankara.

Gli ultimi documenti declassificati da Wikileaks non lasciano spazio al dubbio: Hillary Clinton – ora è ufficiale – è la madrina di Al Bagdadi.

Quali sono gli obiettivi della “Regina del Caos”?

«Più in là, Israele e gli Stati Uniti potrebbero riuscire a sviluppare una visione comune in vista del momento in cui il programma iraniano si dimostrerà così pericoloso da giustificare un’azione militare. In questo momento, è la combinazione dell’alleanza strategica tra l’Iran e la Siria e il costante progresso del programma di arricchimento nucleare iraniano a portare i leader israeliani a immaginare un attacco a sorpresa – se necessario anche nonostante le obiezioni di Washington».

«Con Assad rovesciato e l’Iran non più in grado di minacciare Israele per procura, è possibile che gli Stati Uniti e Israele possano concordare linee rosse per il momento in cui il programma iraniano avrà varcato una soglia non più accettabile. In breve, la Casa Bianca può allentare la tensione che si è sviluppata con Israele riguardo l’Iran facendo la cosa giusta in Siria».

«La rivolta in Siria dura ormai da più di un anno. L’opposizione non sta arretrando e il regime non vuole accettare una soluzione diplomatica dall’esterno. Con la sua vita e la sua famiglia a rischio, solo la minaccia o l’uso della forza potrà far cambiare idea al dittatore siriano Bashar Assad» (5).

Quindi gli Usa – o meglio Hillary Clinton e le potenti lobby che la sostengono – hanno fomentato la guerra settaria, sciiti contro sunniti, per disintegrare i paesi arabi indipendenti. Il terrorismo jihadista? Per questi signori è un effetto collaterale che farà soltanto del bene all’Europa: non è un caso che i governi del vecchio continente, utilizzando l’alibi della sicurezza, si accingono ad abolire definitivamente le Costituzioni antifasciste andando verso un Patriot Act ‘’all’americana’’. Il vero giornalismo d’inchiesta verrà imbavagliato e l’80 % della popolazione si troverà privo di antidoti nei confronti della propaganda di guerra dei ‘’nostri’’ sciagurati governanti.

Sulla base delle rivelazioni di Wikileaks possiamo ritenere Hillary Clinton e il suo entourage politico come i responsabili morali delle stragi di Bruxelles ? Chi scrive conclude il suo breve intervento con questa ferma convinzione.

Note
  1. http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/22/attentati-bruxelles-la-diretta-esplosioni-aeroporto-e-metro-ministro-gente-ancora-bloccata-media-34-morti-e-136-feriti-isis-rivendica-evacuata-centrale-nucleare-di-liegi-foto-e-video/2569027/
  2. http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-03-22/attentati-bruxelles-fallimento-dell-intelligence-europea-100131.shtml?uuid=AC4iTfsC
  3. http://www.ossin.org/rubriche/169-crisi-siriana-inchieste/1534-belgi-in-siria-ne-mitizzazione-ne-demonizzazione-solo-la-realta
  4. https://www.facebook.com/KemiSebaOfficial/photos/a.10150368683942082.400409.181391612081/10154081542127082/?type=3&theater
  5. http://parstoday.com/it/news/world-i3580-wikileaks_le_mail_della_clinton_e_chi_ancora_in_italia_scrive_di_guerra_civile_in_siria

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