sábado, 1 de octubre de 2016

Siracusa-Trapani in 12 ore ma per il Governo è prioritario il ponte sullo Stretto

Marcello Greco, Blastingnews 29/09/2016

Perché il ponte sullo Stretto è considerata un'opera strategica e prioritaria? E' dal 1864 che si dà come imminente l'inizio dei lavori per la realizzazione del ponte, dunque pochi anni dopo l'Unità d'Italia. Era un'epoca in cui non c'erano né i traghetti a motore, né aerei. Parliamo di un periodo in cui il motore a scoppio era ancora in fase di studio ed i fratelli Wright, pionieri del volo, non erano ancora nati.

Il collegamento della Sicilia con il resto del mondo avveniva esclusivamente via mare, con natanti certamente non paragonabili a quelli attuali. In 152 anni qualcosa è cambiato. Attualmente la Sicilia ha quattro aeroporti aperti ai voli civili da e per il resto d'Italia, ai quali presto potrebbe aggiungersi quello di Pantelleria che per il momento collega soltanto l'isola con Trapani e Palermo. Il collegamento con la Calabria non è impossibile, non è proibitivo, ma avviene tramite traghetto. Certamente realizzando il ponte si risparmierebbe un po' di tempo ma i problemi principali di mobilità sono all'interno dell'isola.

Siracusa - Trapani a 30 km/h

La pagina Facebook “Terroni di Pino Aprile” ha evidenziato il problema dei collegamenti su linea ferrata. Ad esempio Siracusa-Trapani in treno, 360 km, si percorre in 12 ore, velocità media di 30 km/h. Mentre per fare Roma-Milano, con una distanza di 600 km (quasi doppia), si impiegano meno di 3 ore, alla velocità di 200 km/h. Cioè 4 volte di meno su una distanza quasi doppia e quasi a parità di costi. Ma gli esempi che si possono fare sono tanti. Matera, eletta Capitale europea della cultura 2019, è l'unico capoluogo di regione italiano a non essere servito da FS. La stazione non è stata mai completata e la città resta difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

L'odissea dei pendolari FSE in Puglia

I pendolari pugliesi delle Ferrovie Sud Est (FSE) sono costretti a delle odissee quotidiane con ritardi sistematici, corse soppresse, mezzi vetusti ed in cattive condizioni manutentive. Da Lecce in giù (fino a circa 70 km a sud) non c'è il servizio di Trenitalia, si viaggia a binario unico su linea non elettrificata con i treni della FSE. La domenica e i giorni festivi non ci sono treni, non ci sono corse serali e notturne. Le località non servite dal treno (circa tre quarti dei Comuni) non sono servite da autobus. Non esiste un sistema di circolari, una rete di autobus urbani e interurbani, ma solo pullman ad hoc per studenti e lavoratori, coordinati con orari aziendali. In Calabria non va di certo meglio. Abbiamo sentito parlare un po' tutti della Salerno – Reggio Calabria, i cui cantieri sembrano ormai destinati a diventare patrimonio storico. Molto meno si parla dei #trasporti pubblici in questa regione. La testata “CatanzaroInfoma” sottolinea come sulla tratta Lamezia - Catanzaro, dopo il treno delle 8.50, il successivo è alle 14 e commenta così: 'Chi è anziano, chi non è in buone condizioni di salute, chi deve lavorare, chi non ha un mezzo privato, chi è minorenne e non ha la patente di guida, può scordarsi di arrivare a Catanzaro in treno'.

Cosa si potrebbe fare con 10 miliardi?

'Con 10 miliardi, si potrebbero fare 1.000 km di ferrovie ad alta velocità, spendendo 10 milioni di euro a km come in Francia, 1.000 km per fare linee AV al Sud, dove mancano del tutto, da Salerno a Palermo e da Bologna a Lecce, com'era previsto negli anni '80, prima dell'arrivo di Bossi, Berlusconi, Bersani e poi Renzi-Salvini. Oppure si potrebbero rifare tutte le indegne strade del Mezzogiorno', scrive Pino Aprile. 'Ma in Italia, il paese più corrotto d'Europa - aggiunge con una nota al veleno - per le ferrovie AV si spendono 77 milioni di euro a km, come sulla Milano-Torino, anziché i 10 milioni della Francia e i 9 della Spagna'. Lo scrittore non ha dubbi: 'Il ponte, se mai si farà, toglierà risorse a opere di gran lunga più necessarie al Sud e servirà a distribuire tangenti milionarie in questo indebitatissimo Stato sull'orlo del fallimento'. #infrastrutture
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