Red Militant, 17/07/2015
La resa incondizionata di Tsipras di fronte agli usurai dell’UE ha cancellato definitivamente ogni ambizione delle forze socialdemocratiche a porsi come alternativa all’austerità. La socialdemocrazia moderna ha fatto suo il modello sociale europeo e ingenuamente ha cercato di convincere tutti sul fatto che il capitalismo possa essere corretto dalla democrazia e dal voto popolare.
Quello che però sta avvenendo è una tappa del processo di accumulazione primitivo che darà vita agli Stati Uniti d’Europa e, come giustamente scritto da Marx, questo non avviene mai in modo pacifico e spontaneo, ma solo attraverso la violenza dell’espropriazione. In questo caso assistiamo all’espropriazione dei redditi e delle pensioni dei greci, che saranno devastati, secondo quanto è stato stabilito dal nuovo memorandum europeo. Non è possibile lottare contro il neoliberismo se non si comprende che esso è parte integrante (e non altra cosa) rispetto al capitale e alla sua dittatura di classe.
Bisogna capire che è possibile votare Syriza piuttosto che Nea Demokratia; o Podemos piuttosto che il Partito Popolare spagnolo; ma tutti questi partiti ,che offrono il sogno dell’alternativa di governo, non contribuiscono a cambiare il rapporto di forza tra classi in campo, perché non capiscono che è necessario superare il capitalismo, non trasformarlo. Il capitalismo non si riforma.
Chi ha creduto a questo sogno altroeuropeo ha fatto una promessa ai suoi elettori che non era possibile mantenere, cioè cercare di conciliare il modello di una società europea che difendesse e ampliasse i diritti dei lavoratori del continente, con un’economia che trova vantaggi economici nella deregolamentazione del mercato globale. Se si accetta di giocare la partita con le carte truccate dei poteri dominanti l’alternativa non può essere che la disfatta; purtroppo la Waterlooo di Tsipras apre lo scenario a conseguenze disastrose per le masse popolari: dai licenziamenti collettivi alla liberalizzazione sfrenata, alla riduzione della Grecia allo status di protettorato sotto la direzione della Troika. In cambio la socialdemocrazia di Tsipras ha ottenuto dei fondi da usare per investimenti nel paese. Gli investimenti sono comunque soldi destinati all’aumento del profitto che può essere spremuto da questo piccolo paese di periferia dell’Europa e non saranno usati per la protezione delle fasce più deboli della popolazione. Chi ancora avesse speranze nelle prospettive di un cambiamento indolore, entro il quadro delle “compatibilità democratiche” non ha nessuna credibilità ed è un nemico degli interessi delle masse popolari.
O si rompe decisamente con il sistema di dominio capitalista, con le sue istituzioni, le sue regole e le sue leggi oppure si viene travolti rovinosamente. Mentre scriviamo queste righe ci vengono in mente le immagini del corteo dei comunisti greci che hanno detto NO al referendum fasullo di Tsipras, che non si sono lasciati coinvolgere da questo mediocre propagandista di una socialdemocrazia fuori tempo massimo, che hanno mantenuto ferma la loro indipendenza organizzativa incentrata su una chiara analisi marxista della realtà europea e della linea politica conseguentemente rivoluzionaria.
Ci auguriamo che nessuno creda al prossimo campione della socialdemocrazia, Podemos, che sostanzialmente propone la stessa ricetta greca, che si è dimostrata impossibile da attuare. L’era dei minestroni politici è tramontata: ci auguriamo che le masse popolari, non solo in Grecia ma anche dalle nostre parti, comprendano che occorre lottare davvero per un “altra Europa”, senza più padroni nè sfruttatori, diretta dai lavoratori che prendono il mano il loro presente e il loro futuro.
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vorrei averlo scritto io questo articolo anche se il finale rimane piuttosto ambiguo ed inconcludente perchè diciamolo che non esiste più la classe operaia ma solo borghesi e disoccupati imborghesiti convinti dalla propaganda capitalista che la lotta di classe sia unicamente contro di essi .bisogna far loro capire che la lotta di classe esiste eccome e che non la stanno facendo i "comunisti" ma parte dall'alto verso il basso fino a farle sparire completamente le classi,l'1% padronale aldisopra del 99% di schiavi
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