Attilio Folliero, Caracas 27/02/2015
Invito a leggere anche: El Caracazo, la masacre de un pueblo
Oggi è un giorno triste
per il Venezuela. È L’anniversario del cosiddetto “Caracazo”,
la ribellione del popolo venezuelano contro il neoliberismo, contro il Fondo
Monetario Internazionale e contro il proprio governo.
Il 27 febbraio del 1989 scoppiò
una grande protesta popolare a Caracas e nelle altre città del Venezuela. Il popolo
protestava contro le misure neoliberali adottate dal Governo di Carlos Andrés
Perez. Le proteste furono duramente stroncate nel sangue: migliaia furono i morti;
migliaia di venezuelani, soprattutto a Caracas, furono assassinati dalla
repressione della Polizia Metropolitana e dei militari agli ordini del Ministro
della Difesa, l’italo-venezuelano Italo del Valle Alliegro.
Migliaia di uomini, donne
e bambini furono trucidati. Non si è mai saputo esattamente quanti furono i
morti, ma è certo che furono migliaia. Migliaia di uomini, donne e bambini che
semplicemente reclamavano un tozzo di pane, una arepa, un piatto di pasta e
furono uccisi, o desaparecidos.
La repressione non terminò
con la fine delle manifestazioni di protesta, l’8 marzo del 1989. Il Caracazo
fu l’occasione per la sospensione delle garanzie costituzionali e l’istituzione
del coprifuoco alle sei di sera. Gli organi dell’apparato repressivo grazie al
coprifuoco ed alla sospensione delle garanzie costituzionali potevano sparare a
vista e abusando di questa facoltà terminarono per "giustiziare" tante persone
considerate o semplicemente sospettate di essere guerriglieri, attivisti o simpatizzanti
di sinistra. Insomma ebbero carta libera per ammazzare impunemente.
Nessuno dei responsabili
del massacro è stato condannato: nè Carlos Andés Perez, allora Presidente della
Repubblica, né il suo ministro più coinvolto, Italo del Valle Alliegro; né
Antonio Ledezma, deputato, segretario personale del Presidente Perez ed uomo di
spicco del partito di governo, “Acción Democrática”.
Per ironia della sorte, Antonio Ledezma è finito in carcere, alla vigilia del ventiseiesimo anniversario del caracazo. Ovviamente non è stato arrestato per le sue responsabilità nel Caracazo, ma perchè coinvolto in un recente tentativo di colpo di stato.
Antonio Ledezma è uno di
quei politici maggiormanete compromessi con la repressione della Quarta
Repubblica: Deputado per il Consiglio Regionale dello stato Guárico (1979-1984),
Deputato (1984-1992), Governatore di Caracas (1992-1993), Senatore (1994-1996),
con l’incarico di vicepresidente del Senato (1994-1995), Sindaco di Caracas
(1996-2000) e Sindaco del Distretto Metropolitano di Caracas (dal 2008 ad
oggi).
Era segretario personale del Presidente Carlos Andrés Pérez all’epoca
dei fatti del Caracazo e pertanto uno dei principali responsabili della
repressione del popolo (1).
Ledezma, oltre ad avere
forti responsabilità negli abusi commessi dagli organi poliziali durante il
Caracazo è il responsabile morale e materiale di numerosi atti di inaudita repressione
(2). Quando fu nominato Governato del Distretto Federale di Caracas
(1992), la sua gestione si caratterizzò appunto per la forte repressione.
È il responsabile del
massacro occorso nel noviembre del 1992 nel “Retén de Catia”, un terribile
carcere chiuso con l’avvento di Hugo Chavez al governo. In quell’occasione furono
assassinati dalla polizia più di 200 carcerati presumibilmente in fuga. Secondo
vari testimoni dell’epoca, fu il proprio Ledezma a dare l’ordine di aprire le porte
del carcere e stimolare la fuga collettiva, per poi ordinare alla polizia di
aprire il fuoco contro i fuggitivi (3). Altri 63 detenuti vennero barbaramente assassinati nello stesso carcere, sempre quell’anno, per mano
della Polizia Metropolitana e della Guardia Nazionale. Ledezma come Governatore
di Caracas dirigeva la Polizia Metropolitana e ne era il massimo responsabile.
