jueves, 8 de noviembre de 2007

Le implicazioni internazionali della Riforma Costituzionale in Venezuela

Attilio Folliero, LPG, Caracas 08/11/2007

Il prossimo 3 dicembre 2007, in Venezuela si realizzerà un Referendum per l'approvazione della Riforma Costituzionale voluta da Hugo Chávez. Tale Riforma ha scatenato grandi dibattiti sia a livello nazionale, che a livello internazionale. In Venezuela il vero problema non è la riforma in sé, ma la lotta di classe: da un lato una maggioranza consolidata, che si raccoglie attorno ai principi del socialismo, proposto da Hugo Chávez e dall'altro lato la minoranza oligarchica e le classi proprietarie che si oppongono con tutte le forze, con tutti i mezzi.

Per capire realmente la situazione è necessario considerare anche l'elemento internazionale. La riforma costituzionale in Venezuela ha attirato l'attenzione e l'avversione di tutte le oligarchie del mondo, di qui la forte concentrazione di notizie verso il Venezuela in tutti i media del mondo, tutte ovviamente tendenti a parlar male di Chávez e della riforma.


La riforma in Venezuela ha un forte connotato internazionale: i principi proposti creeranno un precedente per tutto il proletariato mondiale, per cui una volta approvati in Venezuela, i proletari del mondo, soprattutto dei paesi sviluppati, avranno un modello da seguire per le loro rivendicazioni.

La riforma in Venezuela si fonda su alcuni principi, che apporteranno notevoli benefici al popolo ed alle classi subalterne:
  • In tema di miglioramento della qualità della vita, la giornata lavorativa passerà dalle attuali 44 a 36 ore settimanali, per massimo 6 ore giornaliere nelle imprese la cui produzione è a ciclo continuo, dove verrà necessariamente introdotto un quarto turno. Se passa la riforma in Venezuela i lavoratori italiani e di qualsiasi paese del mondo che lavorano su tre turni negli altiforni, per esempio, saranno fortemente e giustamente indotti, visto il precedente venezuelano, a richiedere la diminuzione dell'orario di lavoro e la ristrutturazione della giornata lavorativa su quattro turni, invece dei tre attuali. E' chiara l'implicazione mondiale e l'avversione delle oligarchie di tutto il mondo.
  • Sempre in tema di sicurezza sociale, ci sono numerosi miglioramenti anche per i lavoratori autonomi, per esempio i tassisti, gli artigiani, i venditori ambulanti... che saranno dotati di un fondo di sicurezza, finanziato a metà dallo stato, con cui saranno dotati degli stessi diritti di un lavoratore dipendente: ferie, malattie e vacanze retribuite, pensione e numerosi altri benefici, come il diritto al mutuo a tasso agevolato, buono alimentare ...
  • Altro fondamentale cambio strutturale: l'eliminazione dell'autonomia della Banca Centrale. L'autonomia della Banca Centrale, in qualsiasi paese del mondo, è pura ipocrisia, in quanto la Banca Centrale è si autonoma verso le autorità governative del paese, ma è completamente dipendente dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. La stessa ipocrisia accade in Italia ed in tutti gli altri paesi del mondo. Con la riforma La Banca Centrale a livello interno perde l'autonomia, a livello internazionale si afferma il principio della indipendenza dagli organismi internazionali (FMI e BM).
  • Altro fondamentale principio previsto da questa riforma, che fa tremare le classi oligarchiche di tutto il mondo: una reale ed effettiva riduzione del potere delle autorità, a qualsiasi livello, presidente compreso, a favore di un reale potere del popolo; il popolo organizzato avrà non solo più potere politico, ma anche e soprattutto potere economico; sarà il popolo che gestirà direttamente una serie di attività ed investimenti. Dalla democrazia rappresentativa si passa ad una democrazia partecipativa, cosa che fa tremare anche alcuni governatori ed alti esponenti dello stesso partito di Chávez, che di fronte alla forte perdita di potere, si stanno ribellando (Ramon Martinez, Governatore dello Stato Sucre e Didalco Bolivar, Governatore dello Stato Aragua). Tali principi, una volta ammessi nell'ordinamento venezuelano, determineranno la forte riduzione del potere di tutte le autorità, compresa quella presidenziale a favore del popolo; ovviamente ciò spaventa anche le oligarchie e le classi politiche di tutto il mondo.
  • La nuova geografia umana punta a riorganizzare la società al fine di migliorare la qualità della vita nelle grandi città, che oggi affogano nel traffico e nell'assembramento umano. La gente si sposta verso le grandi città perché lì trova tutti i servizi. La nuova costituzione prevede che tutte le zone, anche quelle rurali, interne, e fortemente isolate, possano svilupparsi, al fine di offrire a tutti i cittadini i servizi e le opportunità di cui hanno bisogno, senza necessità di spostarsi per andare a cercarli nelle grandi città. In questo modo si eviterà la pressione umana sui grandi agglomerati urbani, permettendo il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. In Italia, tale principio non sarebbe accettato facilmente: città che di fatto perderebbero importanza, non tollererebbero una simile situazione; ricordiamo che ci furono grandi rivolte solamente perché una città perse il ruolo di capoluogo (Rivolte di Reggio Calabria nel 1970); immaginiamo cosa possa significare riordinare tutti i servizi in modo da assicurarli anche ai piccoli centri; un tribunale, un ospedale, una scuola, una fabbrica anche in un luogo isolato, con la conseguente perdita di importanza dell'attuale città, appare normale che la perdita di privilegi non aggrada a qualcuno. Ciò favorirà da un lato lo sviluppo di un'area arretrata, dall'altro rende la vita più umana e vivibile sia alla popolazione della grande città, che a quella del piccolo centro isolato.
  • Altro importante aspetto della riforma: la reale uguaglianza di tutti i cittadini, qualunque sia l'origine; la riforma riconosce che il popolo venezuelano è il frutto di una mescola di tre grandi ceppi: l'indigeno, l'europeo e l'afrodiscendente. Di conseguenza una reale uguaglianza dei tre ceppi. Anche questi principi egalitari avranno forti influenze internazionali; pensiamo ai paesi a forte immigrazione, dove i ceppi di origine africana, per esempio o asiatica, saranno invogliati a reclamare, giustamente, una reale uguaglianza.
  • La riforma costituzionale in Venezuela ha dunque implicazioni anche all'estero perché contribuirà a sviluppare la coscienza del proletariato mondiale, che lotterà per gli stessi diritti di cui godrà il proletariato venezuelano.
E' dunque chiaro perché le oligarchie mondiali ed i media mondiali hanno incrementato la loro attenzione verso il Venezuela, ed è cresciuto il numero di articoli che tendono a parlare male di Chávez, col fine di screditarlo.
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