Red Militant, Catania, 12/02/2015
Il 29 gennaio scorso “il manifesto”, organo semi-ufficiale della lista Tsipras annunciava trionfalmente una delle più importanti misure adottare dal donchisciotte greco: il blocco della privatizzazione del Pireo. “Pireo, <<Alt>> ai privati”, titolava entusiasticamente il giornale!
E che fa Tsipras? Dopo neanche due giorni dal suo insediamento ecco il clamoroso dietrofront: proseguirà senza intralci il programma di privatizzazione del porto greco che vedrà come protagonista il colosso cinese della Casco.
Ma il nostro eroe non si ferma qui: prima ci informa che “con Renzi parliamo la stessa lingua”, poi tranquillizza i padroni di tutt’Europa, affermando che “dobbiamo portare in Europa la coesione sociale”.
Per completare l’opera il prode Alexis affida alle cura del boia la sorte del condannato. La gestione del debito greco viene messa nelle mani della banca franco-americana Lazard, la stessa che è stata coinvolta nel default argentino, proprio quella che ha contribuito alla devastazione dell’economia etiopica attraverso una criminale speculazione sui suoi titoli di stato, sempre quella che era a fianco del governo greco negli scorsi anni. Il biglietto da visita di Tsipras non poteva essere più esplicito.
Restano in Italia gli sbandati della sinistra opportunista in attesa d’adozione. Da Sel ai resti dei rifondaroli, gli epigoni di Tsipras non ci fanno per nulla pena. Sono un relitto del riformismo che va spazzato via.
Essi, la loro moribonda “lista Tsipras” e il loro profeta greco malriuscito, come ebbe a dire Antonio Labriola “più che un tentativo di mettere assieme molte forze, dirò così riformiste e rivoluzionarie in servizio di un governo innovatore, rappresentano uno dei soliti casi di coglionitura all’italiana”.
L’epitaffio della sinistra opportunista lo ha scritto Grillo, ufficializzando la proposta di un’alleanza internazionale che va da Tsipras a Podemos, alla Lega Nord al Front National di Le Pen.
Pablo Iglesias ha definito la proposta “interessante”, così come l’eurodeputato di Syriza Dimitrios Papadimoulis che ha dichiarato: “Siamo pronti a dialogare con tutti quelli che chiedono la fine dell’austerità”, realizzando una “alleanza paneuropea” (si veda il sito de “Il fatto quotidiano” dell”11 febbraio).
Lasciamo volentieri Ferrero, Vendola e soci in compagnia di questi campioni del trasversalismo piccolo-borghese. L’alternativa sociale, il comunismo, per cui ci battiamo, è ben altra cosa!
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