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Ledezma è stato anche il
responsabile della dura repressione contro gli studenti, molti dei quali sono morti,
altri sono rimasti feriti ed altri arrestati. In particolare si ricorda l’azione illegale della
polizia, ai suoi ordini, che entrò nel recinto della Università Centrale (UCV) e
catturò 13 studenti che protestavano per l’istituzione di un prezzo ridotto per
gli studenti sui trasporti pubblici. L’allora rettore della UCV, Fuenmayor,
denunciò l’illegalità con cui erano entrati i poliziotti, in borghese ed
incappucciati. I fatti furono conosciuti grazie alla testimonianza di un
ragazzo statunitense, Mark Zuchelly, che si trovava per puro caso all’interno della
UCV, quando venne catturato, assieme agli studenti, da soggetti incappucciati (4).
Ledezma il 3 di febbraio del
1992, il giorno anteriore la ribellione militare di Hugo Chavez, ordinò la
repressione dei pensionati, inermi vecchietti che semplicemente protestavano
per la mancata riscossione della pensione; molti vecchietti furono
selvaggiamente pestati dalla polizia e molti finirono in carcere.
Ledezma è il responsabile
della morte, all’interno della UCV nel 1993, della giornalista Maria Veronica Tessari, colpita alla testa da una
bomba lacrimogena lanciata dalla polizia e deceduta dopo mesi di coma; altri
tre giornalisti rimasero feriti durante quella stessa azione repressiva (5). I giornalisti coprivano le manifestazioni degli studenti che
chiedevano la restituzione delle garanzie costituzionali, sospese all’indomani della
ribellione militare di Hugo Chavez.
Decine furono le vittime
della repressione della Polizia Metropolitana di Antonio Ledezma contro manifestazioni popolari e settori della popolazione;
per esempio nel 1996 muore Leonarda Reyes, una venditrice ambulante vittima
della repressione contro i venditori ambulanti. In un paese in forte crisi, dove
la povertà era superiore all’80% (6) e la disoccupazione raggiungeva livelli
altimssimi, per milioni di venezuelani l’unico modo di guadagnare qualcosa era
vendendo per la strada o lavorando nel cosiddetto settore informale. Durissima
fu la repressione della Polizia agli ordini di Ledezma contro questi
venezuelani.
Il periodo di governo di Ledezma
si caratterizzò anche per la dura repressione contro gli immigrati; migliaia di
colombiani ed haitiani che fuggivano dalla povertà, dalla guerra civile e dalla
repressione del loro paese venivano catturati per strada o nelle loro residenze
ed espulsi dal paese nel giro di poche ore. Tantissimi bambini piccoli, i cui
padri cadevano vittime di questa repentina deportazione, rimasero completamente
abbandonati. Ledezma ha sulla coscienza anche la separazione di centinaia di
famiglie.
Perchè è stato arrestato Antonio Ledezma? Antonio Ledezma è stato arrestato il 19
febbraio 2015 su ordine di cattura spiccato da un magistrato; subito dopo, è
stato posto a disposizone del tribunale che ha convalidato l’arresto.
Ledezma
è stato arrestato per il suo coinvolgimento nel tentato colpo di stato contro
il governo costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Il
12 febbraio scorso in Venezuela è stato sventato l’ennesimo colpo di stato e vari
ufficiali sono stati arrestati. Sono state proprio le rivelazioni di questi
militari arrestati a coinvolgere Antonio Ledezma; le rivelazioni hanno trovato
conferma anche nei documenti archiviati nei computer sequestarti ai militari
coinvolti in questo golpe. Inoltre, i servizi di intelligenza hanno
intercettato telefonate ed email in cui appare evidente il coinvolgimento di
Ledezma in questo tentativo di golpe.
Ricordiamo
che il piano golpista prevedeva di scatenare il caos a Caracas, attraverso il
bombardamento di numerosi punti strategici: il Palazzo Presidenziale, il Ministero
della Difesa, il Ministero degli Interni, il Ministero degli Esteri, il Parlamento,
la sede del Consiglio Nazionale Elettorale, il Tribunale Supremo, il canale televisivo Telesur e la
sede dei servizi di intelligenza (SEBIN).
