domingo, 19 de marzo de 2017

In ricordo di Rachel Corrie

Attilio Folliero, Caracas 18/03/2017
Il 16 marzo 2003 a Rafah, in Gaza, un bulldozer dell'esercito israeliano ha travolto ed ucciso Rachel Corrie, cittadina statunitense di soli 23 anni.

Rachel Corrie era nata ad Olympia, nello Stato di Washington, Stati Uniti, il 10 aprile del 1979 ed era un'attivista del Movimento di Solidarietà Internazionale (ISM, per la sigla in Inglese dell'International Solidarity Movement).

All'inizio del 2003 aveva deciso di andare a Rafah, nella striscia di Gaza, durante l'Intifada di Al Aqsa. Rachel era partita il 18 gennaio del 2003 ed al suo arrivo a Gaza, dopo aver partecipato ad un corso di tecniche di resistenza non-violenta, si unisce agli altri attivisti dell'ISM per partecipare ad azioni dirette. Infatti nei mesi di febbraio e marzo partecipa a diverse azioni.

Poi, il 16 marzo la morte improvvisa. Rachel quel giorno, insieme ad altri sei attivisti dell'ISM, tre britannici e altri tre statunitensi era a Rafah, lungo la strada tra Gaza e l'Egitto e stava cercando di impedire la demolizione di case palestinesi da parte dei Bulldozer dell'esercito israeliano. In pratica faceva da scudo umano davanti alla casa di un palestinese, al cui interno si trovavano anche 3 bambini. Il bulldozer non si è fermato e l'ha travolta uccidendola. 

Secondo la versione ufficiale dell'esercito israeliano Rachel è scivolata e l'autista della ruspa non l'avrebbe vista. Invece, secondo la testimonianza di Tom Dale: «Il bulldozer avanzava lentamente. Quando lei è scivolata tutti noi siamo corsi verso il bulldozer perché si fermasse, ma chi guidava ha proseguito» (1).

Una cosa è certa: Rachel Corrie è morta e nessuno ha pagato per la sua morte.

(1) La testimonianza di tom dale è riportata da Wikipedia, nella pagina dedicata a Rachel Corrie, Url: https://it.wikipedia.org/wiki/Rachel_Corrie
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