Lettera firmata, 22/06/2015
Ho deciso di pubblicare, in modo anonimo, questa lettera ricevuta da un amico italiano perché illustra la situazione che si vive in Italia. Un cittadino italiano pur avendo un reddito fisso, una pensione, ed una casa di proprietà ha grandi difficoltà a causa di uno stato che estorce denaro con multe e balzelli pretestuosi.
…
Quest'anno io andrò per i 70, e un po' mi spaventa quel 7.. nelle condizioni
generali di salute e di crisi esterna alla mia persona fisica...
Questo inverno con la mia compagna ho
sofferto il freddo. Grazie all'aiuto di un mio compagno in America ho avuto
qualche "dollaro" per pagare qualche debito (tra compagni si sviluppa
solidarietà). Però la situazione generale non migliora. Il problema è che di
lavori non posso più farne, perché la disoccupazione giovanile qui è sopra il
40%. Non posso prendere il posto di giovani senza lavoro...
Qui non si riesce a campare con 1.100 euro al mese. Io ho casa in proprio ma non
basta. Lo stato le inventa tutte per fare cassa sui poveri cristi. Escogita
sempre nuove forme di tassazione a partire dal bene di consumo principale,
quello dell'abitazione. Poi estorce denaro con multe e balzelli pretestuosi.
Alla fine io e la mia compagna stiamo riducendo i consumi un poco alla volta.
Io dovrei curarmi gli occhi ed evito di comprare le medicine, evito di
accumulare roba nel frigorifero, vendo qualcosa che non riesco ad usare, persino
i libri. Si tira così avanti. Non posso mollare, per le forze che mi restano,
la mia battaglia per dare un contributo al cambiamento di questo mondo. Io non
dico di voler cambiare il mondo, perché esso cambierebbe e cambia in
continuazione anche senza di me, voglio solo contribuire con altri a che esso
cambi secondo un indirizzo che ritengo rispettoso delle prerogative essenziali
alla nostra specie e alla natura tutta intera. In fondo, rispetto a tanti
compagni, spesso impotenti o ignari, ho la fortuna di avere questa posizione di
coscienza e di volontà che mi sprona ad andare avanti vincendo le difficoltà.
... L'assillo
materiale della sopravvivenza dunque, nelle presenti e perseveranti condizioni
di crisi generale del capitalismo, sarà sempre più forte, come le paure, gli
odi e le guerre. Personalmente non voglio soccombere a tutto ciò e vorrei
invitare tutti i compagni di un certo valore a continuare a dare il meglio che
possono di se al cambiamento di questo sistema, cominciando ad uscire dal capitalismo
che ci assassina...
Un
caro saluto.
Lettera firmata
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