Stando
alle dichiarazioni dei militari arrestati, i punti strategici da bombardare
sono stati opportunamente selezionati dal deputato Julio Borges, per il quale non è ancora scattato l’arresto, in
quanto gode dell’immunità parlamentare. Nelle prossime ore il parlamento dovrà
pronunciarsi sulla questione ed è probabile che anche questo deputato finisca
davanti ad un tribunale.
Come
ulteriore prova del coinvolgimento di Ledezma in questo tentativo di golpe, c’è
un documento-manifesto pubblicato l’11 febbraio del 2015 nel quotidiano “El
Nacional”. Un documuento a firma di Antonio Ledezma, Leopoldo Lopez e Maria
Corina Machado in cui si parla di una transizione dopo la rinuncia del
presidente e di tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche; si parla anche di
nuove elezioni presidenziali. In tema economico, in tale documento si parla
espressamente di inserire nuovamente il Venezuela nei circuiti finanziari
internazionali ed ottenere appoggi economici necessari a superare le difficolta
del paese. In sostanza si parla di tornare a chiedere prestiti al FMI e World
Bank. Inoltre, si parla di elevare significativamente la produzione
petrolífera. In pratica, in questo documento si prospetta uno sconvolgimento
dell’ordine costituzionale (7). La pubblicazione di questo documento doveva
rappresentare il segnale per l’inizio del colpo di stato.
Inoltre,
è bene ricordare che lo scorso anno, in occasione delle proteste scatenate
dall’opposizione che provocarono la morte di 43 persone ed il ferimento di
circa un migliaio, è stato arrestato in Colombia un giovane venezuelano di nome
Lorent Saleh; questi era in Colombia
per coinvolgere paramilitari e narcotraficcanti di questo paese in un tentativo
di colpo di stato in Venezuela o comuqnue in atti di violenza. Ebbene il
giovane, poi estradato in Venezuela, in vari video ha candidatamente confessato
la sua vicinanza ad Antonio Ledezma, oltre che ad Alvaro Uribe.
Occorre
ancora ricordare che il famoso giornalista venezuelano, José Vicente Rangel,
nel 2013 aveva denuciato l’acquisto di aerei da guerra da parte di imprenditori
venezuelani, profughi della giustizia venezuelana e personaggi legati
all’impresa petrolifera colombiana “Pacific Rubiales”. Tali aerei furono
acquistati a San Antonio, in Texas il 27 maggio del 2013 e “parcheggiati” in
una delle basi militari statunitensi in Colombia, probabilmente in quella di Malambo,
nei pressi di Barranquilla (8).
Il
bombardamento delle istituzioni venezuelane doveva avvenire tramite aerei da
guerra, in partenza da qualche base militare statunitense in Colombia; probabilmente
si tratta degli stessi aerei di cui alla denuncia del giornalista venezuelano.
I
militari coinvolti in questo golpe avevano ricevuto un visto d’ingresso per gli
Stati Uniti; ossia il piano prevedeva che dopo il golpe questi militari avrebbero
in ogni caso lasciato il venezuela. Ciò lascia suporre che l’obiettivo di
questi militari non era impadronirsi del podere in se, ma scatenare il caos. A
questo punto è lecito chiedersi: “Per quale ragione scatenare il caos?”. Probabilmente per dare la scusa agli Stati
Uniti di intervenire militarmente. Gli USA di fronte a tale situazione di
caos, crisi e violenza sarebbero intervenuti per presunti motivi umanitari e
per tutelare i propri interessi petrolíferi.
Jorge Rodríguez, membro della
direzione nazionale del Partito Socialista e Sindaco di Caracas in una
intervista rilasciata al giornalista Valdimir
Villegas di Globovision (9) ha
denucniato i numerosi viaggi all’estero di Antonio Ledezma e le relative spese
ammontanti ad oltre 600.000 dollari. Rodriguez ha reso noto che Ledezma ha
viaggiato spesso negli USA, in Colombia, in Spagna ed in Israele; in Israele oltre
ad incontrarsi con Benyamin Netanyahu e Avigdor Lieberman si è incontrato
con membri del Mossad.
