domingo, 4 de noviembre de 2007

La manipolazione mediatica in Venezuela e la realtà virtuale dei media mondiali

Attilio Folliero, LPG, Caracas, 04/11/2007

Guardando i TG italiani ed i mezzi di informazione di tutto il mondo ci si rende conto che i media manipolano la realtà con l'obiettivo di screditare Hugo Chávez ed il suo progetto di costruire una società socialista o più giusta; in sostanza hanno il compito di spaventare quei governanti eventualmente intenzionati ad imbarcarsi nell'avventura del socialismo.

La realtà virtuale dei media è profondamente differente dalla realtà vera, reale che viviamo a Caracas. 

Io vivo a Caracas ed anche per ragioni giornalistiche cerco di partecipare a tutte le marce, anche quelle di opposizione. Le fantomatiche marce degli studenti di opposizione non riesco proprio a vederle, nel senso che attirano pochissimi studenti.

Quello che si vede in relazione al Venezuela nei media italiani e particolarmente nella TV e nei TG non esiste.

L'opposizione venezuelana non esiste; è solo virtuale. Se in Venezuela non ci fossero le TV di proprietà dell'oligarchia che trasforma una piccola marcia di un gruppuscolo insignificante (numericamente) di studenti di opposizione io, che vivo a Caracas, nel centro di Caracas, a lato dei grandi ministeri, del parlamento, non mi sarei mai accorto di niente! Quando nelle TV (degli oligarchi) vedo queste favolose ed immense marce di opposizione spesso corro a cercarle per registrale!

Posso assicurare che la partecipazione è alquanto scarsa, riducendosi a poche migliaia, a volte poche centinaia di partecipanti.

Ieri (03/11/2007) l'opposizione ha iniziato la campagna contro la riforma della costituzione con una "grande marcia" ed un comizio conclusivo in Avenida Victoria.

A Caracas esiste un grande viale, Avenida Bolivar, oltre due chilometri di lunghezza dove si chiudono generalmente le manifestazioni di Chávez; sempre più spesso questo grande immenso spazio è insufficiente a contenere la gente che partecipa alle manifestazioni di Chávez, tanto che per la prima volta (credo al mondo) lo scorso anno in occasione della chiusura della campagna elettorale presidenziale la folla annunciata era tale che i partecipanti furono dirottati in 5 o 6 grandi spazi di concentrazione ed il candidato presidenziale (Chávez) è andato a parlare in ognuno di questi spazi. Per fare un paragone con Roma: immaginate tanta gente concentrata per dire in 5 punti (Piazza della Repubblica, San Giovanni, Piazza Spagna, Piazza Navona, Piazza San Pietro) ed un Prodi a bordo di un'auto che va a tutte queste piazze strapiene di gente. Lo scorso anno Chávez fu costretto a fare ciò.

L'opposizione non usa mai neppure una delle 5 piazze/luoghi di concentrazione utilizzati da Chávez! Non può permetterselo. Ieri è andata a cercarsi una concentrazione finale in Avenida Victoria, una strada praticamente insignificante per grandezza e pur trattandosi di manifestazione nazionale (sic) non solo ha utilizzato un luogo di concentrazione insignificante, ma le stesse TV oligarchiche hanno dovuto chiudere il collegamento prima delle dodici per evitare di mostrare la scarsità di pubblico presente. Anzi, la TV Venevision, quella di Cisneros, socio di Berlusconi e Bush padre, per non cadere nel ridicolo, dopo il primo collegamento patetico, ha snobbato la manifestazione. Solo Globovision ha trasmesso fino alla fine.

Se questa è la partecipazione ad una marcia nazionale di tutta l'opposizione, si può ben immaginare quale possa essere la partecipazione di una marcia di studenti locali.

Circa lo smantellamento del diritto allo studio con Chávez, di cui parlano spesso i media in italia è cosa del tutto assurda. Invitiamo a leggere l'articolo "L'Università arriva a Cocorote", dove ci si può rendere conto di quanti soldi spende lo stato venezuelano per l'istruzione: un quarto del bilancio! Esiste al mondo un altro stato che spende un quarto del bilancio statale in educazione? Ai lettori la risposta!

Ma al di la dei numeri, è inevitabile sottolineare che in questo paese, prima di Chávez, i governi democratici erano simili a governi dittatoriali; in Venezuela democrazia era sinonimo di dittatura, E' appunto sotto i "governi democratici" di Betancurt che sorge la figura dei desaparecidos in America Latina; si parla giustamente - e fin troppo poco - dei 3.000 desaparecidos della dittatura di Pinochet o dei 30.000 desaparecidos argentini, però si dimenticano le migliaia di desaparecidos in Venezuela e dei migliaia di morti del Caracazo del 1989.

