domingo, 5 de junio de 2016

L’ultimo dubbio

Racconto breve di Attilio Folliero


Con la sua piccola immensa nave spaziale era arrivato al limite della conoscenza; sapeva tutto perché aveva viaggiato ovunque, in lungo e in largo. Prima era andato avanti e indietro, su e giù per l’universo intero; aveva macinato miliardi e miliardi di chilometri all’istante; aveva viaggiato per miliardi di anni luce, raggiungendo ogni punto visibile ed invisibile dell’universo.

Poi, aveva cominciato ad andare avanti e indietro nel tempo del nostro universo; ogni istante del presente, del passato e del futuro era stato da lui vissuto.

Quando tutto il nostro immenso universo non aveva più nessun segreto per lui, inizia a viaggiare attraverso gli infiniti universi paralleli. Entra in uno, per uscirne in un altro e poi un altro ancora, fino a quando quelli che all’inizio gli erano sembrati infiniti universi paralleli divennero finiti.

Sapeva tutto, conosceva tutto; poteva dare risposta ad ogni possibile domanda immaginata da qualunque dei miliardi di miliardi di uomini, di esseri viventi intelligenti esistenti nei miliardi di miliardi di pianeti, dei miliardi di universi da lui interamente esplorati e conosciuti in ogni più recondito angolo.

La sua infinita conoscenza gli permetteva di rispondere a tutte le domande, qualunque fosse la sua natura; tutte le inquietudini che per miliardi di anni avevano avuto gli esseri viventi di ogni dove erano sparite in lui.

Viveva senza alcun dubbio, senza nessuno stimolo, annoiandosi nel mare della sua immensa sapienza. Si stava talmente annoiando di fronte al fatto che non aveva più nessuna domanda a cui dare una risposta, che stava pensando al suicidio, a farla finita; la sua vita non aveva senso.

Quando la decisione era ormai presa e stava per mettere in atto il suicidio, improvvisamente lo assalì un dubbio. Era un unico dubbio a cui la sua immensa sapienza non sapeva dare risposta. Più si sforzava, più cercava nel profondo del suo immenso sapere, più capiva che non sarebbe mai stato in grado di rispondere a quell’unico dubbio che lo aveva assalito quando ormai pensava di non avere dubbio alcuno.

Visse altri lunghi anni, sempre cercando disperatamente di dare risposta a quell’unico dubbio; l’ultimo dubbio possibile. Visse demoralizzato i lunghi ultimi anni della sua vita, perché realmente non sapeva dove andare a cercare la risposta. Poteva andare ovunque, ma ovunque andava non trovava riscontro a quell’unica domanda, a quell’unico dubbio.

Morì disperato senza poter risolvere l’ultimo dubbio possibile e immaginabile.

Attilio Folliero

Caracas 04/06/2016
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2 comentarios :

  1. L'inimmaginabile sconcerto del dopo vita, la morte, e l'imperscrutabile senso dell'inizio della vita che spesso diamo per scontato ma di cui ancora oggi non abbiamo scoperto ne lo scopo ne chi o cosa gli ha dato inizio...

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  2. Morì perché non conosceva il dolce sapore dell'epokè, la sospensione del giudizio e ...

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