Il
Mossad a quanto pare aveva un ruolo importante in questo colpo di stato: era
incaricato di sequestrare, catturare o eliminare i principali membri della classe
dirigente del Venezuela (10). Numericamente la classe dirigente di un paese può ammontare a diverse centinaia di persone o qualche migliaio, tenendo in conto presidente, ministri, deputati, governatori ed alti funzionari dello
stato. Riflettendo su tale possibilità, ne scaturisce che per catturare un migliaio di persone è necessario disporre di un
vero e proprio esercito, di migliaia di uomini presenti sul territorio, ben addestrati e totalmente a conoscenza del paese. A questo punto bisogna ritenere che nel
paese ci siano migliaia di persone a disposizone del Mossad. Agenti o
cittadini al servizio del Mossad che in qualsiasi momento possono attivarsi. Chi
sono? Questi non sono stati scoperti, per cui il pericolo continua.
In
definitiva in questo colpo di stato erano coinvolti vari paesi, dagli USA, al
Canada, ad Israele e Antonio Ledezma era uno dei protagonisti.
Fortunatamente
il golpe è stato sventato ed oggi in questa triste ricorrenza del Carcazo, uno
dei responsabili di quel massacro è finito in carcere.
___________
Note
(1)
Sulle responsabilità e gli eccidi di Antonio Ledezma, vedasi articolo
in spagnolo “Conozca el prontuario de Antonio Ledezma Díaz”, Url: http://la-tabla.blogspot.com/2015/02/conozca-el-prontuario-de-antonio.html
(2)
Vedasi articolo in spagnolo: “Ministra Faría revela prontuario de
violencia y represión de Ledezma”, Url: http://www.antv.gob.ve/m9/ns_noticias_antv.asp?id=58864
(3)
Vedasi nota 1
(4)
Vedasi libro in spagnolo “Protesta estudiantil y represión en Venezuela
1983–1993”, consultabile all’Url: http://hoyvenezuela.info/wp-content/uploads/2015/02/Leer-protesta-estudiantil-y-represi%C3%B3n-en-Venezuela-1983-1993.pdf
(5)
Vedasi articolo in spagnolo “Ucevistas recuerdan a Ledezma como
responsable de políticas represoras contra estudiantes”, Url: http://www.avn.info.ve/contenido/ucevistas-recuerdan-ledezma-como-responsable-pol%C3%ADticas-represoras-contra-estudiantes
e “¿Quién es Antonio Ledezma?”, Url: http://www.vtv.gob.ve/articulos/2015/02/20/quien-es-antonio-ledezma-7451.html;
(6) La povertà in Venezuela fu superiore
all’80% nel corso degli anni 90, secondo dati del BCV, Url: http://umbvrei.blogspot.com/2013/06/venezuela-pobres-y-pobres-extremos.html;
(7) Il testo completo del
documento può leggersi all’Url: http://www.ventevenezuela.org/comunicado/;
Per una analisi dettagliata del documento, vedasi articolo in spagnolo “El Acuerdo para la Transición de Machado, Ledezma y López: Lo que dice, y lo que
no dice”, Url: http://albaciudad.org/wp/index.php/2015/02/lo-que-realmente-dice-el-acuerdo-para-la-transicion-de-maria-corina-machado-ledezma-y-lopez/
(8)
Vedasi articolo in spagnolo “Rangel reitera denuncia de compra de
aviones de guerra para agresión contra Venezuela” del 23/06/2013, Url: http://www.avn.info.ve/contenido/rangel-reitera-denuncia-compra-aviones-guerra-para-agresi%C3%B3n-contra-venezuela
(9)
Le dichiarazioni di Jorge Rodriguez sono avvenute durante
l’intervista rilasciata al giornalista Vladimir Villegas, nel programa “Valdimir a la 1” andata in onda in Globovision
il 20/02/2015.
(10) Vedasi sul tema articoli in spagnolo “Golpe de Estado en Venezuela: Hasta Israel está involucrado”, Url: http://losotrosjudios.com/2015/02/23/golpe-de-estado-en-venezuela-hasta-israel-esta-involucrado/; "Falla el putsch de Obama en Venezuela" de Thierry Meyssan, Voltairenet, Url: http://www.voltairenet.org/article186818.html
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