I "governi democratici" della IV Repubblica chiudevano le scuole, soprattutto quelle tecniche. Le Università erano poche ed ottime, come la USB, che non aveva e non ha niente da invidiare ai più importanti campus universitari degli Usa, d'Italia e del mondo. Peccato che questa, come le altre poche esistenti, erano destinate a poche centinai di studenti, figli della oligarchia. Oggi - rinnovo l'invito a leggere "Cocorote" - con Chávez la situazione è cambiata o sta cambiando.

La risposta ad un'ultima inquietudine: l'elezione presidenziale a vita!

Niente di più falso; la riforma non prevede nessuna elezione presidenziale a vita. I carichi vitalizi qui non sono ammessi, come in Europa... vedasi il re di Spagna o d'Inghilterra; in Italia vedasi personaggi che governano a vita come Andreotti, ininterrottamente al potere dal 1945, o un Napolitano che bazzica nei palazzi del potere da sempre. O non è così?

La riforma prevede semplicemente che una persona possa candidarsi a Presidente della Repubblica tutte le volte che lo desidera; ovviamente deve avere l'appoggio del popolo sia per potersi candidare ed un appoggio ancora maggiore per poi essere eletto.

Perché in Francia un cittadino sulla carta (la Costituzione) ha la possibilità di candidarsi quante volte vuole e qui no? Dove sarebbe la dittatura?

Tra l'altro, in Venezuela, una persona non solo per essere eletto deve avere l'appoggio maggioritario del popolo, come in tutte le democrazie, ma è l'unico paese al mondo dove esiste la possibilità di revocare il presidente eletto a metà del mandato presidenziale, basta che lo richiedano solamente un 20% di elettori. E tale regola riguarda tutte le cariche di natura elettiva. Se fosse esistita una regola del genere negli USA? Il signor Bush con indici di popolarità bassissimi sarebbe stato sicuramente revocato qualora fosse esistita questa possibilità del referendum revocatorio in USA. A voi la riflessione.

In Venezuela l'opposizione non ha neppure il 20% reale, perché se lo avesse avuto, pochi mesi fa, in occasione della raccolta delle firme per indire il referendum revocatorio contro parlamentari, sindaci, governatori, consiglieri a tutti i livelli... l'opposizione non solo non ha potuto revocare nessuno, ma addirittura nella maggior parte dei casi neppure ha pensato di iniziare la raccolta delle firme perché sapeva che non avrebbe mai e poi mai avuto la forza di convincere il 20% degli elettori della circoscrizione! Gli unici referendum sono scattati contro un parlamentare ed alcuni sindaci del "chavismo" proposto dagli stessi chavisti per liberarsi di chavisti incompetenti o corrotti.

Questa è la realtà vera, non la realtà virtuale che viene proposta dai media italiani e del mondo per demonizzare il socialismo.

Per i media del mondo, controllati dall'oligarchia mondiale, e che con la caduta del muro di Berlino avevano osannato non la sconfitta del comunismo e del socialismo reale (nessuna sconfitta perchè quei modelli non erano né socialismo realizzato né tanto meno comunismo) ma alla vittoria dell'ideologia del capitalismo, Chávez dà fastidio perchè ha ripreso in mano la bandiera del socialismo, un sistema economico differente ed alternativo al capitalismo imperante ovunque, anche in Venezuela.

Quando il socialismo sembrava per i grandi media morto e sepolto, spunta Chávez ed è questo che dà fastidio. L'oligarchia farà di tutto per farlo fuori, per far fuori il modello che lui propugna e pertanto deve screditarlo in tutti i modi. Ora sta alla intelligenza delle persone non limitarsi ad ascoltare ciò che dicono i media ufficiali, ma ad andare alla fonte. Oggi Intenet permette tutto questo ed è anche per questo che iniziano a pensare ad una limitazione di Internet; in Italia si è parlato di una regolamentazione per esempio.

Chávez invece sta lottando disperatamente contro le multinazionali per diffondere Internet a tutte le latitudini, anche a Cuba, dove per i media italiani e mondiali la mancanza di Internet è dovuta alla repressione del dittatore Fidel Castro. A tal proposito invito a leggere un articolo proprio su tale questione: Chávez e lo sviluppo di Internet in America Latina e a Cuba.

E' fondamentale per il proletariato mondiale saper utilizzare e conoscere Internet. Altro che reprimerlo!

Considerazione finale: Se la marcia nazionale di ieri dell'opposizione avesse avuto un minimo di successo, oggi i quotidiani di opposizione avrebbero avuto la foto a nove colonne in prima pagina; considerato che tale marcia nazionale è stata un fracasso enorme 'El Universal', per citare uno, ne da notizia in fondo alla prima pagina, rimandando poi alle pagine interne! In Venezuela cercasi opposizione a Chávez disperatamente!
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